L'unica via realistica

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

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Messaggioda Beren » 28/12/2014, 15:21



In ogni caso se hai bisogno o necessità di scambiare due parole, sfogarti, etc...io ci sono sempre.

Anche solo virtualmente, sfogarsi con persone simili fa molto bene...
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- ''Chi è lei? La ragazza elfica della canzone...''

- ''Parla di Lùthien, la fanciulla elfo...era la figlia di Thingol, Re degli Elfi nella Terra di Mezzo allorchè il mondo era giovane; la più dolce e soave fanciulla che sia mai esistita. La sua bellezza era pari al rifulgere delle stelle oltre le nebbie delle Terre Nordiche, che parevano rispecchiarsi nel suo viso luminoso.
Donò il suo Cuore a Beren, Uomo Mortale...''


- ''...e che ne è stato di loro...?''


- ''...sono morti...tanto tempo fa...''



_________

***Il mio Diario, dove condivido i miei pensieri e le mie sensazioni: se ti va, facci un salto... mi farà certamente piacere ***

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Re: R: L'unica via realistica

Messaggioda RESCUER IN THE DARK » 28/12/2014, 15:57



Non me ne faccio una colpa se stai male per i tuoi vari motivi...
Lo so che non è dipeso da me.
È che vedo che continui a sentirti sola e ignorata e io avrei davvero voluto offrirti qualcosa di più.
Hai ragione quando dici che molte persone si allontanano quando qualcuno ha problemi grandi, perché ignorare è più facile, ma ti assicuro che non è il mio caso.
Se vedo qualcuno che soffre, non ce la faccio a stare con le mani in mano.
Non credo di essere riuscito a fare abbastanza e di questo mi scuso.
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Messaggioda heisenblue » 28/12/2014, 16:06



Non preoccuparti Zet, hai fatto tutto ciò che potevi. Alla fine è colpa mia se non riesco a risollevarmi, se passano i mesi e gli anni e sono ancora lì a rigirarmi nella stessa pozzanghera.
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Non disseppellire quel che ero infine riuscita a dimenticare.
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Messaggioda acu-max » 28/12/2014, 16:37



Cara heisen, sulla parte studi non voglio ripetere cosa già scritte da altri a cui mi aggrego , ma aggiungo che le possibilità di lavoro sono molteplici, basta guardarsi intorno, non che sia facile però è possibile...per la tua amica posso dirti che ho alcuni buoni amici che hanno preso strade diverse dalla mia, questo non vuol dire che le cose siano cambiate, io ci sono per loro e loro per me, ci si vede meno ma non è cambiato niente. A te in questo momento serve essere amata, e se dai tempo e spazio lo sarai sicuramente.per lo psicologo non te ne preoccupare troppo, tu sei nel ramo e sei molto intelligente, abbastanza da capire che forse non era quello giusto o che fa al tuo caso. Qui mi sembra ci sia gente molto in gamba che scrive, da quel che leggo io devo essere il meno sveglio e colto di tutti, ma ci provo lo stesso e qualche risposta utile vedrai che se vuoi su questo sito la trovi.....
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Messaggioda heisenblue » 28/12/2014, 20:06



acu-max ha scritto:per la tua amica posso dirti che ho alcuni buoni amici che hanno preso strade diverse dalla mia, questo non vuol dire che le cose siano cambiate, io ci sono per loro e loro per me, ci si vede meno ma non è cambiato niente. A te in questo momento serve essere amata, e se dai tempo e spazio lo sarai sicuramente.

Io non ho quel concetto di amicizia. Per me l'amicizia è una questione di tempo condiviso, di quotidianità, non me ne faccio niente di qualcuno che non vedo mai o raramente, non lo considererei mai un amico. Poi dipende come sono andate le cose, il perché ci si è allontanati, ma in linea di massima io ho bisogno di concretezza, di realtà. Io non capisco le cose astratte, se non si condivide la vita nel concreto non vedo quale genere di amicizia potrà mai esserci. Intendo dire... se ognuno fa le proprie cose con qualcun altro, trascorre la vita con qualcun altro, e ci si limita a raccontare saltuariamente ciò che è successo, quella è una bella conoscenza magari anche piacevole ma nulla di più. Ah ah, tempo e spazio lo do da almeno una decina d'anni e ormai non ci credo più.
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Messaggioda Davy Jones » 29/12/2014, 2:08



non una paranoica fobica con istinti suicidi. Inoltre, non mi sento capace di fare nessun tipo di lavoro.

