La mia di solitudine, la mia storia, io.

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

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Messaggioda Rothko » 13/02/2014, 0:28



BattleFranky93 ha scritto:Cavaliere ascolta me, l'unico modo è buttarsi con una che ti piace e basta....non ci vuole un'escort, non ci vogliono manuali, non ci vuole nemmeno la gente che ti consiglia tutto questo. Capisco la vergogna che provi, l'indecisione e la paura di fare brutta figura e stai tranquillo che una prostituta non ti fa passare queste paure, perchè comunque la ragazza che ti piace (o che ti piacerà) la dovresti conquistare e non pagare e saresti sempre punto e a capo.


La "conquista" della donna è la cosa più squallida, maschilista-"machista" che possa esistere. è un'idea legata non solo alla sopravvalutazione della sessualità di coppia, ma anche al predominio del maschio. Mario Monicelli, alla domanda "quante donne ha avuto nella sua vita" ha risposto "avute nessuna; con qualcuna ho condiviso delle esperienze e sono stato bene". La conquista della donna, che implica il possesso (si dice sempre la "mia" donna, la "mia" ragazza), non è altro che una forma sclerotizzata di competizione sociale vista come dovere, al fine diventare un uomo rispettabile, istituzionalizzandosi anche in quanto coppia.
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Messaggioda Rothko » 13/02/2014, 0:43



Leggendoti ammetto di riconoscermi in ciò che ero a vent'anni. Non credo che possa servirti più di tanto, ma voglio dirti com'è andata a finire quasi vent'anni dopo. Non me ne frega più nulla di avere una ragazza o una moglie; anzi, solo l'idea di cambiare le mie abitudini e il mio stile di vita mi ripugna. Sarò anche superficiale secondo i tuoi parametri, ma sono contento così. In passato ho frequentato le escort abbastanza regolarmente (ho iniziato intorno ai 23 anni), poi quella fissazione è passata, ora è un hobby occasionale e comunque non faccio mai sesso completo, penetrativo. Mi piace parlare con persone interessanti, siano esse uomini o donne; mi accontento di poco e sto bene. Ho degli interessi che mi assorbono completamente e ti giuro che non c'è un momento in cui rimpiango di non aver avuto una vita di coppia. Sono rimasto in buoni rapporti con una ex fidanzata, con la quale ho interessi in comune, tutto qui. Eppure alla tua età ero letteralmente disperato. Ora non dico assolutamente che sarà così anche per te, ho solo riportato la mia esperienza.
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Messaggioda Il Cavaliere Oscuro » 13/02/2014, 19:27



Franky non è quello che vedi nel porno e basta, è l'intera società, il video porno è l'atto, è la messa in pratica di tutto quello che ci propinano in tv, in radio, su internet, sui giornali e tutto quello che ormai ci circonda.
Oggi non esiste un cantante moderno che non sia muscoloso, il sesso è l'argomento principale per ogni cosa si parli, è davvero brutto.
Non mi faccio paranoie perchè uno è superdotato e io no, è l'insieme delle cose, oggi un uomo deve avere la fissa per il fisico, deve essere prestante sessualmente ecc (per la ragazza media sia chiaro, non sono tutte così).
Non ce ne accorgiamo ma siamo bombardati ogni giorno da messaggi che inevitabilmente ci portano a ragionare in modo diverso da anni e anni fa, se avessi potuto scegliere quando nascere avrei sicuramente scelto un'altra epoca passata, oggi non avrei di sti problemi.
Leggevo proprio stamattina su un giornale del cyberbullismo, una statistica dice che il 70% dei ragazzi di età compresa tra i 13 ai 17 anni (mi pare di ricordare) ha paura di essere vittima di violenza via web, inteso come insulti da coetanei ecc.
Viviamo ormai in un'era che vive con i social network e ci ha plasmati negativamente.
Io sono a cavallo tra la vecchia e la nuova generazione e penso di essere riuscito a salvarmi in buona parte dal "nuovo mondo" ma una parte di me invece ci è cascata in pieno.
È un concetto un po' strano e difficile da spiegare, ora, così, stanco come sono fatico un po' a scrivere.

