Perché è così raro sentirci felici o appagati?
Ho scritto questa mia riflessione altrove, e ho pensato che qui qualcuno potrebbe apprezzarla.

Se non è la sezione giusta, spostatela pure.
Secondo me, l'essere umano moderno (inteso quello occidentale, perché in altre parti del mondo può essere ben diverso) ha a disposizione una grande abbondanza, ma non se ne rende conto e quindi non sa apprezzarla. La maggior parte di noi ha a disposizione (a volte anche gratuitamente):
- Acqua corrente potabile
- Cibo a portata di mano (nei negozi e nella propria dispensa)
- Riscaldamento quando fa freddo
- Energia elettrica e illuminazione
- Impianti sanitari e fognature
- Mezzi di trasporto rapidi e comodi, individuali o pubblici
- Ampia sicurezza (niente predatori, banditi o pirati)
- Medicine e assistenza sanitaria
- Possibilità di comunicare col mondo intero
- Cultura e informazione su qualsiasi argomento
- Musica di qualsiasi genere sempre disponibile
- Intrattenimento a profusione
Stiamo meglio di un Re
In pratica, l'uomo medio moderno vive in modo più abbondante e confortevole di un monarca di qualche secolo fa - per non parlare dell'uomo comune di qualche secolo fa (o di tanti asiatici e africani odierni), che non aveva nulla di quanto elencato sopra. Siamo circondati da tanti piccoli piaceri e comfort, ma li diamo per scontati o non ci facciamo caso. Proviamo a pensare di vivere senza una sola delle risorse elencate sopra... e ci rendiamo subito conto di quanto la nostra vita diverrebbe più povera, scomoda o angosciante.
Quindi la maggior parte di noi occidentali vive immersa in un'abbondanza mai vista prima nella storia dell'umanità... eppure non ce ne accorgiamo e ci sentiamo spesso insoddisfatti e infelici. Io trovo questo un grandissimo spreco. Spesso siamo come una persona che ha a disposizione un enorme supermercato... ma si lamenta perché gli manca il caviale!
Dal negativo al positivo
L'errore che sovente compiamo è di concentrarci sul negativo, sulle mancanze o su quello che non funziona, invece di concentrarci sul positivo, notando l'abbondanza intorno a noi ed assaporandola appieno. Finché una persona si concentra sul negativo, si sentirà sempre frustrata, insoddisfatta e carente, a prescindere dalle condizioni oggettive (come nell'esempio del supermercato).
La gratitudine fa vivere meglio
Una delle chiavi più potenti e semplici per vivere meglio è la gratitudine: la capacità di riconoscere e apprezzare quanto abbiamo di positivo nella nostra vita, e di sentirci fortunati ad averlo, invece di darlo per scontato. Chi manca di gratitudine si sentirà sempre misero - in tutti i sensi.
Il vittimista si lamenta sempre
Un atteggiamento opposto alla gratitudine è quello di chi "fa la vittima". Ovvero chi si lamenta in continuazione, non si assume la responsabilità di sé e ha la pretesa che sia il mondo a renderlo felice:
- per esempio chi si lamenta che tutte le cose elencate sopra esistono ma deve lavorare per averle;
- oppure chi sottovaluta sempre quello che ha e si lamenta di ciò che gli manca, ma non fa nulla per ottenerlo;
- o, ancora, chi dà sempre la colpa agli altri della sua sofferenza, invece di assumersene la responsabilità e di agire per superarla.
Chi si comporta in tal modo dimostra una mentalità "infantile", ovvero da bambino incapace di occuparsi di sé, che si aspetta siano gli altri a risolvergli i problemi. Costui ha bisogno di diventare "genitore di se stesso": cioè imparare a prendersi cura di sé e dei propri bisogni - che è una capacità fondamentale dell'essere adulto.
La vita non è fatta per renderci felici
Infine, uno dei motivi fondamentali per cui soffriamo è che questo è parte naturale e inevitabile dell'esistenza: il mondo non è creato per renderci felici - e il nostro errore è di aspettarci che lo faccia. Una volta che accettiamo la sofferenza come inevitabile (almeno a volte, come insegna il Buddismo), e non vediamo la felicità come un diritto, diventa più facile coltivare la gratitudine e godere delle opportunità positive che la vita ci offre.
"L'ottimista vede opportunità in ogni difficoltà, il pessimista vede difficoltà in ogni opportunità."
(Winston Churchill)