Sono stanca...

L'autolesionismo non è spaventoso. È l'affinità al dolore. E' dar voce ai sentimenti che non riescono a uscire, per sentire il dolore che si ha dentro.
Spesso mosso dal senso di colpa e spesso da parte di chi è troppo duro con se stesso: "Finalmente posso punirmi".
Autolesionismo e masochismo, un immenso dolore che non riesce a uscire se non col sangue!
La sezione è nata per trovare, col dibattito, lo sfogo, e il proprio sentire, il problema alla radice o semplicemente per poter parlare di questo problema è sentirsi meno soli.

Moderatore: elle8n

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Messaggioda Lyra2.0 » 03/05/2025, 15:56



Navigator63 ha scritto:
Lyra2.0 ha scritto:Eppure davanti agli altri, comprese le persone che mi seguono per via della diagnosi fattami a 18 anni, non riesco a mostrare tutto questo: rido, parlo, faccio cose come se nulla fosse.

Forse questa tua "sentirti esausta" deriva proprio dalla fatica di portare sempre una maschera per gli altri, e di tenere dentro tutta la tua sofferenza.

Spesso non ce ne rendiamo conto, ma la sofferenza è una sorta di "energia negativa" che circola dentro di noi; e se non troviamo il modo di "scaricarla all'esterno" (un po' come il vapore di una pentola a pressione), ci logora dentro, ci appesantisce, ci consuma.

Lo sai che gli uomini si suicidano molto più delle donne? (il 75-80% dei suicidi)
Il motivo principale è proprio che, di solito, gli uomini si tengono tutto dentro, non si confidano, non si sfogano, non si permettono di mostrare la loro sofferenza... e tutto questo trattenere finisce col logorarli (infatti vivono meno anni) nonché induce stati depressivi e tendenze autodistruttive - similmente al tuo caso.

Se non riesci a liberarti della tua sofferenza (cosa per cui dovresti andarne alla radice), quantomeno potresti imparare a toglierti la maschera, provare a sfogarti almeno con certe persone, e soprattutto smettere di fingere di essere quel che non sei. Perché questa finzione consuma un sacco di energia, per cui è ovvio che poi ti senti così stanca (mentire comporta un grosso stress psico-fisico).

Tanto, che cos'hai da perdere? :)


Sì, ero a conoscenza della percentuale di suicidi maschili sul totale dei suicidi, e del motivo.
Rispetto alla mia sofferenza ci sto lavorando in psicoterapia attualmente, e sicuramente sono molto più consapevole rispetto ad anni fa nei confronti delle mie esperienze di vita e dei miei meccanismi disfunzionali che ho appreso specie dalla mia storia familiare.
E questo mi rende consapevole anche del perché di questa mia maschera: so che fino a che non mi sono potuta (oltre che sentire di essere legittimata a farlo, quanto meno per sopravvivere) allontanare dalla mia famiglia non potevo mostrare alcuna fragilità e se per caso emergeva qualcosa venivo solo trattata ancora peggio, e quelle fragilità venivano usate contro di me. Non solo ho dovuto fare io da genitore ad entrambi i miei genitori, ma essi mi trattavano male e/o mi mettevano in pericolo o mi minacciavano di mettermi in pericolo.
Beh, sebbene la consapevolezza sia questa e so che ora non vivo né con uno né con l'altro, e che non sono più piccola, che non sono più indifesa e assolutamente sola, comunque ritorno in vecchie dinamiche disfunzionali, come ad esempio mettere questa maschera.
È un po' come dice elle8n: vado in pilota automatico, non lo faccio consapevolmente.
Quindi per risponderti: non ho assolutamente niente da perdere, è che non riesco a togliere il pilota automatico.
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Lyra2.0
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Messaggioda RyanTheNorthman » 03/05/2025, 18:49