Comunque si, è timidezza mista a inesperienza, su un ragazzo di 15 anni è comprensibile, per uno di 21, oggi come oggi, con le ragazze e la società che abbiamo intorno non lo è più.
Oggi un ragazzo della nostra età se non incontra una ragazza con un po' di cervello, tanto da capire che anche se ha 21 anni ed è per lui la sua prima ragazza non ci sono problemi, vieni deriso.
Io non ho paura di questo, non ho paura di essere deriso, perchè so già che con quel target di ragazza non avrei niente a che fare, io ho solo paura che non arrivi mai la ragazza con un po' di cervello, o che arrivi troppo tardi.

Rothko, il mio messaggio non è certo quello, non intendo dire di volere/possedere una ragazza simbolo della mia mascolinità, tutt'altro.
È di uso comune dire "la mia ragazza" o "mia moglie" ma non per questo vuol dire (nel mio caso) essere maschilista, anche le donne dicono "il mio ragazzo" o "mio marito" e tu stesso nel secondo messaggio dici non mi interessa di "avere" una fidanzata o una moglie, ma sono sicuro non si riferisca ad avere inteso come essere di tuo posesso, come un oggetto.

Io desidererei semplicemente condividere con una ragazza la mia vita, anche se ho 21 anni, non mi interessa l'avventura, voglio già godermi la vita a fianco di una persona, per molti può non essere una cosa piacevole, io credo invece che per me sia la cosa più bella del mondo.
Per carità, se tu ti senti così, ti senti completo senza una vita di coppia, non faccio la morale a te ne a nessun altro, sei libero di fare ciò che vuoi e anzi sono contento per te che tu abbia trovato il tuo equilibrio in questo.
Per me, vivere senza il sogno di avere una donna al mio fianco è sapere di morire entro un mese, è bruttissimo.
Io desidero con tutto il mio cuore di incontrare qualcuno che stia con me non solo per il mio aspetto, non solo perchè le piaccia fare sesso, ma soprattutto perchè anche lei ha il piacere di condividere la sua vita con la mia, di amarsi come ormai non succede quasi più.
Forse è utopia, sto sognando, forse non avrò mai quello che cerco, e mi dispiace, ma io altro non penso di volere.

Per incotrare una ragazza così dovrei avere molta fortuna oltre che un po' di iniziativa, primo perchè una ragazza della mia età che cerchi quello che cerco io non so quante ne esistano, e secondo perchè anche io di mio, faccio davvero poco per cercare, ma non è un volere mio è che non sono minimamente in grado di sapere cosa debba fare per muovermi.
Esco con le solite 4/5 persone, non conosciamo nessuno di nuovo mai, faccio uno sport prettamente maschile e ho interessi che una ragazza è difficile che segua.
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Messaggioda BattleFranky93 » 13/02/2014, 19:37



