Chardonnay.Rose ha scritto:Viviamo per tirare avanti, siamo inutili amebe, parassiti, direi. Allora perché farlo, perché sentirsi un peso per tutti. Tanto alla fine si muore comunque.
Mi chiedo che senso abbia tutto ciò. Credo nessuno, quindi tanto vale smettere e farsi fuori.
Sentirsi un peso per chi? Per altre
inutili amebe parassiti?
Probabilmente la vita è inutile (nel senso che si esiste e basta, non c'è uno scopo), siamo tutti insignificanti e, presto o tardi, schiatteremo divenendo un bel mucchietto di polvere. Preso atto di questo, spesso mi chiedo perché sentirsi un peso, perché sentirsi male, perché patire per ciò che succede e perché dimenarsi tanto per i problemi visto che è del tutto irrilevante e che ha importanza solo in rapporto a quanto noi gli diamo importanza e in base a come lo percepiamo. Ed in effetti pare assurdo, persino ridicolo che, nonostante la consapevolezza di quanto sopra esposto, non si riesca a fare a meno di restare invischiati nei problemi e di finire preda della paura e della sofferenza. La conclusione, insomma, secondo me dovrebbe essere quella di stefiza, eppure quando si fanno questi discorsi anziché considerare questa visione una liberazione (se nulla importa perché stare male per nulla?) emerge la conclusione opposta (la vita non ha senso tanto vale morire).