Gattanera20 ha scritto:se poi a 40 anni conoscessi una donna e fossi cosí innamorsto da volerci fare un figlio? Guarda che nella vita a volte siamo convinti di qualcosa ma poi arriva qualcuno/a e la vita vien sconvolta.
Il concetto che esprimi è valido... ma non va portato ell'estremo, altrimenti uno non farebbe più nulla nella sua vita.

"Vorrei diventare medico... ma sono almeno dieci anni di studio e impegno.
E se poi cambio idea e voglio fare l'apicoltore? Sarebbe tutto tempo perso..."
"Perché dovrei impegnarmi a studiare... o andare in ufficio al mattino...
se tanto potrebbe investirmi un autobus e tutto finisce lì?"
Sono tutte obiezioni sensate... ma che vanno
ponderate, altrimenti ci causano paralisi.
Quindi la soluzione è prendere
rischi calcolati: considerare i pro e contro, le probabilità che una certa cosa succeda, e quindi fare la scelta con il miglior rapporto rischi/benefici.
Sapendo che potremmo sbagliarci... e che potrebbe accadere l'imprevisto. Ma anche tenendo conto che
non scegliere è una garanzia di fallimento (non puoi vincere se non giochi mai).
Nel caso della vasectomia, per esempio:
- Invece di pensare "E' un'operazione, quindi è rischiosa, quindi niente"... considerare quanto è alto o basso il rischio.
- Invece di dire "Potrei cambiare idea, quindi niente"... considerare quanto è probabile che questo avvenga.
Un blogger che seguo (BlackDragon) segue la "regola del 2%": se qualcosa ha meno del 2% di probabilità di accadere, non gli dà peso e non si fa influenzare.
In caso contrario, uno si farebbe paralizzare da ogni eventualità, per quanto improbabile essa sia.