Ti capisco Cavaliere, anch'io non conosco mai nessuno e anch'io ho le tue paure, ma sono comunque convinto che non esistano solo ragazze insensibili (se ci fai caso le brave ragazze le trovi pure in questo forum)....in fondo pensaci, il discorso è valido anche per le donne, quasi tutte anno esperienze, ma se una venisse da te e ti dicesse che non ne ha scapperesti?? E' inutile farti problemi su queste cose, anche perchè più te ne fai (ce ne facciamo) più tempo ci vuole per uscire dal circolo.
Quando c'è qualcuna che ti piace, cerca di conoscerla e proponiti senza farti bloccare dalle paure e male che vada avrai già un pò di esperienza in più ^_^
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Ascoltare il metal, secondo me, significa vivere per se stessi e non per gli altri. Lottare per la propria passione. Ascoltare il metal non significa essere degli animali e non saper apprezzare la musica. Ascoltare il metal significa piangere in silenzio, lasciare che le parole di ogni canzone, che siano urla o meno, scorrano dritte verso al cuore. Ascoltare il metal significa sfogarsi, sfogarsi, sentire la carica nelle gambe, correre, fuggire, avere il fiatone ma sorridere, sempre, arrossire quando qualcuno ci parla dei gruppi che ci piacciono.
Ascoltare il metal, per me, significa sentire la musica che gli altri non sentono. Significa scorrere dietro a quelli che tutti definiscono "urli da bestie" e trovare un cuore che pulsa, qualcosa di astratto, non concreto, qualcosa che viaggia nell'aria e che nessuno ha mai voglia di cercare. Io l'ho cercato.
(parole di una ragazza su Yahoo Answers)
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Messaggioda Il Cavaliere Oscuro » 13/02/2014, 21:19



Certo che esistono anche ragazze così, come conoscerle è il problema.
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Messaggioda Rothko » 13/02/2014, 21:24



Il Cavaliere Oscuro ha scritto:Non mi faccio paranoie perchè uno è superdotato e io no, è l'insieme delle cose, oggi un uomo deve avere la fissa per il fisico, deve essere prestante sessualmente ecc (per la ragazza media sia chiaro, non sono tutte così).
Non ce ne accorgiamo ma siamo bombardati ogni giorno da messaggi che inevitabilmente ci portano a ragionare in modo diverso da anni e anni fa, se avessi potuto scegliere quando nascere avrei sicuramente scelto un'altra epoca passata, oggi non avrei di sti problemi.
Leggevo proprio stamattina su un giornale del cyberbullismo, una statistica dice che il 70% dei ragazzi di età compresa tra i 13 ai 17 anni (mi pare di ricordare) ha paura di essere vittima di violenza via web, inteso come insulti da coetanei ecc.
Viviamo ormai in un'era che vive con i social network e ci ha plasmati negativamente.


Si, sono d'accordo che la massa sia merda e che siamo bombardati da quel tipo di massaggi. Ma nessuno ci obbliga a guardare la tv e ad ascoltare quei messaggi. Personalmente, non risento di tale bombardamento, in quanto sono fiero di essere "anormale" (non aspiro in alcun modo alla normalità, come la maggior parte degli utenti di questo forum). Esistono anche persone "anormali" e se lo sei anche tu, è normale (scusa il gioco di parole) che ti relazioni con persone a cui non interessano i messaggi mediatici. Certo, se ti relazioni con persone da bar, che guardano la tv e sono interessati alle mode, al calcio, alla palestra e ai nuovi modelli di macchine sportive (non c'è nulla di male in tutto ciò, ma come avrai capito, la vita non è solo quello), è ovvio che ti senta discriminato e incompreso. Ma noto che tutti agognano alla "normalità": dunque i casi sono due: o si fa di tutto per diventare delle persone normali, schiave del sistema e degli ideali "edonistici", come dici, di questa società, oppure si rivendica la propria diversità e ci si relaziona con quel 20, 30 per cento di persone più consapevoli. A te la scelta.



Comunque si, è timidezza mista a inesperienza, su un ragazzo di 15 anni è comprensibile, per uno di 21, oggi come oggi, con le ragazze e la società che abbiamo intorno non lo è più.
Oggi un ragazzo della nostra età se non incontra una ragazza con un po' di cervello, tanto da capire che anche se ha 21 anni ed è per lui la sua prima ragazza non ci sono problemi, vieni deriso.


Si, dalla massa, appunto. Ma la massa esiste solo dal momento in cui la fai esistere tu, instaurando una relazione con essa.

Io non ho paura di questo, non ho paura di essere deriso, perchè so già che con quel target di ragazza non avrei niente a che fare, io ho solo paura che non arrivi mai la ragazza con un po' di cervello, o che arrivi troppo tardi.


