Ciao sere, questo tuo post mi ha ricordato il giorno della mia laurea, che anche per me fu totalmente in solitaria. Ero (e sono) single, quindi niente ragazza; avevo poche settimane prima litigato con praticamente tutti i miei amici - in realtà io avevo litigato con due, ma poi gli altri mi hanno ignorato per "rispetto" di loro due - perchè avevano sfruttato un mio lavoro per tornaconti personali; ero in una università lontana da casa mia, quindi niente parenti tranne i miei (che tra l'altro, a differenza degli altri, non acquistarono ne il "cappello" del laureato ne lo spumante, ma ovviamente non gliene voglio per questo: non c'erano abituati).
Quando sono uscito dall'aula dopo la proclamazione, vedevo tutti quei neolaureati osannati da folle di amici, parenti e fidanzate/i che esultavano e brindavano con loro. Io invece me ne andai mestamente dalla facoltà e scesi le scale dell'ingresso a capo chino: più che un laureato, sembravo che un attore che abbandonava il palco perchè non era piaciuto al pubblico.
Io sono un timido, non mi piace stare al centro dell'attenzione e non mi piaceva troppo quella gazzarra esultativa: anzi, non ti nego che quasi quasi mi piaceva essere arrivato "nudo alla meta", senza l'appoggio di nessuno. Però quell'immagine di me, solo, in mezzo a due ali di folla mi colpì. Non mi sono intristito troppo pensando a un pò di "sano orgoglio": forse la laurea in solitaria vale di più della laurea in compagnia, perchè nella seconda hai avuto delle spalle sui contare, mentre nella prima devi ringraziare solo te stesso e quindi quando ti ricapiterà (perchè purtroppo capiterà prima o poi) di dover affrontare un problema da solo, sarai più preparato e forte.