Ciao,
volevo cercare di spiegare un po' la mia storia.
Non è un granchè, non pensate che sia la tragica storia della mia vita, solo è qualcosa che ora è e resta nel passato, ma che al solo pensiero mi fa sentire piccola, fragile, mi fa temere che possa accadere di nuovo una cosa simile.
Da sempre, fin da quando sono piccola, sono stata vista come "la diversa". O meglio, io credo sia sempre stata solo invidia, ma chi lo sa.
Alle elementari avevo solo due amici, G. e N., che erano e sono anche i miei vicini di casa e che quindi vedevo più che altro perchè eravamo gli unici bambini del mio piccolo paesino (gli altri abitanti hanno tutti almeno 45 anni). C'era anche un'altra bambina, M., ma diciamo pure che quest'ultima giocava con me solo perchè era legata a N. Le altre bambine, circa una decina, cercavano di evitarmi e preferivano stare in compagnia di una ragazza che aveva problemi in famiglia e che spesso puzzava perchè non avevano i soldi per pagare le tasse e gli chiudevano l'acqua piuttosto che con me. I bambini mi ignoravano e mi mettevano tra le più brutte e antipatiche della classe (certo, ero una bambina molto suscettibile e non era facile andar d'accordo con me, lo ammetto, in questa fase quasi li capisco).
Alle medie la situazione peggiorò. Nella prima settimana di scuola anche gli unici miei due amici mi furono portati via da quattro nuovi compagni, due maschi e due femmine, che diventarono immediatamente loro amici. Io restai sola. Nessuno mi voleva. Ma non m'importava, in quegli anni era nata mia sorella, stavo bene lo stesso e, comunque, fuori dalla scuola vedevo ancora G. e N. Le due nuove ragazze, M.D. e F., diventarono inseparabili con M. e N. Iniziarono a prendermi in giro, ma velatamente e in privato, quasi non me ne accorgevo. Le altre ragazze della classe, anche loro mi prendevano in giro, ma meno velatamente. Io cercavo di farmele amiche, e più cercavo disperatamente di avvicinarmi a qualcuno più mi prendevano in giro, alle mie spalle. Dicevo loro i miei "segreti" per farle fidare di me, e il giorno dopo li sapevano tutti. Per i miei compagni restavo sempre tra le più brutte della classe, nessuno mi voleva. G. era l'unico che mi stesse accanto.
Ricordo un episodio che mi è rimasto impresso nella memoria perchè è stato veramente forte per me. Ho un cuore molto grande, gentile e che sfocia persino nell'ingenuità. Mi fido sempre troppo delle persone. Avevamo una verifica di matematica, la materia in cui andavo meglio, di due ore, interrotte dall'intervallo. Durante la prima ora, due miei compagni, Lu. e Lo., mi chiesero di suggerire. Io, contenta che comunque fossi presa in considerazione una volta tanto, lo facevo sempre, di tutte le materie. Suonò la campanella dell'intervallo e la prima parte della verifica ci fu ritirata, così riuscimmo a fare anche l'intervallo. Durante l'intervallo, me ne stavo sempre da parte, a mangiare vicino a un estintore. Lo. mi venne incontro quel giorno, sorridendomi, e io ero confusa perchè nessuno s'interessava a me di solito. E infatti, non gliene importava nulla. Mi fece una "vecchia" (ossia mi fece cedere un ginocchio per farmi cadere) e io sbattei la testa contro l'estintore, facendomi male. L'ora dopo ci fu la seconda parte della verifica, e mi chiesero ancora di suggerire. Io, arrabbiata, non lo feci. Si arrabbiarono anche loro e finsero che io non esistessi per una settimana. Non che me ne accorsi molto, dopotutto, non interessavo a nessuno.
Se i professori sapessero della situazione non lo so, ma se lo sapevano stavano ignorando completamente la cosa.
Ho scelto la mia scuola superiore non in base a cosa mi piacesse, ma in base a quanti dei miei compagni di classe delle medie ci fossero nella scuola. Volevo evitarli. Andai al liceo linguistico, dove non c'era nessuno che conoscevo.
Ma già del primo giorno le cose andarono male. Sul pullman incontrai una ragazza che sarebbe finita nella mia stessa classe: si presentò molto gentilmente, sembrava una brava persona. Ma poi quella ragazza, Z., incontrò E. e R. Loro tre, per il mio primo anno alle superiori, sarebbero state il mio incubo. Iniziarono a prendermi in giro per come mi vestivo, perchè vestivo, ho sempre vestito e vesto ancora nel modo più semplice possibile, jeans e maglietta, perchè della moda proprio non m'importa. Mi prendevano in giro perchè non avevo i vestiti firmati, e io le biasimavo perchè spendevano il quadruplo di quello che spendevo io dai cinesi. Iniziarono a prendermi in giro per i problemi di pelle che ho (grassa e che favorisce moltissimo l'acne, ne ero e ne sono ancora piena, e questa caratteristica fa anche sì che i miei capelli si sporchino più velocemente), dicevano che non mi lavavo, che puzzavo, che facevo schifo, quando sono sempre stata una persona pulitissima. Mi prendevano in giro per i miei problemi di salute, mi prendevano in giro per le botte e i lividi che avevo addosso per colpa delle cadute da cavallo (facevo equitazione). Si aggrappavano a ogni dettaglio, ogni cosa era buona per farmi sentire uno schifo. Mi prendevano in giro perchè si vedevano i calzini tra le scarpe e i pantaloni. Un giorno morì il cavallo che utilizzavo al maneggio, stavo malissimo, ero distrutta perchè adoravo quell'animale, e loro tre mi passarono davanti con nonchalance dicendo "Mmh, buona la carne di cavallo!". Mi prendevano in giro perchè non spendevo le cifre che spendevano loro in vestiti e trucchi, mi prendevano in giro perchè molti dei miei vestiti sono di seconda mano, mi prendevano in giro perchè quegli stessi vestiti non erano della mia taglia. Ma che ci potevo fare? Se mio padre era disoccupato e mia madre era l'unica che lavorava e non avevamo soldi, non era colpa mia.
Questa volta, i professori sapevano della situazione, lo sapevano benissimo. Ma che facevano? Nulla. Assolutamente nulla. Mi lasciavano sola, contro quelle tre, che avevano portato dalla loro parte tutta la classe (tranne due persone, che ora sono due delle mie tre migliori amiche).
Non ce la facevo più. In seconda cambiai scuola, ripetei la seconda e andai nella mia attuale scuola.
La situazione ora, è migliore. Ho trovato un'altra ragazza fantastica, S., che però si è dovuta trasferire. La classe di adesso è migliore, ma ci sono sempre i due o tre elementi della classe più antipatici, come ovunque, ma ci si convive.
Il fatto è che a volte ho paura che la situazioni torni come prima. Questo è il primo anno che faccio senza S. in questa classe, non so come andrà. Ho paura che quei pochi elementi riescano a far tornare una situazione simile a quella che ho già vissuto. Non voglio essere presa in giro ancora. Mi fa paura questa eventualità, seppur remota che sia. Vorrei che meschinità simili non esistessero...
Scusate lo sfogo. Ma ne avevo bisogno.