Ragazzatriste ha scritto:Grazie mille @Adamas
Tu hai qualcosa che in parte ti faccia stare meglio? Non è per niente una bella sensazione da vivere questa, spero che tu possa trovare un minimo di sollievo.
Ma la verità è questa alla fine.. Posso essere egoista e togliermi questo immenso dolore o posso pensare a loro e continuare a vivere. Anche se è solo una vita di apparenze, un vivere senza vivere.. se questo aiuterà a togliere anche un briciolo della loro preoccupazione nei miei confronti allora lo farò.
Figurati

Eh, per anacronistico o ridicolo che possa sembrare io ho la Fede. Questo mi ha aiutato a mantenere viva la Speranza anche nei momenti in cui tutto sembrava remarmi contro. Non sono comunque state tutte rose e fiori nemmeno su quel versante, anzi, però non mi ha fatto affondare.
Al momento non so... forse mi sono "abituato" allo stato di cose che ho vissuto e vivo e non provo più niente... o forse ho risolto alcuni nodi dentro di me... ma c'è ancora così tanto da fare...
Conosci la storia di quell'uomo che cadde nell'abisso? Per le prime ore dalla caduta non riusciva nemmeno a pensare... l'emozione fortissima, il vento che lo sferzava, il pensiero che di lì a poco si sarebbe sfracellato occupavano completamente la sua mente, lo paralizzavano completamente.
Poi gradualmente cominciò a ricordare il suo passato, la sua vita gli passò davanti e pianse per ciò che non sarebbe riuscito a fare... per le cose che non avrebbe potuto vedere, per i cari ai quali non aveva potuto dire addio...
Dopo molte ore, ormai esausto, tra i singhiozzi si addormentò... Chissà quanto dormì, delle ore certamente, o forse dei giorni chissà, ormai per lui il tempo, il paesaggio erano sempre uguali a sé stessi, mentre piombava sempre più in profondità.
Trascorsero i giorni e per lui continuò questa terribile agonia... continuava a cadere ed ogni volta che si addormentava per sfinimento non sapeva se si sarebbe risvegliato...
Poi un giorno dopo un tempo che gli parve infinito... Si svegliò e stiracchiandosi pigramente guardò l'orologio commentando: "Ma come non sono ancora arrivato?".
Questa storia può avere tante interpretazioni, per me ha sempre rappresentato l'esempio di come per quanto una situazione possa essere terribile e drammatica col passare del tempo si tende ad abituarcisi... Forse è questo che in parte è successo a me.
Cerco di gioire delle piccole cose che succedono, come ad esempio quando ho occasione di fare qualcosa per qualcuno che ha bisogno e che non se lo aspetta. Oppure quando posso fare una battuta e far ridere chi ho vicino. Quando assaggio qualcosa di particolarmente buono o ho la possibilità di prepararlo per qualcuno. Però di base è che forse provo poco e penso poco alla mia situazione, e questo mi fa soffrire meno... come se vivessi una sorta di "oblio"... ma un oblio cosciente, perché non ho mai voluto divenire inconsapevole, anzi ho sempre preferito una spiacevole verità ad una bella bugia.
Però in cuor mio continuo a sperare, ho imparato che la vita è sempre una sorpresa... di tanto in tanto succedono cose belle, e se penso a quello che sono riuscito a superare mi dico che non posso lasciarmi andare, devo continuare a credere che le cose possano cambiare in meglio.
Ragazzatriste ha scritto:Solo perchè non posso uccidermi non significa che voglia vivere...
io volevo vivere... togliermi infine quella volontà è stato il più grande successo del Nemico e qualche volta ci scriverò un argomento magari... ritrovare quel senso di rivalsa nei confronti della vita, quella sensazione che anche io meritavo di vivere ed essere felice, è stata una delle cose più difficili...