spectator vitae ha scritto:Si sente talvolta parlare del tale che si è ucciso dandosi fuoco, o annegandosi, o buttandosi giù dall’alto di un palazzo.
Trovo che uccidersi così richieda coraggio (senza connotazione positiva o negativa), o d’altro canto un elevato livello di disperazione impulsiva.
Spararsi in testa con un’arma mi pare che richieda invece meno coraggio.
Voi cosa ne pensate?
Si ma dove la trovi una pistola? Non siamo mica in america. E' ovvissimo che se avessi avuto un'arma da fuoco a quest'ora non sarei qui.
Però penso che buttarsi da un punto alto non richieda coraggio ma incoscienza. Se sto lì a guardar giù e a piangere pensando alla mia vita non ce la farò mai a buttarmi. Diverso invece se mi butto senza pensare alle conseguenze, cioè commettere un'azione senza rendersi conto di ciò che si sta facendo. Io penso sempre che quando lo farò mi basterà fare un salto senza guardare giù e senza pensare a niente. E conoscendomi non penso proprio che una volta trovatomi lì mi tirerò indietro.
Invece per quanto riguarda gli altri metodi, non so dire se sia una questione di coraggio o altro. A me ad esempio fa impressione pensare di tagliarmi le vene in una vasca da bagno, o darmi fuoco, o addirittura annegarmi con l'acqua che mi penetra nei polmoni mentre sono cosciente blè che schifo.