Non sei condannata a restare una paranoica fobica con istinti suicidi. Immagino che il fatto che con quella psicologa sia andata a finire male abbia contribuito a demoralizzarti su questa cosa. Ma non devi pensare sia finita qui, ci sono tempo e possibilità affinché le cose cambino. Anche se comprendo spesso sia difficile e doloroso resistere.
E comunque tutto questo non preclude il fatto che in futuro, eventualmente, potresti lavorare in quell'ambito. Adesso ti sembra impossibile, però non devi lavorarci adesso.
Se e quando sarà il momento ci penserai, tu stessa dici che non pensi al futuro e questo è un gran bene. Lo stesso vale per gli altri eventuali lavori, a volte pensarci può far crescere ansie e timori e far apparire certe cose impossibili o fuori dalla nostra portata, ma non dare per scontato sia così e che tempo, pratica e cambiamenti possano farti realizzare ciò che ora la tua mente ti fa ritenere improbabile. Da quanto hai detto non ti interessa degli sbocchi lavorativi quindi suppongo il problema sia sentirti non in grado di fare nulla.
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Messaggioda Davy Jones » 29/12/2014, 2:26



Sono una persona di merda per tante cose, perché non riesco ad amare veramente nessuno al di là del loro amore per me. Sono un'egoista, mi interessa soltanto essere amata e quando puntualmente vedo che non accade per me l'altra persona può anche morire, non amo mai la persona in sé, non me ne frega nulla del benessere altrui, sinceramente.

Ma guarda non mi pare ci sia nulla di così strano in questo. Credi che gli altri siano così propensi all'amore incondizionato? E che gli importi davvero di chi non ricambia il loro affetto? Non ritengo sia qualcosa di così abituale come sembri credere.
Nei rapporti e in qualsiasi tipo di amore dovrebbe esserci reciprocità; quindi a mio parere non è assurdo che se una persona non ti ama o ti vuol bene tu a tua volta perdi interesse nei suoi confronti. Anzi talvolta il contrario può anche essere pericoloso per il proprio benessere.
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Messaggioda heisenblue » 29/12/2014, 11:51



Davy Jones ha scritto:
non una paranoica fobica con istinti suicidi. Inoltre, non mi sento capace di fare nessun tipo di lavoro.

Non sei condannata a restare una paranoica fobica con istinti suicidi. Immagino che il fatto che con quella psicologa sia andata a finire male abbia contribuito a demoralizzarti su questa cosa.

Sì, in effetti mi ha demoralizzato abbastanza. Ero partita con le migliori intenzioni sperando finalmente di migliorare la mia condizione (mi ero già rivolta in passato ad altri psicologi con risultati fallimentari quindi riponevo grandi aspettative) ma dopo più di sei mesi di trattamento non ho tratto giovamento e in più spendevo tantissimi soldi che alla lunga non potevo più permettermi. Per ora non ho più intenzione di rivolgermi a nessuno. Mi ha mandato in bestia come mi ha trattato, voglio dire, pagare profumatamente qualcuno per farsi dire sostanzialmente che sei un disastro, che tutto quello che mi capita è colpa mia, che non farò mai la psicologa, che non avrò mai dei rapporti umani sani, proprio non mi andava. Quelle cose me le dico già da sola e mi basta già il mio disprezzo. Il mio odio per me stessa è già sufficiente... Poi certo, le mie percezioni del rapporto terapeutico con questa qui sono viziate dalla paranoia, quindi non so fino a che punto siano attendibili.
Nei rapporti e in qualsiasi tipo di amore dovrebbe esserci reciprocità; quindi a mio parere non è assurdo che se una persona non ti ama o ti vuol bene tu a tua volta perdi interesse nei suoi confronti. Anzi talvolta il contrario può anche essere pericoloso per il proprio benessere.

Sì, certo... Il mio discorso andava però oltre questo. In me coesistono due spinte contemporanee, odio e amore. Sperimento costantemente questo sentimento per tutte le persone in ogni momento, è solo una questione di prevalenza momentanea... Basta un attimo, una piccola scortesia, un messaggio non risposto, una chiamata persa, una frase detta col tono sbagliato e io scivolo nella rabbia e nel disprezzo. Spesso penso di usare le persone che ho intorno solo per non rimanere sola, provo soltanto sentimenti sporchi. E' una questione complicata...

