Sono molto depressa, sto attraversando un momento molto difficile della mia vita.
Fra alti e bassi con il mio compagno e dopo un suo tradimento e poi il mio perdono avevamo raggiunto una stabilità e un bellissimo rapporto,
lui era cambiato e così dopo tanti anni di convivenza abbiamo deciso di mettere al mondo un bambino.
Sono al quarto mese di gravidanza e tutto andava bene finché un giorno ho avuto una discussione con sua sorella a casa di sua mamma, la discussione era nata per un malinteso, cioè una mia frase era stata fraintesa da lei e lei che è una lunatica mi ha risposto molto male, si stava cenando e lei si è alzata e se n'é andata senza avermi prima offesa, (lei abita sempre lì vicino, la casa di mia suocera e la sua è divisa solo dal cortile) io dopo quello che mi aveva detto ho preso e volevo andarmene pure io, ho detto al mio compagno di andarcene e lui non voleva, allora ho preso le chiavi della sua auto e stavo per montare in macchina quando la sorella e la mamma mi hanno raggiunta e in strada hanno cominciato ad aggredirmi verbalmente, sono tornata a casa per chiamare il mio compagno perché non volevo partire senza di lui, perché se mi portavo la macchina lui non avrebbe avuto il mezzo per tornare a casa.
quando sono rientrata in casa in cerca del mio compagno che se ne stava con le braccia incrociate nonostante gli insulti e attacchi verbali da entrambe le donne, queste due hanno continuato a dirmi su di tutto, a insultarmi, io in quel momento capii che la sorella aveva un antipatia e un odio tale nei miei confronti e approfittando il momento sputava tutto il suo veleno, io mi limitavo a smentire le cose che mi diceva senza mai insultarla, dopo tante aggressioni decisi di andarmene anche senza il mio compagno, mia suocera allora (nonostante fossi incinta) mi spinse dicendomi allora vattene e sappi che se esci da quella porta non conti più per me. Io dopo tutto quello che mi avevano detto e consapevole delle conseguenze decisi di andarmene perché con gente così non volevo più aver a che fare. Mentre guidavo verso casa ero nervosa, piangevo, e pregavo di avere un incidente in quel momento e farla finita, andai da una mia amica per sfogarmi e rimasi lì fino a mezzanotte, nel frattempo lui non mi aveva mai telefonato per sapere se ero arrivata a casa, poi si vede che dopo che lo accompagnarono a casa e non vedendomi telefonò, quando tornai era incazzato con me perché per lui era colpa mia, premetto che la mia frase fraintesa non aveva nessuna malizia e solo dopo la risposta isterica di mia cognata si allora le dissi che era una esaurita, e non lo avessi mai fatto che mi insultò, mi disse che quella era casa sua ed io non ero nessuno, e tante altre cattiverie che non sto qua a elencare. Insomma, me la presi anche con lui per non avermi difeso, perché solo per una parola che dissi io non meritavo tutte quelle cattiverie che quella sera mi dissero quelle due donne. Dopo 4 gg che non ci parlavamo io e il mio compagno decisi di fare pace, però lui era cambiato, poi cercavo io di stare bene insieme per il bene del bambino che porto in grembo, e tutto andava bene finché non mi parlava della sua famiglia. E' passato circa un mese da quel sgradevole evento e l'altro ieri lui mi dice che oggi c'era la comunione di suo nipote e che dovevo andare, io che mi sono molto offesa, e sono stata trattata di merda da mia cognata e mia suocera che non si sono mai scusate non volevo andare alla comunione per non vedere la faccia di mia cognata, di mia suocera ancora ancora, perché dopotutto è la madre del mio compagno, allora lui si incavolò con me perché non volevo andare alla comunione e non mi parlò più, ieri mentre si mangiava chiama la mamma di questo bambino che farà la comunione (che sarebbe la moglie del fratello di mio compagno) e voleva parlare con me, sicuramente per convincermi di andare, allora dissi a lui di dire che stavo mangiando, finito di mangiare lui mi dice di richiamarla e io gli dissi e richiamarla per cosa? tanto io non ci vado e non c'è modo di convincermi, non so perché non accettano le scelte altrui, se io decido di non andare c'è poco da convincermi!!! e lui s'incazzò di brutto, chiamò sua cognata dicendo che io non volevo parlare con lei e che non volevo andare, poi mi disse che io ero pazza. Ma se due mi trattano di merda solo perché sono nella loro casa senza aver nessun rispetto per me come cognata e come nuora cosa ci vado a fare da quella gente? io una dignità ce l'ho, e nessuno me la calpesta, almeno la penso così, io credo che si può vivere in armonia io e lui lontana io dalla sua famiglia e se lui vuole frequentarli, che lo faccia pure, ne ha tutto il diritto e io non glielo vieto ma non può costringermi a fare una cosa che non voglio. Stanotte ho dormito sul divano nonostante il mio stato interessante, lui non si è preoccupato , stamattina si è alzato non mi ha parlato, si è vestito ed è andato alla comunione, io sono triste perché questa non è la vita che vorrei né per me né per lui né per mio figlio.... avevo pensato di farla finita una volta per tutte, sono entrata in doccia mi sono lavata e volevo tagliarmi le vene, sono stufa di questa situazione, non sono felice, vorrei solo morire.... e non portare sofferenza a questa creatura che porto in grembo vivendo in un ambiente ostile dove mamma e papà non si comprendono...