Se prima non arrivi al punto di stare bene con te stesso e di essere pienamente convinto di chi sei, non arriverà mai. Una ragazza può rendere la tua vita ancora più piacevole, può darti qualcosa in più. Ma se da solo stai male, la tua vita dipende da qualcun altro (da un ideale, dal simulacro di un amore che non puoi dare perché non ce l'hai per te stesso e per la vita). Se deleghi a qualcun altro il senso che vuoi dare alla vita (in questo caso ad una ragazza, sia essa stupenda, come te, nella quale ti rispecchi), vivrai solo di sogni e le ragazze con le quali approccerai lo capiranno benissimo.



Io desidererei semplicemente condividere con una ragazza la mia vita, anche se ho 21 anni, non mi interessa l'avventura, voglio già godermi la vita a fianco di una persona, per molti può non essere una cosa piacevole, io credo invece che per me sia la cosa più bella del mondo.


Cambia l'oggetto del possesso, cambia la dimensione morale, ma la sostanza etica è la stessa: se non basti a te stesso, il tuo desiderio di una ragazza sarà comunque reificato, ovvero si ridurrà alla ricerca di un oggetto che colmi il tuo vuoto, quel vuoto che non ti permette di vivere. Se c'è quel vuoto, ci sarà sempre e solo la ricerca di un oggetto, di una pezza per rattoppare la tua vita, non di amore. Se l'amore non c'è in te e non lo trovi nella vita, nel tuo essere un singolo (scusa, di solito non uso parafrasare Kierkegaard, ma quando ci vuole ci vuole), una ragazza sarà solo un feticcio al quale resterai appeso, e qualora lo perdessi ti ritroveresti peggio di prima. Quello non è amore: una ragazza per sopportare la vita, senza la quale non puoi vivere, non è amore, anche se il romanticismo dal quale siamo condizionati ci fa credere il contrario (il condizionamento si può ridurre solo a quello che dicevi tu, ai muscoli, al sesso facile, alla perfezione del corpo etc.).
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Messaggioda Il Cavaliere Oscuro » 14/02/2014, 21:08



Hai ragione, anche io mi sento "anormale" e sono fiero di quello che sono, di come ragiono e penso, ma fino a un certo punto, nel senso che tutto avrebbe significato se questo mio essere così portasse a qualcosa, invece il mio essere "anormale" mi porta esclusivamente a sentirmi incompreso ed essere solo o quasi, se potessi barattarmi con un altro carattere penso che lo farei, vivrei decisamente meglio nella mia "superficialità".
Fosse il 50 e 50 della popolazione "anormale" e "normale" non ci sarebbero problemi per nessuno, con una persona non mi capirei, con l'altra invece si, ma qui la differenza di percentuale è ben più marcata.
Sono pochi a ragionare così e io purtroppo fatico ad incontrare gente di questo stampo, perchè quelle poche persone che finisco in un modo o nell'altro per conoscere non sono così, ma seguono la massa.
Probabilmente sono solo molto sfortunato.

Tu, che ti senti fiero di non far parte della massa, ti senti davvero bene così? Voglio dire, sei felice della tua vita in mezzo a così poca gente "uguale" a te? Ti bastano? Sei felice di non vedere in giro molta più gente come te piuttosto che persone da bar?
Ti direi si anche io in effetti se solo conoscessi anche solo 2/3 persone così (meglio poche ma buone si dice giusto?) ma purtroppo credo che nella mia vita un numero pari a zero possa già essere un buon numero di persone che conoscerò.

Sono stato da sempre molto, troppo selettivo nella mia vita con le persone e sto cercando da tempo di migliorare questo mio difetto, in parte riuscendoci, ma con tutto lo sforzo e la buona volontà che ci metto davvero fatico a incontrare qualcuno (pur rimanendo bravissime persone) di cui possa dire "era la persona che cercavo".