Oggi mi sento vuota, semplicemente non sento niente. Stamattina ero al supermercato e giravo fra gli scaffali come quest'estate, senza una meta, avevo soltanto il desiderio di prendere la roba esposta e scaraventarla a terra, volevo distruggere loro e con essi me stessa, spaccarmi in mille pezzi. Non ho idea di cosa farò di me nei prossimi giorni, di cosa farò di questa solitudine, di questo telefono che non squilla mai, di questi silenzi. La mia vita non ha senso, non ha senso senza qualcuno a cui dedicarla. E lo so, che dovrei vivere per me stessa e fare cose che mi rendono felice, vivere per gli altri è sbagliato, dannoso, bisogna vivere per se stessi, belle parole, ma come si fa, cosa significa? Sono anni che cerco di rispondere a questa domanda e nessuno ha ancora saputo illuminarmi. Secondo me nessuno vive per se stesso, ci sono solo persone fortunate che hanno qualcuno a cui dedicarsi che le ricambia dedicandosi a loro. Il problema avviene quando non si è corrisposti... come me. Quando vivi per qualcuno che a malapena sa che esisti. Quando hai una vita insipida, senza niente, vuota, fatta solo di simulacri. Devo assolutamente suicidarmi. Prima o poi avrò il coraggio, prima o poi non ce la farò più a respirare quest'aria marcia, senza ossigeno come i rapporti umani di cui sono circondata, sterili e insensati.
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Messaggioda Davy Jones » 30/12/2014, 1:00



Anche in questo caso ti dico che a parer mio non è assurdo né inconsueto ciò che ti sembra di fare/pensare. Ci sono persone che restano indifferenti a quei piccoli segnali o fatti (la piccola scortesia, il messaggio non risposto, ecc...) e altre che invece le patiscono in maniera più o meno rilevante. Ma non è che sei una persona di merda, semplicemente il tuo vissuto e la tua attuale condizione ti influenzano sotto questi aspetti. E' chiaro che per il proprio benessere, ovvero per non soffrire, sarebbe meglio trovare il modo di limitare queste reazioni cioè di non stare troppo male quando accade, ma il fatto che tu ci rimanga male e pensi "ma guarda questo str***o, non mi ha neanche risposto!" non ti rende una pessima persona. Può essere un problema se scagli la tua rabbia contro quelle persone se non altro perché poi rischi di perderli per piccole cose o malintesi (tipo mancata risposta a una chiamata perché aveva davvero da fare altro).

Senso della vita a parte, è vero che una vita priva di affetti e di qualcuno con cui condividere può risultare vuota. Mi hai ricordato la frase che trovarono scritta da Christopher McCandless ("Happiness only real when shared").
Però devi tenere presente che la tua vita non è solo la parte che hai vissuto fino ad ora. Se ti dicessi che di qui a un mese o di qui a un anno, ad esempio, avrai amiche oppure un ragazzo che ti farà sentire tutto l'affetto e la presenza di cui hai bisogno ti suicideresti ugualmente adesso? Le cose possono ancora cambiare e non devi pensare che sia tutto connesso ai tuoi problemi mentali e che se con gli psicologhi va male allora non potrai avere nulla dalla vita. Se riesci a risolverli è meglio ma non convincerti che nel frattempo o in ogni caso tu non possa trovare persone con cui condividere la tua vita, che possano capirti, accettarti o trovarsi bene con te al di là di tutto. So che è doloroso sopravvivere nel frattempo, fintanto che il vuoto che ti addolora non viene colmato, ma può valerne la pena.
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Messaggioda heisenblue » 30/12/2014, 13:23



Può essere un problema se scagli la tua rabbia contro quelle persone se non altro perché poi rischi di perderli per piccole cose o malintesi (tipo mancata risposta a una chiamata perché aveva davvero da fare altro).