Lyra2.0 ha scritto:Non scrivo un nuovo argomento da un bel po' di tempo, ma eccomi qui ancora...
È un periodo difficile, un periodo iniziato vari mesi fa direi. Spesso mi ritrovo ad essere con un così basso umore da non riuscire nemmeno a fare qualcosa di basilare come lavarmi o cucinarmi un pasto decente, oppure ad avere pensieri e ansie continue per ogni minima cosa, oppure ancora aver voglia di tagliarmi o di sedare il dolore con l'abuso di psicofarmaci.
Sebbene riesca apparentemente a gestire questi momenti, mi sento continuamente stanca di tutto questo: perché tutta questa fatica per rimanere a galla in questa vita? A volte penso che in fondo tutti starebbero meglio senza di me, se togliessi il disturbo una volta per tutte, se mi spegnessi per sempre.
Eppure davanti agli altri, comprese le persone che mi seguono per via della diagnosi fattami a 18 anni, non riesco a mostrare tutto questo: rido, parlo, faccio cose come se nulla fosse. Poi appena sono da sola cade la maschera, e ritorno ad essere un macigno di tristezza, dolore, ansia, pensieri che si accavallano l'uno all'altro, pensieri spesso disfunzionali che qualche volta diventano vecchi comportamenti disfunzionali.
Eppure tutti dicono quanto sono cambiata, quanto sono migliorata, quanto sono diversa rispetto a quando avevo 18 anni, quando appunto mi venne fatta la diagnosi: ma tutto il dolore e i ricordi sono qui, adesso come fosse ieri, come se fossi una bambina piccola in quelle mura con quelle persone, indifesa e in fin dei conti da sola. Provo ad ancorarmi al momento presente, ma a volte come in questo preciso momento, tutto questo mi cade addosso improvvisamente senza capire cosa l'abbia innescato.
E vorrei tagliarmi, probabilmente sparire insieme a tutto questo dolore che non so levarmi di dosso e che mi segue ovunque io vada. E sono stufa, stufa di tutto questo.

Due settimane fa dopo parecchio tempo mi sono tagliata in profondità, sono dovuta andare in pronto soccorso perché dovevano suturami, mi è stato proposto un ricovero in psichiatria che ho rifiutato: a che servirebbe?
In questo momento avrei di nuovo voglia di tagliarmi, ma non vorrei di nuovo finire le ore in pronto soccorso con chi mi sutura che mi tratta di merda perché tanto mi sono ferita da sola, me la sono cercata. Ma io questo dolore non me lo sono cercata, non mi sono cercata nulla di tutto ciò che ho vissuto sin quando ero piccolissima, e sono stanca, davvero stanca.
E vorrei urlare ma non riesco nemmeno a fare quello, vorrei almeno piangere ma riesco solo a rimanere immobile con questo dolore che mi angoscia.
Passerà mai?

Scusate tanto, per questo lunghissimo scritto, per la mia negatività, e vi ringrazio tanto se avete letto tutto questo sfogo e se avrete voglia di rispondermi anche se non c'è una vera e propria domanda...



Ciao Lyra, da tutto ciò che ho letto sulla situazione che stai vivendo, soprattutto sul problema di autolesionismo, mi dispiace tanto; posso dire di trovarmi fondamentalmente d'accordo con quello che ti hanno consigliato tutti. Ma mi piacerebbe sapere un po' di più su di te in generale: che lavoro fai, se ti piace quello che fai e ti aiuta in un modo, se attualmente vivi da sola, se hai qualcuno di cui ti fidi e ad aprirti, a mostrare le tue emozioni e a stare meglio, se hai un animale domestico, se stai ancora seguendo un percorso di psicoterapia. Ovviamente, se ti va di condividerlo. Inoltre, mi sento di aggiungere che il modo in cui ti hanno trattata in pronto soccorso è stato scortese e superficiale, oltre che poco professionale; trovo vergognoso che ci siano così tanti medici privi di empatia, e posso capirti benissimo, dato che anch'io ho avuto varie esperienze di questo tipo.
Ma nonostante tutto, ti auguro di stare meglio :hug:
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RyanTheNorthman
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Messaggioda Navigator63 » 04/05/2025, 1:23



Lyra2.0 ha scritto:Beh, sebbene la consapevolezza sia questa e so che ora non vivo né con uno né con l'altro, e che non sono più piccola, che non sono più indifesa e assolutamente sola, comunque ritorno in vecchie dinamiche disfunzionali, come ad esempio mettere questa maschera.
[...]
Quindi per risponderti: non ho assolutamente niente da perdere, è che non riesco a togliere il pilota automatico.

