Glossario dei termini tecnici(*)
(*) Le definizioni del Glossario sono state ricavate dalle fonti seguenti: DSM-III, DSM-III-R; American Psychiatric Glossary, 6a ed.; Penguin Dictionary of Psychology; Campbell's Psychiatric Dictionary, 6 a ed.; Stedman's Medical Dictionary, 19a ed.; Dorland's Illustrated Medical Dictionary, 25a ed.; Webster's Third New International Dictionary.
abulia Incapacità di intraprendere e di portare avanti attività finalizzate. Quando è abbastanza grave da essere considerata patologica, l’abulia risulta pervasiva, e impedisce alla persona di portare a compimento molti diversi tipi di attività (per es., lavoro, interessi intellettuali, cura di sé).
afasia Menomazione nella comprensione o nella trasmissione delle idee attraverso il linguaggio in ogni sua forma - lettura, scrittura, o linguaggio parlato - che è dovuta a lesione o malattia dei centri cerebrali implicati nel linguaggio.
affetto Modalità di comportamento rilevabile all’osservazione che è espressione di una condizione di sentimento soggettivamente sperimentata (emozione). Esempi comuni di affetto sono tristezza, esaltazione e rabbia. A differenza di umore, che si riferisce a un “clima” emozionale più pervasivo e durevole, affetto si riferisce a una variabilità più fluttuante del “clima” emotivo. Quella che viene considerata la gamma normale delle espressioni dell’affetto varia notevolmente, sia all’interno delle differenti culture, sia da una cultura all’altra. Le alterazioni della affettività comprendono:
appiattimento Assenza o quasi assenza dei segni di espressione affettiva.
inadeguatezza Discordanza tra la espressione affettiva e il contenuto dei discorsi o dell’ideazione.
labilità Anomala variabilità degli affetti, con cambiamenti ripetuti, rapidi e improvvisi nella espressione affettiva.
restringimento o coartazione Lieve riduzione nella gamma e nella intensità dell’espressione emotiva.
spegnimento Significativa riduzione nella intensità dell’espressione emotiva.
afonia Incapacità di produrre i suoni del discorso che richiedono l’uso della laringe che non è dovuta a una lesione del sistema nervoso centrale.
agitazione (agitazione psicomotoria) Eccessiva attività motoria associata con un sentimento di tensione interiore. L’attività è solitamente non produttiva e ripetitiva, e consiste in comportamenti del tipo andare avanti e indietro, essere irrequieti, torcersi le mani, manipolare i vestiti, e non riuscire a stare seduti fermi
agonista, farmaco Entità chimica, estranea alle sostanze endogene prodotte dall’organismo, che agisce su un recettore, ed è in grado di produrre il massimo effetto possibile tramite la stimolazione di quel recettore. Un agonista parziale è in grado di produrre solamente un effetto inferiore a quello massimo quando somministrato in concentrazione sufficiente per legarsi a tutti i recettori disponibili.
agonista-antagonista, farmaco Entità chimica, estranea alle sostanze endogene prodotte dall’organismo, che agisce su una famiglia di recettori (come i recettori mu, delta e kappa per gli oppiacei) in modo tale da risultare agonista o agonista parziale verso un tipo di recettore e antagonista verso un altro tipo.
allucinazione Percezione sensoriale che ha il senso impellente di realtà di una oggettiva percezione, ma che si manifesta in assenza di una stimolazione esterna del relativo organo di senso. Le allucinazioni vanno distinte dalle illusioni, in cui uno stimolo esterno del momento viene erroneamente percepito o interpretato. La persona può rendersi conto o meno che sta avendo una allucinazione. Una persona con allucinazioni uditive può riconoscere che sta avendo una falsa esperienza sensoriale, mentre un’altra può essere convinta che la fonte dell’esperienza sensoriale abbia una sua realtà fisica indipendente. Il termine allucinazione non viene ordinariamente applicato alle false percezioni che si manifestano durante l’attività onirica, nel corso dell’addormentamento (ipnagogiche), o al momento del risveglio (ipnopompiche). Esperienze allucinatorie transitorie possono manifestarsi in persone non affette da disturbi mentali.
