Ho trascorso tutto il tragitto a ragionare diligentemente su quale tramezzino ordinare e quale scegliere in caso non avessero avuto il primo. Già a questo pensiero sono entrata nella prima fase della crisi: non sapendo prendere decisioni in pubblico, l'idea di dover restare ore davanti a quel bancone per fare un'ulteriore scelta nel caso in cui non avessero avuto un semplice tramezzino con tonno e pomodoro mi terrorizzava. E il dover mostrare la mia indecisione e la mia debolezza al barista mi terrorizzava ancora di più!
E' da precisare che in questi casi(come anche in moltissimi altri) arrossisco sempre in una maniera insopportabilmente esagerata. E la cosa mi mette ancor più a disagio. Ma ok, ultimamente sto tentando di nascondere questo mio arrossire con del fondotinta chiaro(che poi non so neanche se funzioni, ma almeno mi fa sentire più sicura).
Ma comunque..
prima di essere assalita dall'angoscia della scelta del tramezzino(perchè per me è davvero un'angoscia), sono stata aggredita da un'altra stupida grande angoscia:quella del parcheggio.
Non sapevo proprio dove lasciare quel maledetto motorino: di parcheggi per motorini lì non ve ne erano (ma d'altronde credo che neanche esistano più), quindi mi domandavo: "ma se lo lascio lì intralcio? E invece lì sarà permesso?"
Alla fine però l'ho posteggiato poco distante da un cassonetto.
Una volta risolto questo dramma, è ripartita l'avventura alla conquista del tramezzino. Non appena mi sono trovata avanti all'ingresso mi sono fermata un attimo e ho cercato di scorgere tra le tende se ci fosse qualcuno o meno. Avrei voluto essere sola, e per fortuna lo ero. Così sono entrata, armandomi di un coraggio che credo di non aver mai avuto. Coraggio che però non è bastato. Mi sono guardata intorno: i tramezzini erano coperti da un telo bianco, il barista non c'era(forse era nell'altra stanza, non so). Ho aspettato una manciata di secondi(non più di 3), poi, in preda al panico più totale sono corsa verso il mio motorino(Usain Bolt avrebbe mangiato la mia polvere) e sono tornata a casa.
Non rientrava nel piano il fatto che il barista non fosse presente e che i tramezzini non fossero visibili(così da evitarmi di capire se domandare quello che mi sarebbe piaciuto prendere o chiedergli direttamente il tramezzino alternativo, quello con wurstel e mais).
Una volta tornata a casa mi sono sentita una cretina. Una stupida cretina che non riesce neanche a fare la spesa, a domandare i pop-corn al cinema, ad ordinare una pizza, una birra, un'insalata...
Non so davvero come fare, credo che il mio sia un vero e proprio handicap che non so proprio come si possa risolvere(o comunque migliorare)...
Ho davvero bisogno di conforto, questa cosa mi innervosisce e mi avvilisce molto, forse troppo