In sintesi, direi che la tua amigdala e/o il tuo inconscio (probabilmente entrambi) in quei momenti entrano in "panic / survivor mode" e ti comandano.
Una bella rogna, ma che sfugge al controllo della mente razionale. :dunno:

Voglio dirti che, secondo me, anche traumi così radicati si riesce ad attenuarne l'effetto, almeno in parte, con molto lavoro interiore e consapevolezza.
In altre parole, prima o poi andrà meglio. Magari non proprio "bene", ma comunque meglio. :)

Sul "niente da perdere", però, non sono d'accordo: dal punto di vista delle tue difese automatiche, sembra esserci di mezzo una minaccia di sopravvivenza.
Cioè magari adesso non c'è un pericolo reale... ma sul piano emotivo è come se ancora ci fosse.

essi mi trattavano male e/o mi mettevano in pericolo o mi minacciavano di mettermi in pericolo

Quando ciò accadeva, "nasconderti" sembrava offrirti la maggior chance di sopravvivenza o di uscirne indenne.
Quel meccanismo è rimasto attivo, e se anche adesso quella minaccia non c'è più, rimane all'erta e pronto ad intervenire. Come se tu fossi ancora in quella situazione. :mmm2:
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Messaggioda Lyra2.0 » 04/05/2025, 10:02



RyanTheNorthman ha scritto:Ciao Lyra, da tutto ciò che ho letto sulla situazione che stai vivendo, soprattutto sul problema di autolesionismo, mi dispiace tanto; posso dire di trovarmi fondamentalmente d'accordo con quello che ti hanno consigliato tutti. Ma mi piacerebbe sapere un po' di più su di te in generale: che lavoro fai, se ti piace quello che fai e ti aiuta in un modo, se attualmente vivi da sola, se hai qualcuno di cui ti fidi e ad aprirti, a mostrare le tue emozioni e a stare meglio, se hai un animale domestico, se stai ancora seguendo un percorso di psicoterapia. Ovviamente, se ti va di condividerlo. Inoltre, mi sento di aggiungere che il modo in cui ti hanno trattata in pronto soccorso è stato scortese e superficiale, oltre che poco professionale; trovo vergognoso che ci siano così tanti medici privi di empatia, e posso capirti benissimo, dato che anch'io ho avuto varie esperienze di questo tipo.
Ma nonostante tutto, ti auguro di stare meglio :hug:


Ciao RyanTheNorthman, ringrazio anche te per la risposta. Rispetto a dare qualche informazione in più su di me, sebbene potrebbe essere utile per fornirmi risposte più dettagliate comunque non me la sento di condividere troppo.
Dirò giusto che sto facendo un percorso di psicoterapia tutt'ora e che questo percorso mi sta aiutando a livello di consapevolezza e anche a non agire impulsi di entità grave rispetto a tempo fa.
Come accennavo: apparentemente io sto meglio, faccio cose meno gravi, non tento di togliermi la vita da qualche anno direi, anche i ricoveri in psichiatria sono molto più radi e molto più brevi. Tuttavia so solo gestire meglio il mio dolore, anche perché ho accanto a me una persona che mi vuole molto bene (con cui convivo, ti do anche questa altra informazione) e l'ultima cosa che vorrei è farla stare male perché mi faccio del male da sola quindi spesso penso anche a questa persona e mi forzo a non mettere in atto comportamenti autolesivi o cose simili.
Quello che voglio dire è che sinché non sapevo gestire per niente il dolore non riuscivo a bloccare certi comportamenti quando questo era molto acuto, e quindi finiva per forza -in determinati momenti o periodi- per essere eclatante e visibile che stavo male.
Ora che so gestire il dolore meglio, e per carità di questo sono contenta, esso non è quasi mai visibile e quando è visibile non lo è in modo eclatante quindi rimango quella che oramai sta molto meglio, praticamente bene, mentre io mi sento morire dentro molto spesso, mi sento molto sofferente, e sebbene porti avanti la mia vita lo faccio con moltissima fatica, fatica praticamente odierna che non trapela nemmeno davanti a chi mi segue per appunto la diagnosi che ho.
Tu dirai che dovrei essere grata, almeno la mia vita non è più in pericolo, ma come detto più su a volte vorrei solo essere riuscita a togliermi la vita vari anni fa, magari non avere conosciuto la persona che amo e con cui convivo, e semplicemente non essermi aggrappata alla vita, perché è così fottutamente faticoso sopravvivere a questo modo.
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Messaggioda Lyra2.0 » 04/05/2025, 10:08



Navigator63 ha scritto:
Lyra2.0 ha scritto:Beh, sebbene la consapevolezza sia questa e so che ora non vivo né con uno né con l'altro, e che non sono più piccola, che non sono più indifesa e assolutamente sola, comunque ritorno in vecchie dinamiche disfunzionali, come ad esempio mettere questa maschera.
[...]
Quindi per risponderti: non ho assolutamente niente da perdere, è che non riesco a togliere il pilota automatico.