I tipi di allucinazione sono:
congrua all’umore Vedere manifestazioni psicotiche congrue all’umore.
gustativa Allucinazione che riguarda la percezione del gusto (di solito spiacevole).
incongrua all’umore Vedere manifestazioni psicotiche incongrue all’umore.
olfattiva Allucinazione che riguarda la percezione degli odori, come ad es. gomma bruciata o pesce marcio.
somatica Allucinazione che comporta una esperienza fisica di percezione localizzata all’interno del corpo (come ad es. una sensazione di elettricità). Una allucinazione somatica va distinta dalle sensazioni che possono derivare da una condizione medica generale non ancora diagnosticata, da preoccupazioni ipocondriache causate da sensazioni fisiche normali, o da una allucinazione tattile.
tattile Allucinazione che comporta la sensazione di essere toccato o di avere qualcosa sotto la pelle. Le più comuni allucinazioni tattili sono la sensazione di scossa elettrica e il formicolio (cioè la sensazione di qualcosa che si arrampica o che striscia sopra o sotto la pelle).
uditiva Allucinazione che riguarda la percezione del suono, più comunemente voci. Alcuni clinici e ricercatori non includono quelle percezioni vissute come provenienti da dentro la testa, e limitano piuttosto il concetto di vera allucinazione uditiva a quei suoni la cui fonte viene percepita come esterna. Tuttavia, come nel resto del DSM-IV, non viene fatta qui distinzione a seconda che la fonte delle voci venga percepita all’interno o all’esterno della testa.
visiva Allucinazione che riguarda la vista, e che può consistere di immagini strutturate, per es. di persone, oppure di immagini non strutturate, come ad es. lampi di luce. Le allucinazioni visive vanno distinte dalle illusioni, che sono percezioni erronee di stimoli esterni reali.
alogia Impoverimento del pensiero che si può riscontrare osservando i comportamenti inerenti il linguaggio e l’eloquio. Possono esserci risposte brevi e concrete alle domande, e riduzione della quantità di eloquio spontaneo (eloquio impoverito). Talora l’eloquio risulta adeguato per quantità, ma fornisce poche informazioni in quanto troppo concreto, troppo astratto, ripetitivo, o stereotipato (povertà di contenuto).
amnesia Perdita di memoria. I tipi di amnesia sono:
anterograda Perdita di memoria riguardante gli eventi che si verificano dopo che si è manifestato l’agente o la condizione eziologica.
retrograda Perdita di memoria riguardante gli eventi che si sono verificati prima che si manifestasse l’agente o la condizione eziologica.
ansia La anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuri, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno.
antagonista, farmaco Entità chimica, estranea alle sostanze endogene prodotte dall’organismo, che occupa un recettore, non produce effetti fisiologici, e impedisce che altre sostanze chimiche endogene ed esogene producano effetti su quel recettore.
atassia Perdita parziale o completa della coordinazione del movimento muscolare volontario.
attenzione Capacità di concentrarsi in modo prolungato su una particolare attività o stimolo. Una alterazione della attenzione si può manifestare con facile distraibilità o difficoltà a portare a termine i propri compiti o nel concentrarsi sul lavoro.
catalessia Flessibilità cerea; mantenimento rigido di una posizione del corpo per un lungo periodo di tempo.
cataplessia Episodi di perdita bilaterale improvvisa del tono muscolare, che causa la caduta a terra del soggetto, spesso in associazione con emozioni intense come allegria, rabbia, paura o sorpresa.
