Massimiliano89 ha scritto:Ultimamente sto facendo dei Test su me stesso: mi metto sempre alla prova.
E perché lo fai? (questa dovrebbe essere una domanda standard da farsi ogni volta che facciamo qualcosa che ci stressa; è importante capire le motivazioni delle nostre azioni)
A me sembra un impulso nevrotico che ti genere solo malessere.
Quindi: perché lo fai? Se non hai un motivo chiaro, e ti fa stare male, non vedo la ragione per farlo.
Quando leggo un brano (ho un grave disturbo di deficit di attenzione) cerco a tutti i costi di capire tutto, chiudendo poi il libro e cercando di ripetere il concetto, ma con risultato zero.
Ovviamente il risultato è zero.
Se al tuo problema di attenzione aggiungi lo
stress da prestazione ("DEVO farlo in tot tempo"), non fai che peggiorare le tue capacità. Diventa un autosabotaggio.
E' una vera e propria ossessione che cerco di scacciare.
Da dove nasce questa ossessione?
Due ipotesi:
- E' un riflesso di esperienze o
condizionamenti che hai ricevuto dai genitori ("DEVI essere così o cosà, DEVI essere all'altezza, DEVI essere meglio di come sei...") o da altri, che hai interiorizzato (quindi te lo fai da solo anche se non te lo fanno più altri).
- E' una specie di coping nevrotico che speri ti abbassi qualche malessere; tipo chi si fa la doccia sei volte al giorno perché gli calma l'ansia - o spera che lo faccia. O chi fuma in modo compulsivo perché così sente meno il proprio malessere sottostante.
Perchè faccio tutto questo? Non riesco proprio a capirlo.
Come ti ho già detto altre volte, a me pare che ci siano parti di te che sono
in guerra con altre parti di te (ma sono inconsce e spesso non le vedi).
E tu ti ritrovi in mezzo, a prenderle.
C'è speranza secondo voi?
C'è sempre speranza.
Necessita fare chiarezza sul come sei e perché, e da lì cercare di riparare i danni.
Trovo molto valido il concetto di "
conosci, possiedi, trasforma te stesso", definito dal creatore della Psicosintesi Roberto Assagioli:
- Prima occorre conoscersi (se non sai chi sei o qual è il problema, come puoi evolvere?)
- Poi occorre "possedere" se stessi (nel senso inglese di "to own": riconoscere e prendersi responsabilità di se stessi, dei propri limiti e difetti)
- Dopo di che diventa possibile trasformarsi, che non vuol dire diventare un altro, bensì sviluppare un Io forte e positivo, che armonizzi tutte le parti della propria personalità: da un io fragile, disperso e frammentato; ad un Io maturo, armonioso e creativo.
---> Puoi googlare "conosci possiedi trasforma te stesso psicosintesi" - e/o leggere
questo articolo.
Tutte le possibilità e potenzialità sono già in te. Occorre svilupparle.
Un punto di partenza potrebbe essere:
smetti di fare cose che ti fanno star male; fai solo le cose che ti fanno stare bene (oltre a quelle necessarie).