Negli ultimi due giorni sono stato veramente male; in pratica giovedì ho avuto appuntamento dalla psichiatra ma mi ero dimenticato di chiederle la ricetta per i farmaci e così sono rimasto per ben quattro giorni senza farmaci. Ora capisco cosa significhi "crisi di astinenza"; non la auguro a nessuno. Forti giramenti di testa, vertigini, pesantezza, stanchezza, crisi di pianto improvvise, fame di aria (cioè quando ti sembra che non ci sia aria e cominci a respirare sempre più forte), agitazione, fortissima ansia, fortissimo senso di disperazione, voglia di morire (mi era attraversata l'idea di utilizzare la lametta per tagliarmi l'arteria del braccio, ma pi ho desistito). Ho passato tutto il sabato in queste condizioni: tra il sabato e domenica ho preso circa un centinaio di gocce di xanax (ben oltre la normale prescrizione medica), ho passato una notte d'inferno; mi sentivo veramente male, non riuscivo a respirare e non avevo nessuno da chiamare. Stavo pensando di chiamare i mieie genitori alle 4 del mattino ma poi mi sono detto che sarebbe stato inutile e che si sarebbero solo preoccupati.
La domenica mi sono svegliato un po' più tardi (per effetto dello xanax) ma sono subito ricomparsi i sintomi che ho descritto prima: stavo talmente male che mi sono fatto velocemente una doccia ed ho chiamato il 118.
Sono arrivati circa dopo mezz'ora, mi hanno caricato sull'ambulanza e siamo andati al pronto soccorso: lì mi hanno dato un codice giallo ("patologia potenzialmente grave per la vita", così c'era scritto sul foglio che mi hanno dato) e mi hanno detto di aspettare un pochino che avrebbero chiamato lo specialista. Dopo una decina di minuti circa chiamano il mio nome e tutto traballante (mi girava molto la testa) ho seguito l'infermiera (l'infermiera era uno schianto

Adesso mi sento decisamente meglio, cioè mi sento sempre una merda però mi senbto decisamente meglio rispetto ai giorni passati.
I miei genitori non sanno niente di questa storia e non credo che dirò loro di questa faccenda, si preoccuperebbero e basta.
Morale della favola: non interrompete mai gli antidepressivi e se doveste finirli procurateveli subito altrimenti passerete un inferno.