comportamento, catatonico Marcate anomalie motorie che comprendono immobilità motoria (cioè catalessia o stupor), certi tipi di attività motoria eccessiva (agitazione apparentemente senza scopo non influenzata da stimoli esterni), negativismo estremo (resistenza apparentemente immotivata ad ogni istruzione o tentativo di mobilizzazione), oppure mutismo, mantenimento di una particolare postura o movimenti strereotipati, ed ecolalia o ecoprassia.
conversione, sintomo di Perdita o alterazione del funzionamento motorio o sensoriale volontario, che fa pensare alla presenza di una condizione medica generale o neurologica. Si valuta che qualche fattore psicologico sia associato con lo sviluppo del sintomo, e il sintomo non può essere esaurientemente spiegato con la presenza di una condizione medica generale o neurologica, oppure con gli effetti diretti di una sostanza. Il sintomo non risulta prodotto o simulato intenzionalmente, e neppure culturalmente determinato
delirio Falsa convinzione basata su erronee deduzioni riguardanti la realtà esterna, che viene fermamente sostenuta contrariamente a quanto tutti gli altri credono e a quanto costituisce prova ovvia e incontrovertibile della verità del contrario. La convinzione non è di quelle ordinariamente accettate dagli altri membri della cultura o sub-cultura della persona (per es., non è un articolo di fede religiosa). Quando una falsa convinzione riguarda un giudizio di valore, viene considerata delirio solo allorché tale giudizio risulta così estremo da sfidare la credibilità. Le convinzioni deliranti si manifestano sulla base di un continuum, e possono talora essere dedotte dal comportamento di un individuo. Spesso risulta difficile distinguere tra un delirio e una idea prevalente (nel qual caso il soggetto ha una idea o una convinzione irragionevole, ma non la sostiene così fermamente come nel caso di un delirio). I deliri vengono suddivisi a seconda del loro contenuto. Alcuni dei tipi più comuni vengono elencati qui di seguito:
bizzarro Delirio centrato su fenomeni che la cultura del soggetto considera totalmente non plausibili. congruo all’umore Vedere manifestazioni psicotiche congrue all’umore. di controllo Delirio in cui sembra che i propri sentimenti, impulsi, pensieri o azioni siano sotto il controllo di qualche forza esterna piuttosto che assoggettati alla propria volontà.
erotomanico L’idea delirante che un’altra persona, di solito di rango elevato, sia innamorata del soggetto.
di gelosia delirante Il delirio che il proprio partner sessuale sia infedele.
grandioso Delirio di aumento del proprio valore, potere, sapere, identità, o di speciale relazione con qualche divinità o persona famosa.
incongruo all’umore Vedere manifestazioni psicotiche incongrue all’umore.
di inserzione del pensiero Delirio che alcuni dei propri pensieri non siano i propri, ma piuttosto vengano inseriti nella propria mente.
persecutorio Delirio in cui il tema centrale è che uno (o qualcuno a lui prossimo) stia venendo aggredito, molestato, ingannato, perseguitato, o fatto oggetto di cospirazioni.
di riferimento Delirio il cui tema è che gli eventi, gli oggetti, o le persone del proprio immediato circondario abbiano un significato particolare e inusuale. Questi deliri hanno di solito una valenza negativa o peggiorativa, ma possono presentare anche contenuti grandiosi. Ciò differisce dalle “idee di riferimento”, in cui la falsa convinzione non viene sostenuta altrettanto fermamente, né risulta altrettanto strutturata in un solido sistema di credenze.
somatico Delirio il cui contenuto principale riguarda l’aspetto o il funzionamento del proprio corpo.
di trasmissione del pensiero Delirio che i propri pensieri vengono trasmessi fuori ad alta voce, cosicché possono essere percepiti dagli altri.
depersonalizzazione Alterazione nella percezione o nella esperienza di sé tale per cui uno si sente staccato, oppure come se fosse un osservatore esterno del proprio corpo o dei propri processi mentali (per es., sentirsi come in un sogno).
