Broken Mirror ha scritto:Anche voi avete vissuto in più di una parte di Italia (o del mondo) e, quindi, vi sentite un pochino "senza terra di appartenenza" o senza una cadenza/pronuncia regionale definita che aiuti le persone a capire le vostre origini?
Direi di rientrare in questa descrizione. Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Sardegna, Lombardia e Toscana (anche se per poco). Per l'estero invece, quasi solo per lavoro, Porto, Lisbona e Parigi (anche questa purtroppo per poco).
La cosa bella è che, se si è curiosi naturalmente, si diventa quasi come una spugna; ci si trova ad assorbire letteralmente usi, costumi e quelle fantastiche parole e/o concetti in dialetto che a spiegarle in italiano, a volte può diventare un'impresa.
Quella meno bella è la confusione che tutto questo può generare nella testa quando si parla o si scrive, e la sensazione di parlare quasi due lingue diverse anche solo in una stessa frase.
Generalmente il mio accento si sente poco, ma se fosse un familiare a parlarmi, si accende l'interruttore da solo e tiro fuori delle combo di parole in dialetto che non pensavo neanche di ricordare. Non riesco a scrivere un esempio ora perché sono quasi le 4 e dovrei dormire, ma potete immaginare.
Ho vissuto male questa situazione fino ai 20 anni per vari motivi: il fatto di essere nato in un posto "di passaggio", in una regione che conosco poco se non per esserci andato a lavorare molti anni dopo, due genitori di culture e regioni diverse perennemente impegnati a favorire la propria con me quasi come se io fossi un trofeo da esibire, il sentirsi spesso un pesce fuor d'acqua a scuola o in situazioni professionali.
Anche qua però ci vedo il buono, seppure in forte ritardo: non sapevo chi ero e da dove venivo, ok, ma ero diverso già di mio e non avevo bisogno di fare stronzate per sentirmi tale o attirare l'attenzione degli altri. E sapevo molte più cose, vedevo altri luoghi, rispetto a chi è nato e cresciuto sempre nello stesso posto. Ho invidiato per anni chi aveva quel senso di appartenenza, e non mi accorgevo del bello che invece potevo osservare e apprendere girando come uno zingaro per le regioni...e ovviamente anche mangiare

sono mesi che non mangio la mozzarella di bufala...
Comunque, una volta capito il mio errore di valutazione, è stato naturale fregarmene e smetterla di tormentarmi. Sono Italiano e sono così, e le esperienze in ogni città italiana o straniera non le cambierei con niente al mondo.