In sintesi, direi che la tua amigdala e/o il tuo inconscio (probabilmente entrambi) in quei momenti entrano in "panic / survivor mode" e ti comandano.
Una bella rogna, ma che sfugge al controllo della mente razionale. :dunno:

Voglio dirti che, secondo me, anche traumi così radicati si riesce ad attenuarne l'effetto, almeno in parte, con molto lavoro interiore e consapevolezza.
In altre parole, prima o poi andrà meglio. Magari non proprio "bene", ma comunque meglio. :)

Sul "niente da perdere", però, non sono d'accordo: dal punto di vista delle tue difese automatiche, sembra esserci di mezzo una minaccia di sopravvivenza.
Cioè magari adesso non c'è un pericolo reale... ma sul piano emotivo è come se ancora ci fosse.

essi mi trattavano male e/o mi mettevano in pericolo o mi minacciavano di mettermi in pericolo

Quando ciò accadeva, "nasconderti" sembrava offrirti la maggior chance di sopravvivenza o di uscirne indenne.
Quel meccanismo è rimasto attivo, e se anche adesso quella minaccia non c'è più, rimane all'erta e pronto ad intervenire. Come se tu fossi ancora in quella situazione. :mmm2:


Probabilmente hai ragione su tutto, e ti ringrazio per tutte queste riflessioni. È proprio vero: a livello razionale mi è quasi tutto chiaro, ma poi la mia mente va per conto suo: attiva meccanismi molto vecchi di vera e propria sopravvivenza che ho messo in atto per almeno circa una ventina d'anni, senza appunto tenere in conto che sono fuori da quel pericolo quasi del tutto, o che comunque sono in grado di affrontarlo adesso perché appunto non sono più una bimba che non sapeva come difendersi. Ancora grazie per le tue riflessioni ^_^ .
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Messaggioda RyanTheNorthman » 04/05/2025, 14:48



Lyra2.0 ha scritto:sto facendo un percorso di psicoterapia tutt'ora e che questo percorso mi sta aiutando a livello di consapevolezza e anche a non agire impulsi di entità grave rispetto a tempo fa.
Come accennavo: apparentemente io sto meglio, faccio cose meno gravi, non tento di togliermi la vita da qualche anno direi, anche i ricoveri in psichiatria sono molto più radi e molto più brevi.


Il fatto che il percorso psicoterapeutico che stai seguendo ti stia dando beneficio è una buona cosa, dato che spesso purtroppo non è garantito a tutti; se continua così, potrai arrivare a non aver più bisogno di ricorrere ai farmaci e ai ricoveri, cosa che ti auguro di cuore.

Lyra2.0 ha scritto:ho accanto a me una persona che mi vuole molto bene e l'ultima cosa che vorrei è farla stare male


Ti consiglio invece di aprirti un po' di più con questa persona e di cogliere ogni occasione che hai per trascorrerci dei bei momenti insieme, vedrai che anche questo ti aiuterà; molti vorrebbero poter avere qualcuno che li ascolti, li sostenga, con cui condividere interessi e instaurare una connessione emotiva, in quanto ciò contribuisce a dare significato all'esistenza e a renderla meno faticosa e più piacevole.

Lyra2.0 ha scritto:Ora che so gestire il dolore meglio, e per carità di questo sono contenta, esso non è quasi mai visibile e quando è visibile non lo è in modo eclatante quindi rimango quella che oramai sta molto meglio, praticamente bene, mentre io mi sento morire dentro molto spesso, mi sento molto sofferente, e sebbene porti avanti la mia vita lo faccio con moltissima fatica

Tu dirai che dovrei essere grata, almeno la mia vita non è più in pericolo, ma come detto più su a volte vorrei solo essere riuscita a togliermi la vita vari anni fa, magari non avere conosciuto la persona che amo e con cui convivo, e semplicemente non essermi aggrappata alla vita, perché è così fottutamente faticoso sopravvivere a questo modo.


Da ciò che esprimi, mi sembra di capire che nonostante tu sia riuscita a fuggire da una condizione di vita difficile, in fondo non ti senta felice, dato che preferiresti comunque la morte alla vita che hai ora, seppur migliore rispetto a quella che avevi prima; prova a riflettere bene su questo: cosa non ti piace della condizione che stai vivendo, cosa desidereresti cambiare, cosa ricostruire ecc.
Ti consiglio vivamente di pensarci e ti auguro di poter arrivare a comprendere ciò che vuoi davvero.
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RyanTheNorthman
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