deragliamento (“Allentamento dei nessi associativi”). Modalità di discorso in cui le idee della persona scivolano da un percorso a un altro che non c’entra affatto, o che è collegato al primo solo obliquamente. Nel passare da una fase o proposizione ad un’altra, la persona tipicamente sposta l’argomento da un quadro di riferimento ad un altro, e le cose possono essere riferite in una maniera giustapposta, carente di rapporti di significato. Questa alterazione si manifesta tra una proposizione e un’altra, a differenza della incoerenza, in cui l’alterazione si manifesta all’interno delle proposizioni. Un fenomeno occasionale di cambio di argomento senza preavviso o senza evidenti connessioni non deve essere considerato deragliamento.
derealizzazione Alterazione nella percezione o nella esperienza del mondo esterno tale che quest’ultimo appare strano o irreale (per es., la gente può sembrare strana o meccanica).
difesa, meccanismo di Procedimento psicologico automatico che protegge l’individuo dall’ansia e dalla consapevolezza dei pericoli e fattori di stress esterni ed interni. I meccanismi di difesa mediano le reazioni del soggetto ai conflitti emozionali e ai fattori stressanti esterni. Alcuni meccanismi di difesa (per es., proiezione, scissione, e messa in atto) sono quasi invariabilmente maladattivi. Altri, come soppressione e negazione, possono essere sia maladattivi che adattivi, a seconda della gravità, rigidità, e del contesto in cui si manifestano. Le definizioni dei meccanismi specifici di difesa e il modo in cui possono essere registrati sono presentati nella Scala del Funzionamento Difensivo.
disartria Articolazione imperfetta della parola dovuta a alterazione del controllo muscolare.
discinesia Alterazione dei movimenti volontari con comparsa di attività muscolare involontaria.
disorientamento Confusione circa l’ora del giorno, la data, o la stagione (tempo), dove uno si trova (spazio), o chi si è (persona).
dissociazione Alterazione marcata nelle funzioni usualmente integrate della coscienza, memoria, identità, o percezione dell’ambiente. L’alterazione può essere improvvisa o graduale, transitoria o cronica.
dissonnia Disturbi primari del sonno o dello stato di veglia, caratterizzati da insonnia o ipersonnia come sintomi principali del quadro. Le dissonnie sono alterazioni della quantità, della qualità, e dei tempi del sonno.
distonia Disturbo del tono dei muscoli.
distraibilità Incapacità di mantenere l’attenzione, vale a dire il passare da una area o argomento ad un altro per un minimo stimolo, oppure il fatto che l’attenzione viene troppo spesso attirata verso stimoli irrilevanti o poco importanti.
ecolalia Ripetizione patologica, a pappagallo, e apparentemente insensata (eco) di una parola o frase appena pronunciata da un’altra persona.
ecoprassia Ripetizione per imitazione dei movimenti di un altro. Tale azione non è né desiderata, né volontaria, e ha caratteristiche di semi-automatismo e di incontrollabilità.
flash-back Ripresentarsi di ricordi, sentimenti, o esperienze percettive del passato.
fobia Paura irrazionale persistente concernente uno specifico oggetto, attività o situazione (lo stimolo fobico), che causa il desiderio compulsivo di evitarlo. Ciò porta spesso o all’evitamento dello stimolo fobico, o ad affrontarlo con grande sforzo.
fuga delle idee Flusso pressoché continuativo di eloquio accelerato, con bruschi cambiamenti da un argomento all’altro, che sono basati di solito su associazioni comprensibili, stimoli che distraggono, o giochi di parole. Quando è grave, l’eloquio può risultare disorganizzato e incoerente.
genere, disforia di Persistente avversione verso tutte o qualcuna delle caratteristiche fisiche o dei ruoli sociali tipici del proprio sesso biologico.
genere, identità di Convinzione interiore di essere maschio o femmina.
