La mia caduta

[Fallingdown87]

Le 5 anche oggi... non so quanto riusciró a resistere. Questa piú che una malattia é una maledizione...
Meiko hai ragione a dire prima affronti e prima te la cavi... il fatto è che non riesco a trovarmi di essere in condizioni di tranquillitá mentale... cerco solo un po' di pace e non riesco a trovarla... si è rotto qualcosa di irreparabile.

[Fallingdown87]

Avevo deciso che lunedi sarei andato a tentare un esame. Ho lavorato un po' per carcare di arrivare preparato... Sinceramente devo sbattermene il c***o e lanciarmi nella battaglia... il fatto è che sn veramente messobdi merda perché sai benissimo cosa vuol dire cercare di lavorare in queste condizioni... quindi cercheró di fare quello che posso... quando si cerca di ottenere qualcosa aembra che tutto sia vano...

[Meiko]

Cavoli se lo so!!!!!
Sai, nel 2008 ho passato l'intero anno a studiare un solo esame (che poi non ho più dato, è rimasto l'ultimo esame che ho sostenuto prima della tesi) e non voleva assolutamente entrarmi in testa. Stavo tutto il giorno a studiare e quando chiudevo il libro non mi ricordavo neppure l'ultima parola che avevo appena letto. Il deserto, ma proprio vuoto completo. Non mi restava in testa nulla, ma forse già neppure ci entrava. Avevo una repulsione e un odio totale che respingevo ogni minima nozione. Ma proprio come se fossi stupida o rincretinita del tutto. Alla fine andai lo stesso il giorno dell'esame, ma mi ritirai appena arrivò il mio turno. Non mi ero mai ritirata prima nè mai l'ho fatto dopo, ma l'idea di una probabilissima (anzi, certa!) brutta figura non mi andava giù, mi avrebbe dato un'ulteriore mazzata, e non era ciò di cui avevo bisogno. Per fortuna mi conosco abbastanza da comprendere se sono in grado di riuscire o meno e quella volta non lo ero per niente. Andai solo per fare felici i miei, che pensavano di avere un genio come figlia ed erano convinti che, nonostante tutto, io potessi farcela. Non si arrabbiarono quando tornai a casa e gli dissi che non ce l'avevo fatta, non ero in condizioni di affrontare un esame.
Ecco, la cosa che io contesto ai miei è che forse sono stati troppo buoni e comprensivi con me. Mentre io mi disprezzo e mi vedo come una che ha arrancato e che alla fine è stata superata da gente che qualche anno fa valeva ben meno di me (e per certi aspetti lo ritengo ancora!!), loro sono sempre stati pronti a capire, a farmi coraggio a dirmi che potevo prendermi il mio tempo. E io mi chiedo come facciano a sopportare una che si è pianta addosso come me. Ma per loro non è cambiato nulla, secondo loro sono la stessa che ero anche prima che tutto accadesse.
Io credo invece che se magari mi avessero tirato qualche mazzata, nel senso morale, mi avessero magari dato una mossa, forse mi sarei svegliata prima. E in effetti c'era stato un periodo precedente in cui avrei voluto cambiare le cose, ma non avevo avuto abbastanza coraggio per farlo. Mi sono sporta e poi mi sono tirata indietro perchè avevo paura.
Dio, se l'avessi fatto prima!
Sai cosa ho fatto nel periodo più brutto? Ho cercato di svagarmi lavorando, per avere delle gratificazioni esterne e sentirmi meno insulsa. Almeno qualcosa riuscivo a farlo e non mi vedevo una fallita al 100% ma al 95%.

[Fallingdown87]

Meiko... Piu scrivi e meno differenze mi fai notare... Sia come persona che come situazione... anche i miei non mi hannio mai fatto pressioni e sono stati di una comprensione oltre i limiti dell'umano... Mi chiedo come abbiano fatto e questo poco o tanto pesa... per questo uno deve cercare di rialzarsi. Il dispiacere, la timore del giudizio,il rifiuto del sottoporsi ancora una volta a questo, il tentativo eroico di risalita, la fatica e un male che ti infilza nella schena a prescindere da quelo che fai e che pensi, la chiarezza di visione del problema, la vergogna per il ridicolo che a noi pare di rasentare, il tentativo di controllo e mascheramento, la nostra altezzosità mai espressa ma che ci caratterizza poco o tanto... Meiko... Abbiamo letto l'uno nell'anima dell'altro e non credevo lo si potesse fare cosi a fondo... Ci comprendiamo così bene perché siamo troppo simili... è bello sapere che non si è soli al mondo...

[Meiko]

Ci avranno separato alla nascita?
Guarda, ribadisco che anch'io mai e poi mai avrei pensato che il mio dolore fosse una cosa che avrei potuto trovare in qualcun altro e il fatto di vedere che ci sia anche solo un'altra persona sulla terra che possa comprendermi mi dà speranza. Allo stesso tempo mi fa male, perchè so cosa vuol dire e non mi va che qualcun altro soffra con la stessa intensità.
Ti do un piccolo consiglio, se può aiutarti. Non fare tante rinunce, se puoi permetterti di non farle. Se ci sono degli svaghi che puoi prenderti, delle cose che ti piacciono che anche per un giorno ti fanno stare meglio, falle! Non lo so, vai a un concerto che ti piace, vai al cinema, vai a farti una sciata in montagna.. Qualsiasi cosa serva per farti sentire un po' di "serenità" non lasciartela sfuggire. Perchè se inizi anche a privarti di alcune cose poi il peso è ancora peggiore.

[Fallingdown87]

Hai ragione, sono consigli saggi ma è difficile perchè qualunque cosa tu faccia spesso senti di non meritarlo e se compare il pensiero non riesci goderne. Cercheró di andare avanti senza flagellarmi e senza pormi troppe domande... peccati non si riesca a cancellare questa sensazione di instabilità... Come diceva il Corvo? Non puó piovere per sempre...(?) speriamo...

[Meiko]

Volevo farti l'in bocca al lupo, ma sono talmente presa in questi giorni..
Cerca di mantenere il controllo... si.. fosse semplice... Devi solo riuscire a renderti conto che, seppur in mezzo al caos più totale, ce la puoi fare. Perchè? Perchè l'hai fatto fino a prima, e lo rifarai. Con più difficoltà e in preda allo sconforto. Ma se non sei tu a renderti conto di fin dove puoi arrivare e cosa puoi sopportare non te lo può dire nessun altro.