Il problema è l'accumulazione, la raccolta di tante piccole frustrazioni di ogni giorno... ti mando un messaggio e non mi rispondi, ti telefono e non mi rispondi, ti chiedo di vederci e c'è sempre qualche cosa che te lo impedisce, ti chiedo di venire in vacanza con me e non puoi, ti mando i messaggi e visualizzi ma non rispondi, vedo che sei sempre collegato/a su whatsapp ma non mi scrivi mai, non mi chiedi come sto, non ti interessi ai miei problemi, ti dimentichi dei miei eventi importanti, non ci sei nei momenti importanti perché hai sempre altro da fare, mi dici "tu non puoi capire", mi tagli fuori da cose importanti della tua vita. Tutti questi tipi di eventi, scollegati, danno luogo soltanto ad una frustrazione e ad una tristezza limitati, quando cominciano ad accadere, volta dopo volta, si forma un disegno che ai miei occhi appare chiaro e dice soltanto una cosa: di te non me ne frega niente. E poi ovviamente la povera, piccola, altra persona non capisce perché mi arrabbio. Andassero tutti al diavolo, andasse al diavolo lei e il suo egoismo. (E anche il mio di egoismo, a braccetto)
Se ti dicessi che di qui a un mese o di qui a un anno, ad esempio, avrai amiche oppure un ragazzo che ti farà sentire tutto l'affetto e la presenza di cui hai bisogno ti suicideresti ugualmente adesso?

Certo che no. Se sapessi di averlo, se per qualche motivo avessi una sicurezza di ciò non avrei nessun problema ad aspettare. Il fatto è che non accadrà e questo è una certezza. Non è mica detto che uno trovi l'uomo della vita, ci sono tantissime persone che rimangono sole per sempre e muoiono come mosche non ricordate e amate da nessuno, non vedo perché dovrebbe essermi dato un privilegio così grande, proprio a me poi. Ah ah, l'amicizia è un miraggio ormai dimenticato e l'amore ancora peggio: del resto mi sono ormai rassegnata a vedere le mie amiche sposarsi, figliare e trovarsi la bella casetta con il cane e il giardino, nonché la bella laurea all'università e il lavoro trovato dall'amico dell'amico dei genitori. Non me ne frega un c***o delle false speranze, me lo sono ripetuto per anni tipo favoletta della Disney in cui alla fine tutti trovano l'anima gemella e la vita felice, bisogna solo saper aspettare. E quelle fottute persone felici che hanno ancora il coraggio di dirti "eh, ora ti sembra così, ma poi vedrai che toccherà anche a te... lo troverai anche tu... ". Sicuro, spiegalo a tutte quelle persone che sono morte sole senza aver mai avuto niente nella vita. Una vita senza un compagno con cui condividerla o perlomeno un'amica "vera" secondo me non vale la pena di essere vissuta perché appunto rimane vuota. Mi chiedo come dev'essere vivere dall'altra parte della staccionata, fra i "normali". Quelli che a quindici anni si sono trovati il fidanzato/a, andavano al cinema, in pizzeria, a mangiare il gelato, hanno fatto l'amore, hanno saputo cosa significa avere qualcuno su cui contare, qualcuno che non ti lascia a piedi ogni quattro secondi sempre per preferire qualcun altro... poi crescendo sono andati a convivere, poi magari si sono sposati e hanno avuto bambini, un lavoro, una vita normale, felice... senza lussi esagerati ma solo normalità, quella normalità che vorrei anche io. E invece no, io non ho niente tranne questa amica che adesso non mi caga più (non che prima mi cagasse molto di più, ma almeno dava un'apparenza) perché finalmente è arrivato il tassello estremo della felicità che tanto attendeva e quindi non ha più bisogno delle mie lagne. Solo perché non le faccio moine continue e domande sulla gravidanza, perché non sono incinta anche io, perché non mi piacciono i bambini e non so nulla a riguardo né mi interessa saperlo, perché non so nulla di parti e allattamenti. Io vorrei solo avere importanza per qualcuno, sentirmi "qualcuno" e non una che può sparire senza lasciare traccia, essere parte di qualcosa... Ancora una volta questo mi ha ricordato che io alla fine per lei non sono nessuno... per il suo bambino non sarò mai nessuno. Sono solo un'amica passeggera che può andare sacrificata alla prima occasione, la cui mancanza non conterà nulla nella sua famiglia perché io non ci sono, non sono parte della sua famiglia. Sono solo una con cui andare a prendere la cioccolata al bar e basta. I nostri discorsi stanno diventando così, tumuli di convenevoli con mari di silenzi. Non so più cosa dire, sto esplodendo di rabbia, sto morendo dentro, ogni giorno che passa mi sembra di strapparmi la pelle di dosso. Che senso ha, che senso ha anche sperare di incontrare qualcun altro da amare se poi tutte le persone che amo mi abbandoneranno tutte prima o poi preferendo qualcun altro a me? Nessuno, appunto.
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