Infine hai perfettamente ragione a dire questo, ma infatti non credo che la mia vita si debba completare solo e semplicemente avendo al mio fianco una persona femminile, solo per dire "anche io ho una ragazza". ci mancherebbe, l'amore penso sia la cosa più bella del mondo e penso che riuscire a trovarlo sia già una gran fortuna, che risolverebbe buona parte del mio non stare bene.
È altrettanto vero però che pur con una compagna non risolverei ogni mio problema, la mia vita sarebbe più addolcita, ma continuerei a non essere convinto di chi sono e probabilmente non starei lo stesso bene con me stesso.
E se queste cose sono indispensabili per non far allontanare le ragazze, penso allora di essere ancora molto lontano dalla retta via perchè non so chi sono e non vivo bene con me stesso e non so cosa fare per cambiare questa tendenza.
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Messaggioda Rothko » 14/02/2014, 23:17



Se fossi davvero fiero di essere "anormale" non penseresti a "barattarti con un altro carattere". Il problema, in realtà, è nei nostri schemi mentali: non esistono normali e anormali e ciò che consideriamo superficiale alle volte è molto più profondo di quello che pensiamo. Il collega di De Niro in Taxi Driver non è affatto superficiale e dice qualcosa che nella sua semplicità è folgorante. Io non so chi c***o sei, non ti conosco, ti dico solo di non crearti problemi. Lo dice anche Osho, che è considerato molto superficiale. I problemi sono nella nostra mente; il conflitto fra il mondo esterno, superficiale, grossolano e volgare e il nostro mondo idilliaco, è solo nella nostra mente. I pregiudizi sono sempre pregiudizi e il bene e il male sono concetti relativi. Il tuo romanticismo non è più profondo delle parole del tassista nel film di Scorsese. Dato che si usano sempre parole, si incorre spesso in equivoci lessicali; probabilmente non mi sono espresso bene. Io non sono in conflitto col mondo, con la massa, con i "normali". La massa è un'astrazione, perché in realtà quando vai al bar non incontri la massa, incontri persone singole. Non c'è nulla di male nel calarsi in quel mondo, non c'è nulla di male nel parlare di calcio, nell'apostrofare una bella ragazza con termini coloriti, nel cameratismo, nella leggerezza, in una scopata esente da innamoramento. Non bisogna cercare persone uguali o simili a se stessi, perché gli incontri che ci arricchiscono di più sono gli scontri con l'alterità, con la diversità. Se hai degli interessi non di massa (che so, il teatro, la letteratura, la musica classica, il balletto, la poesia, l'hockey su ghiaccio, gli scacchi....) basta inserirsi in un contesto nel quale ci sono persone con il tuo stesso interesse: un corso, una scuola, un'associazione culturale, un circolo sportivo, un centro sociale.... E comunque sappi che da ragazzi essere troppo selettivi non porta a buoni risultati. Quanto alle ragazze, se pensi che una ragazza potrebbe cambiarti la vita basta impegnarsi in modo concreto per "averla". è un'esperienza importante, che devi fare; ma come ti ho già detto, ti cambierà la vita solo per pochi mesi o forse pochi anni. Non dico che l' "amore eterno" non esista, ma può esistere solo nel momento in cui hai acquisito una certa consapevolezza e non hai più bisogno di una ragazza. Ad un certo punto ti lascerà, oppure l'amore finirà per vari motivi e starai peggio di prima. Non perché te lo dico io, non credermi: verificalo. Se non hai ancora avuto relazioni importanti, prima di arrivare ad una certa consapevolezza dovrai subire una lunga trafila. Comunque, venendo al dunque: oggi è molto semplice uscire con una ragazza. Basta iscriversi ad un buon sito a pagamento e sapere come comportarsi. L'errore più comune è quello di aprirsi immediatamente come faresti con un tuo caro amico o con uno psicoterapeuta. Per uscire con una ragazza è necessaria una certa "intelligenza sociale", che io chiamerei furbizia. Ora non fraintendermi: non sto dicendo che le ragazze sono tutte oche stupide e un po' puttane e che devi prenderle in giro, ma che sono persone "normali", sono individui come te e come me, che hanno i loro problemi, il loro carattere, le loro convinzioni, i loro pregi e difetti... Hanno bisogno di sentirsi sicure, di avere (o di illudersi di avere) al loro fianco una persona determinata, sicura di sé, con una forte personalità, magari anche sensibile e romantica. Insomma, al primo approccio è necessario adottare delle strategie, perché la psiche umana è qualcosa di veramente complesso e nelle interazioni sociali bisogna per forza di cose fare ordine nella complessità di fondo. Ciò non significa essere falsi. Se ti relazioni con un professore universitario non ti comporti allo stesso modo in cui ti comporti con il barista sotto casa, o con un tuo amico. Se ti relazioni con una ragazza con la quale vuoi uscire devi sapere come relazionarti con lei.
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Messaggioda Il Cavaliere Oscuro » 15/02/2014, 14:52