genere, ruolo di Attitudini, schemi di comportamento, e caratteristiche di personalità considerati dalla cultura in cui il soggetto vive come ruoli sociali tipicamente “maschili” o “femminili”.
grandiosità Considerazione esagerata del proprio valore, potere, sapere, importanza, o identità. Ai livelli estremi, la grandiosità può risultare di proporzioni deliranti.
idee di riferimento Sensazione che coincidenze ed eventi esterni casuali abbiano un significato particolare ed insolito specifico per la persona che la prova. Devono essere distinte dal delirio di riferimento, in cui vi è una convinzione che viene sostenuta con insistenza delirante.
illusione Percezione o interpretazione erronea di uno stimolo esterno reale, come ad es. il fatto di percepire il fruscio delle foglie come se fosse il suono di qualche voce. Vedere anche allucinazione.
incoerenza Eloquio o pensiero che risulta sostanzialmente incomprensibile agli altri in quanto le parole o le frasi sono messe insieme senza che abbiano un nesso logico o di significato. L’alterazione si verifica all’interno delle proposizioni, a differenza del deragliamento, in cui l’alterazione è tra una proposizione ed un’altra. Questo fenomeno è stato talora denominato “insalata di parole” per dare l’idea del grado di disorganizzazione del linguaggio. Le costruzioni lievemente sgrammaticate, oppure le abitudini linguistiche caratteristiche di certi contesti regionali o culturali, di una educazione deficitaria, o di bassa intelligenza non dovrebbero essere considerate manifestazioni di incoerenza. Il termine non viene generalmente applicato quando risulta chiaro che l’alterazione dell’eloquio è dovuta ad afasia.
insonnia Senso soggettivo di difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno, o di cattiva qualità del sonno. I tipi di insonnia comprendono:
iniziale Difficoltà ad addormentarsi.
centrale Risveglio nel mezzo della notte, seguito eventualmente da riaddormentamento, ma con difficoltà.
terminale Risveglio prima dell’ora abituale, con impossibilità di riaddormentarsi.
inter-sessuale, condizione Condizione in cui un soggetto mostra, in misura diversa, una mescolanza delle caratteristiche dei due sessi, come l’aspetto fisico, gli organi riproduttivi, e il comportamento sessuale.
iperacusia Ipersensibilità dolorosa ai suoni.
ipersonnia Sonnolenza eccessiva, come documentato da prolungamento del sonno notturno, da difficoltà a mantenere lo stato di veglia durante il giorno, da presenza di episodi di sonno diurno non desiderato.
macropsia Percezione visiva che gli oggetti siano più grandi di quanto sono effettivamente.
magico, pensiero Erroneo convincimento che i propri pensieri, parole, o azioni possano causare o prevenire qualche evento con modalità contraria alle leggi di causa ed effetto comunemente accettate. Il pensiero magico può far parte dello sviluppo normale del bambino.
manifestazioni psicotiche congrue con l’umore Deliri o allucinazioni il cui contenuto è interamente coerente con i temi tipici dell’umore depresso o maniacale. Se l’umore è depresso, il contenuto dei deliri o allucinazioni comporterà temi di inadeguatezza personale, colpa, malattia, morte, nichilismo, o il fatto di meritare punizione. Il contenuto del delirio può comprendere temi di persecuzione se questi sono basati su concetti di autodenigrazione, come nel caso di una punizione meritata. Se l’umore è maniacale, il contenuto dei deliri o allucinazioni comporterà temi come aumento del proprio valore, potere, sapere, identità, oppure una speciale relazione con qualche divinità o persona famosa. I contenuti del delirio possono comprendere sensi di persecuzione se questi sono basati su concetti come l’aumento di valore o il meritare punizione.
