Il suicidio pone fine a tutte le sofferenze?

[Royalsapphire]

Anche io ho pensato al suicidio, a volte. Ma poi nei momenti di malattia o rischio vero (tipo ora col virus), mi sono accorto che io non voglio morire, anzi... ne sono spaventato. Vorrei solo non soffrire più a causa dell'anima lacerata che mi porto dietro.
E poi, ok so che ora magari qualcuno sorriderà, credo che la vita sia un dono e dovremmo provare a conservarlo e proteggerlo.

Che belle parole Steppen!
È così, la vita è un dono! A volte forse non siamo in grado di ricevere.
È bello anche leggere che a causa della pericolosità del Covid, tu abbia scoperto che non vuoi morire.

Vorrei solo non soffrire più a causa dell'anima lacerata che mi porto dietro.

Lo vorremmo tutti questo! Dio come ti capisco!
Purtroppo non si può tornare indietro. Non si può dimenticare e andare avanti come se niente fosse.
Possiamo provare ad amare tutte le nostre ombre, i nostri limiti e le nostre fragilità.
Non è per niente facile e indolore.

[Semir88]

Loffio io non sono d'accordo. Non è vero quello che dici... pensa alle donne uccise dal compagno per gelosia, che motivazione sarebbe? Il suicidio è un atto di disperazione di una persona malata che andrebbe supportata ad uscire dal tunnel. Non è una soluzione è un atto criminale contro la propria vita che è il bene più prezioso.

[andreaglen81]

io ci sto pensando da qualche tempo, anche se so di nn avere il coraggio penso all'atto in se come forma di liberazione dalla sofferenza che provo, non riesco più a sostenere questo male di vivere che si placa solo quando dormo, sono in terapia farmacologica e psicologica da anni ma nn vedo la luce e nn so come fare e cosa sarà della mia vita, ho paura di non riuscire nemmeno nel suicidarmi e di aggravare le mie sofferenze e di fare stare male le persone che tengono a me

[Royalsapphire]

io ci sto pensando da qualche tempo, anche se so di nn avere il coraggio penso all'atto in se come forma di liberazione dalla sofferenza che provo, non riesco più a sostenere questo male di vivere che si placa solo quando dormo, sono in terapia farmacologica e psicologica da anni ma nn vedo la luce e nn so come fare e cosa sarà della mia vita, ho paura di non riuscire nemmeno nel suicidarmi e di aggravare le mie sofferenze e di fare stare male le persone che tengono a me

La tua paura ci sta! Sei umano, non sei di ferro. Nessuno lo è. E non sei solo, anche se lo pensi. Prova a condividere che ti succede, perché sei in cura, da cosa cerchi liberazione.
Ti abbraccio

[TheDarkKnight]

Anche io ho pensato al suicidio, a volte. Ma poi nei momenti di malattia o rischio vero (tipo ora col virus), mi sono accorto che io non voglio morire, anzi... ne sono spaventato. Vorrei solo non soffrire più a causa dell'anima lacerata che mi porto dietro.
E poi, ok so che ora magari qualcuno sorriderà, credo che la vita sia un dono e dovremmo provare a conservarlo e proteggerlo.

Che belle parole Steppen!
È così, la vita è un dono! A volte forse non siamo in grado di ricevere.
È bello anche leggere che a causa della pericolosità del Covid, tu abbia scoperto che non vuoi morire.

Vorrei solo non soffrire più a causa dell'anima lacerata che mi porto dietro.

Lo vorremmo tutti questo! Dio come ti capisco!
Purtroppo non si può tornare indietro. Non si può dimenticare e andare avanti come se niente fosse.
Possiamo provare ad amare tutte le nostre ombre, i nostri limiti e le nostre fragilità.
Non è per niente facile e indolore.

La vita non è un dono è solo un imprevisto. Sarebbe un dono se non dovessi restituirlo pagandolo pure.. forse è più vicino al noleggio.
E' risaputo che la morte porta alla pace dei sensi, di cosa parliamo? Ogni sofferenza o difficoltà viene neutralizzata all'istante per sempre.
Chiunque tra morire e risolvere il suo problema sceglierebbe la seconda ma spesso non si può e si resiste fin quando è possibile.
Spesso poi non c'è nemmeno un motivo tangibile è più una condizione esistenziale, "all'apparenza aveva tutto ma era depresso". cit.
Diciamo che in definitiva ci stiamo un po' troppo sopravvalutando, chiediamo a noi stessi cose che non dovrebbero importarci e poi viviamo male.