Credimi, lo sono, sono fiero di quello che sono, ma penso a volte che se fossi stato diverso mi sarei goduto di più la vita, almeno fino ad ora, non avrei avuto tutti questi pensieri e mi sarei sentito bene.

È vero quel che dici, è una convinzione che ci facciamo, credere che esista una "noi", persone profonde e sensibili, e un "loro", superficiali, ma infatti non do la colpa a nessuno per come mi sento io, nemmeno a me stesso, perchè non saprei di cosa accusarmi, fosse per me sceglierei di essere felice ogni giorno.
Però funziona così, c'è qualcosa che non mi permette di vivere come voglio, non mi sento bene in mezzo agli altri, senza giudicarli è, ma a me non basta quello che spesso è invece sufficiente per altri e proprio perchè non c'è nulla di male a parlare di calcio e della scopata senza amore ne parlo anche io senza problemi, ma vorrei andare oltre, vorrei anche altro.

Lo so che essere troppo selettivi non è bene, non per niente sono da solo oggi, ma sto provando a cambiare, che altro posso fare?

Proverò a non farmi più problemi mentali allora, cercherò di pensare che sto bene anche da solo, forse quel che cerco arriverà, non sono capace a rapportarmi con le ragazze, quindi topperei lo stesso anche se mi impegnassi, devo mettermi in testa di contare solo su me stesso e rendermi felice da solo.
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Messaggioda Rothko » 15/02/2014, 15:19



Il Cavaliere Oscuro ha scritto:Proverò a non farmi più problemi mentali allora, cercherò di pensare che sto bene anche da solo, forse quel che cerco arriverà, non sono capace a rapportarmi con le ragazze, quindi topperei lo stesso anche se mi impegnassi, devo mettermi in testa di contare solo su me stesso e rendermi felice da solo.


Mi permetto di dirti che il tuo problema è questo e che la "colpa" è tua. è qui tutto il nocciolo della questione. Soffri per questo? Ne sei consapevole? Allora è arrivato il momento di agire concretamente. Credi forse che Mennea il primo giorno che si è cronometrato abbia fatto 200 metri in 19'72''? Ci sono voluti anni, ore e ore di allenamento quotidiano, sacrifici. Ci ha creduto. Qui non parliamo di fare qualcosa di quasi impossibile, ma di qualcosa alla portata di tutti. Tu vorresti farla senza tuttavia rischiare nulla, senza rinunciare a nulla, senza sforzarti più di tanto, e qui sbagli. hai toppato perché sei partito dal presupposto che non ne vale la pena, tanto non sei capace. Si impara! Se pensi che per te sia importante (e lo pensi, a meno che tu non abbia scritto delle fandonie, e importante lo è, perché serve a crescere, a diventare adulti) devi impegnarsi al massimo, proprio come se dovessi correre 200 metri in 20 secondi. Ti assicuro che è molto più facile.
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