manifestazioni psicotiche incongrue con l’umore Deliri o allucinazioni il cui contenuto non è coerente con i temi tipici dell’umore depresso o maniacale. In caso di depressione, i deliri o allucinazioni non comporteranno temi di inadeguatezza personale, colpa, malattia, morte, nichilismo, o il fatto di meritare punizione. In caso di mania, i deliri o allucinazioni non comporteranno temi come aumento del proprio valore, potere, sapere, identità, oppure una speciale relazione con qualche divinità o persona famosa. Gli esempi di manifestazioni psicotiche incongrue con l’umore comprendono deliri persecutori (senza contenuti autodenigratori o grandiosi), inserzione del pensiero, trasmissione del pensiero, e deliri di essere controllati, e i loro contenuti non hanno apparentemente relazione con nessuno dei temi sopra elencati.
micropsia Percezione visiva che gli oggetti siano più piccoli di quanto sono effettivamente.
nistagmo Movimenti ritmici involontari degli occhi che consistono in tremori rapidi di piccola ampiezza in una direzione e in uno scivolamento ricorrente più lento ed esteso nella direzione opposta. Il nistagmo può essere orizzontale, verticale, o rotatorio.
panico, attacchi di Periodi delimitati a insorgenza improvvisa, di intensa apprensione, paura, o terrore, spesso associati con sentimenti di morte imminente. Durante questi attacchi vi sono sintomi come respiro corto o sensazioni di soffocamento; palpitazioni, batticuore, o tachicardia; dispnea; e paura di impazzire o di perdere il controllo. Gli attacchi di panico possono essere imprevisti (e isolati), e allora l’insorgenza dell’attacco non risulta associata con un fattore ambientale di scatenamento, ma si manifesta piuttosto a ciel sereno; correlati alla situazione, e allora l’attacco di panico quasi invariabilmente si manifesta immediatamente dopo l’esposizione al o in previsione del fattore situazionale di scatenamento; sensibili alla situazione, e allora l’attacco di panico si manifesta più probabilmente dopo l’esposizione a un fattore situazionale di scatenamento, ma non risulta ad esso invariabilmente associato.
paranoide ideazione , Ideazione di intensità inferiore al delirio, che comporta sospettosità, oppure la convinzione di essere molestato, perseguitato, o trattato ingiustamente.
parasonnia Comportamenti anormali o eventi fisiologici che si manifestano durante il sonno oppure durante il passaggio dal sonno alla veglia.
personalità Modalità perduranti di percepire, rapportarsi, o pensare a sé stesso e all’ambiente. I tratti di personalità sono aspetti rilevanti della personalità che vengono mostrati in un’ampia gamma di contesti sociali e personali importanti. Solo quando sono rigidi e maladattivi, e causano menomazione funzionale significativa o disagio soggettivo, i tratti di personalità configurano un Disturbo di Personalità.
pressione del discorso Eloquio aumentato per quantità, accelerato, e difficile o impossibile da interrompere. Usualmente risulta anche di alto volume ed enfatico. Frequentemente la persona parla senza essere stata minimamente stimolata, e può continuare a parlare anche se nessuno la sta ad ascoltare.
prevalente, idea Convinzione irragionevole e duratura, che viene sostenuta con insistenza un po’ minore rispetto al delirio (cioé la persona è in grado di riconoscere la possibilità che la convinzione possa essere erronea). La convinzione non è di quelle che vengono ordinariamente accettate dagli altri membri della cultura o sottocultura del soggetto.
prodromo Segno o sintomo precoce o premonitore del disturbo.
psicomotoria, agitazione Vedere agitazione.
psicomotorio, rallentamento Rallentamento generalizzato visibile dei movimenti e dell’eloquio.
psicosociale, fattore di stress Ogni evento della vita o cambiamento che può risultare associato dal punto di vista temporale (e talora causale) con l’esordio, la manifestazione, o esacerbazione di un disturbo mentale.
