Il potente veleno

nel dramma di Amleto

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

Il potente veleno

Messaggioda spectator vitae » 23/10/2013, 22:01



A quale veleno faceva riferimento Shakespeare?

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LAERTE
Ho comprato un unguento da un saltimbanco, è così mortale che basta intingervi un coltello che come fa un graffio, nessun cataplasma, il più raro, raccolto da tutti i semplici che ridanno la vita durante il plenilunio, salverà l’oggetto dalla morte, nemmeno se è stato appena scalfito.

AMLETO
Io muoio, Orazio. Il potente veleno sta trionfando sul mio spirito.
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Per restare in tema suicidio: nel dramma c'è Ofelia, che s'è suicidata.
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Messaggioda Darshan90 » 23/10/2013, 22:09



Un veleno illusorio.
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Oh the roar of the chains and the cracking of timbers,
The noise at the end of the world in your ears,
As a mountain of steel makes its way to the sea,
And the last ship sails.
And whatever you'd promised, whatever you've done,
And whatever the station in life you've become.
In the name of the Father, in the name of the Son,
And whatever the weave of this life that you've spun,
On the Earth or in Heaven or under the Sun,
When the last ship sails.
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Messaggioda spectator vitae » 23/10/2013, 22:15



Come il beneficio che mi procura la tua pronta risposta, allora.
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Messaggioda Darshan90 » 23/10/2013, 22:18



spectator vitae ha scritto:Come il beneficio che mi procura la tua pronta risposta, allora.


Good.
Hai provato a chiedere a Cioran? Che dice a riguardo?
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Messaggioda spectator vitae » 23/10/2013, 22:24



Mi sa che C. non voleva uccidersi sul serio (ti sei forse perso il passaggio sul superamento).
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Messaggioda Darshan90 » 23/10/2013, 22:33



spectator vitae ha scritto:Mi sa che C. non voleva uccidersi sul serio (ti sei forse perso il passaggio sul superamento).


Intendevo riguardo al veleno a cui faceva riferimento Shakespeare; Cioran non si è espresso in merito?
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Messaggioda spectator vitae » 23/10/2013, 22:40



Puoi leggerti tutti i suoi libri, se vuoi saperlo (io non li ho letti tutti, né mi ricordo di riferimenti da esperto in tal senso - o comunque non ricordo di dettagli sulle composizioni velenifere e/o sui loro reali effetti).
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Messaggioda spectator vitae » 24/10/2013, 20:12



Arsenico?

Da www.nationalgeographic.it:

"Il veleno è un assassino silenzioso, efficace in minuscole quantità spesso impercettibili. È il tradimento nel bicchiere di vino all'arsenico. L'attrazione fatale: la mela avvelenata di Biancaneve, L'arte di sfidare la morte del domatore di serpenti, la roulette giapponese praticata dai mangiatori di fugu. Senza veleno, i supereroi dei fumetti e i cattivi di opere teatrali e film sarebbero decisamente più pallidi. Spiderman esiste grazie a un morso di ragno radioattivo. Le Tartarughe Ninja erano normali tartarughe e sono diventate ninja cadendo in una fogna insieme a un contenitore di materiali tossici. Laerte ha ucciso Amleto con una spada intinta nel veleno, e la perfida madre di Claude Rains avvelenava furtivamente i drink di Ingrid Bergman nel thriller di Hitchcock Notorious - L'amante perduta.

[…]

Prendiamo ad esempio l'arsenico, veleno dei re e re dei veleni. Sfruttando alcuni percorsi nelle nostre cellule, l'arsenico si lega alle proteine e crea il caos molecolare. Piccole quantità assunte per un lungo periodo portano debolezza, confusione mentale e paralisi. Assumendone meno di 3 grammi in una volta sola si hanno i classici segni di avvelenamento da arsenico acuto: nausea, vomito, diarrea, pressione bassa e, infine, morte.

Incolore, insapore e inodore, l'arsenico era il veleno preferito dai Borgia, famiglia rinascimentale esperta di omicidi ingegnosi, e da Hieronyma Spara, imprenditrice romana del XVII secolo che gestiva una scuola per insegnare alle giovani mantenute come fare fuori i propri mariti e diventare giovani vedove benestanti.

Per ambiziosi principi l'arsenico, detto poudre de succession (polvere di successione) è stato il lasciapassare per il trono: se somministrato in piccole quantità ad una balia, il veleno può contaminare il latte materno e uccidere i rivali neonati."
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