[Semir88]

Dire che la vita non è un dono ma solo un imprevisto è un atto vile e ripugnante contro l'umanità...

[TheDarkKnight]

Ripugnanti semmai saranno le condizioni in cui versa l'umanità e tutte le sue comodità che hanno portato allo stato attuale delle cose senza contare l'assenza di una legge universale che equilibra il tutto. Ma qui bisogna chiedere al tizio incapace che qualcuno pensa stia di sopra....
Non ti affrettare, me lo dirai dopo che sarai morto che cos'è la vita.. quando sarai perso nell'oblio.
A me non piace dire queste cose, ma ho vissuto abbastanza per avere un'idea chiara di cosa ho davanti, vorrei dirti tranquillo ciò che fai in vita, i tuoi affetti le tue conquiste avranno un qualche peso nell'aldilà, ma purtroppo non è così, divertiti, fai quello che meglio credi ma sappi che non diverrai niente più che un ricordo, se ti accontenti di questo buon per te.

[ilfalsosnake]

La vita non è un dono è solo un imprevisto. Sarebbe un dono se non dovessi restituirlo pagandolo pure.. forse è più vicino al noleggio.
E' risaputo che la morte porta alla pace dei sensi, di cosa parliamo? Ogni sofferenza o difficoltà viene neutralizzata all'istante per sempre.
Chiunque tra morire e risolvere il suo problema sceglierebbe la seconda ma spesso non si può e si resiste fin quando è possibile.
Spesso poi non c'è nemmeno un motivo tangibile è più una condizione esistenziale, "all'apparenza aveva tutto ma era depresso". cit.
Diciamo che in definitiva ci stiamo un po' troppo sopravvalutando, chiediamo a noi stessi cose che non dovrebbero importarci e poi viviamo male.

Secondo me la vita è un dono, il fatto è che non è detto che poi sia apprezzato, semplicemente per le condizioni di vita che poi quella persona dovrà affrontare. Dovremmo far parte del ciclo della vita eppure ciò che ha fatto l'uomo fino ad ora ha portato a fare danni.
Considerando che non sappiamo cosa ci sia dopo la morte, considerando tutte le culture possibili, non è detto che le sofferenze terminino o che ci sia questa "pace dei sensi", io penso più alla fine dell'esistenza quindi non la si può considerare una soluzione ma semplicemente un modo per dire basta. Una reazione facile ad una richiesta di sforzo complessa.
Se ci fosse più buon senso tra le persone probabilmente la vita non sarebbe così male, ma non è così.
Egoismo, avidità, indifferenza. E poi ci chiediamo perchè la vita faccia schifo?

[TheDarkKnight]

Il concetto di dono può valere solo all'interno dell'arco esistenziale, al di fuori di esso cambia di definizione.
Posso ammettere che poter trascorrere del tempo con qualcuno con cui si sta bene sia come ricevere un dono ma essere privati con il tempo di questa possibilità dalla vita stessa ti mette di fronte alla realtà che nulla è destinato a resistere, ciò che nasce alla fine muore, sempre. Si, magari dopo questo tuo trascorso diverrai una pietra ma che importa se non avrai ricordo del prima? Giungo a simili conclusioni perché sfortunatamente mi slego quasi totalmente da quell'insieme di istruzioni che contraddistingue l'umano e la percezione di se in questo mondo. Ad esempio non posso mica dire alle persone smettetela di procreare e iniziate a ragionare veramente sulle azioni che volete compiere perché razionalmente non ha alcun senso farlo, l'uomo è una specie animale mossa da istinti, dovrebbe avere un obiettivo comune condiviso con tutti i suoi simili per reputarsi veramente superiore alle altre specie ma a conti fatti non ce l'ha. A parte poche eccezioni l'uomo si affanna ad addobbare la propria vita cercando di accumulare sempre di più qualsiasi cosa gli capiti appresso, emozioni, ricordi, esperienze, deve sentirsi realizzato come singola entità prima che giunga alla fine del proprio percorso e non rimpiangere nulla sempre con la speranza che non finisca tutto lì. In assenza di questi trucchi l'uomo cesserebbe di esistere.