psicotico Questo termine ha ricevuto nella storia un gran numero di definizioni diverse, nessuna delle quali gode di accettazione universale. La definizione più restrittiva di psicotico si riferisce ai deliri o alle allucinazioni rilevanti, che si manifestano in assenza di consapevolezza della loro natura patologica. Una definizione lievemente meno restrittiva comprenderebbe anche le allucinazioni conclamate di cui il soggetto si rende conto che sono esperienze allucinatorie. Più ampia ancora è la definizione che include anche gli altri sintomi positivi della Schizofrenia (cioé la disorganizzazione dell’eloquio, e il comportamento catatonico o grossolanamente disorganizzato). A differenza di queste definizioni, basate sui sintomi, la definizione utilizzata nel DSM-II e nell’ICD-9 era probabilmente troppo inclusiva, e troppo basata sulla gravità della menomazione funzionale, cosicché un disturbo mentale veniva denominato psicotico se causava “una menomazione che interferisse grossolanamente con le capacità di affrontare le ordinarie necessità della vita”. Infine il termine è stato anche definito concettualmente come perdita dei confini dell’Io, o ancora come compromissione grossolana del test di realtà. A seconda delle loro manifestazioni più caratteristiche, i diversi disturbi del DSM-IV mettono in rilievo i differenti aspetti delle varie definizioni di psicotico.
residua, fase Fase di una malattia che si riscontra dopo la remissione dei sintomi floridi o della sindrome completa.
segno Manifestazione obbiettiva di una condizione patologica. I segni vengono osservati dall’esaminatore piuttosto che riferiti dall’individuo affetto.
sesso Condizione biologica personale di maschio, femmina, o sesso incerto. A seconda delle circostanze, questa determinazione può avvenire sulla base dell’aspetto dei genitali esterni, oppure sul cariotipo.
sindrome Raggruppamento di segni e di sintomi, basato sulla loro frequente concomitanza, che può suggerire una sottostante patogenesi, un decorso, una familiarità, e una indicazione di trattamento comuni.
Condizione in cui una esperienza sensoriale associata con una certa modalità percettiva si manifesta quando lo stimolo avviene secondo un’altra modalità percettiva; per es., un suono può produrre la stessa sensazione di un certo colore.sinestesia
Manifestazione soggettiva di una condizione patologica. I sintomi vengono riferiti dall’individuo affetto piuttosto che osservati dall’esaminatore.sintomo
stereotipati, movimenti Comportamenti motori ripetitivi, apparentemente guidati, e non funzionali (per es., agitare le mani o salutare, dondolare il corpo, sbattere la testa, portare oggetti alla bocca, darsi dei morsi, toccarsi la pelle o gli orifizi del corpo, percuotere il proprio corpo).
Stato di mancanza di reattività, con immobilità e mutismo.stupor
tic Comportamento motorio o espressione vocale involontari, improvvisi, rapidi, ricorrenti, aritmici e stereotipati.
transessualismo Grave disforia di genere, accompagnata da desiderio persistente verso le caratteristiche fisiche e i ruoli sociali che caratterizzano il sesso biologico opposto.
umore Emozione pervasiva e prolungata che colora la percezione del mondo. Gli esempi comuni di umore comprendono depressione, esaltazione, rabbia e ansia. A differenza di affetto, che si riferisce a cambiamenti più fluttuanti del “clima” emotivo, umore si riferisce a una “atmosfera” emotiva più pervasiva e durevole.
I tipi di umore comprendono:
disforico Umore spiacevole, come tristezza, ansia, o irritabilità.
esaltato Sentimento esagerato di benessere, euforia, o esaltazione. Una persona con l’umore esaltato può riferire di sentirsi “su”, “in estasi”, o “al settimo cielo”.
espansivo Mancanza di inibizione nell’esprimere i propri sentimenti, spesso accompagnata da sopravvalutazione della propria importanza o significato.
eutimico Umore nei “limiti della norma”, il che comporta l’assenza di depressione o di esaltazione.
irritabile Facilità ad irritarsi e ad arrabbiarsi.