Sono nato per soffrire..

Oppure soffro perchè sono nato?

Forum di aiuto sui tabù della famiglia. I Fatti Vostri.
Parliamo del rapporto conflittuale tra genitori e figli nel presente e nel nostro vissuto passato.
Cosa vuol dire avere una mamma e un papà? Cosa significa essere bambini, e cosa, essere ragazzini? Come sta il tuo bambino interiore?
Quanti problemi e quante difficoltà ci vengono messi davanti?
Qui si possono inviare sfoghi, critiche e consigli su come dovrebbe comportarsi un genitore con il proprio figlio e viceversa.

Sono nato per soffrire..

Messaggioda William98 » 06/01/2015, 23:56



Ave a tutti, mi chiamo William ho 16 anni e sono di Torino originario però della provincia di Foggia. Di episodi felici non ne ho purtroppo, forse 1 o 2 ma sono cavolate. Vi racconto da quando è cominciata tutta questa agonìa, avevo solo 6 anni quando avvertii i primi episodi 'sintomi' che mi avrebbero caratterizzato fino ad ora tutta la vita. Mia madre è molto premurosa nei miei riguardi, mi ha anche in parte un po' viziato ma non tanto, ha sempre voluto il meglio per me e di questo le sono grato; mio padre invece tutto il contrario benchè mi volesse (credo) bene, non mi ha mai viziato, non mi ha mai trattato come ogni padre dovrebbe trattare un figlio cioè con amore, e di seguirlo sopratutto nella sua vita. In sostanza è come se non avessi un padre ma un coinquilino che mi mantenesse, per ogni cosa mi sono sempre rivolto a mia madre, pochissime sono state le cose che ho chiesto a mio padre. Dicevo avevo 6 anni e avevo appena iniziato le scuole elementari, per i primi tempi tutto abbastanza tranquillo, dopodichè la mia memoria mi porta alla mente di quel periodo i primi litigi (che mi ricordo ripeto quindi non i primi in assoluto) dei miei genitori, chiaramente un bambino di 6 anni cosa potrà mai capirne? Eppure sentivo dentro di me come un sintomo di dispiacere nei confronti di entrambi i miei genitori. Fatto sta che tra un episodio e l'altro passano i mesi, arriviamo verso la metà- fine della prima elementare e li inizio la vera e propria agonia che mi porterò dietro tutti questi anni. Avevo una paura tremenda di una professoressa, quella di italiano, troppo severa per i miei gusti, e io non essendo abituato alla severità esternavo le mie paure con il vomito. Ogni santo giorno dalla prima elementare fino alla quarta elementare, e ripeto OGNI SANTI GIORNO, a scuola vomitavo così d'improvviso. I miei compagni ridevano sempre, infradiciavo tutti i quaderni, piangevo e Dio solo sa cosa ho passato quegli anni là. Ebbi i primi attacchi di panico veri e propri, sudavo freddo e mi sentivo di mancare la mia maestra (quella di cui avevo paura) cercava di farmi crescere rimproverandomi o cose del genere e io ne soffrivo di più. Fatto sta che fu l'inizio di una lenta e dolorosa agonìa (non mi va neanche di chiamarla vita, perchè vita non è) e più ci penso a quei anni lì e più mi chiedo 'come ho fatto ad arrivare fino a qui senza essermi ammazzato?'. Ma comunque, passa la quarta elementare i litigi dei miei si fanno sempre più lucidi nella mia mente e sempre più dolorosi, mio padre che odia la famiglia di mia madre, mia madre che ci soffre e rimane assieme a mio padre solo per me (altro grande errore oltre che sposarsi, ma giustamente uno non prevede le cose). La quinta elementare sinceramente fu poco rilevante rispetto ai precedenti anni, ebbi solo attacchi di panico quando magari dovevamo fare un tema ma niente vomito fortunatamente. E da qui in poi la mia vita cadde drasticamente nella depressione più totale, e la salute psicologica cominciò a risentirne. Dovetti iniziare la prima media e andai nella scuola chiaramente più vicina a me, e qui divenni vittima di bullismo, non durai più di tre mesi che cambiai scuola. Ero ancora infantile, andavo in giro con lo zainetto di Dragon Ball, mentre li la gente già fumava cosa che a me pareva incredibile. Tutti mi prendevano 'a caricone' come si dice in puglia, si prendevano gioco di me, mi lanciavano cerbottane, davano la colpa a me su tutto, mia madre andò a chiamare la preside ma oltre a qualche strillata non fece nient'altro, i professori poi sembrava dessero la colpa a me. Durai quindi tre mesi, tre mesi intensi, non volevo mangiare avevo lo stomaco chiuso (come anche tutt'ora) dopodichè cambiai scuola, sembrava fosse diminuita la cosa ma passai ancora periodacci, periodi che nessun ragazzo preadolescente e adolescente dovrebbe mai passare, il primo anno era quasi come alle elementari, il secondo fu abbastanza normale il terzo fu traumatico perchè a febbraio 2012 accadde l'episodio più traumatico della mia vita, i miei scatenarono un litigio pazzesco, mio padre mise le mani addosso a mia madre (la spinse e le tirò i capelli) io e mia madre ci rinchiudemmo in auto e chiamammo i carabinieri, due chiacchiere e la serata si calmò, l'anno però fu bruttissimo il 2011/12 fu l'anno peggiore di tutti, i miei continuarono con i litigi fortissimi, mio padre prendeva le chiavi della macchina di mia madre perchè l'auto non era sua ma di mio padre quindi le faceva i dispetti. Arriviamo alle superiori, ero tutto determinato nel fare bene tutto ma una nuova minaccia si presentò davanti, la depressione si fece sentire ancora di più e degenerò fino a questo punto, attacchi di panico TUTTI I SANTI GIORNI, una volta provai a tagliarmi ma non ebbi il coraggio. Tutta questa depressione non fu più causata solo dai litigi dei miei ma anche dalla situazione in cui vivevo e vivo, cioè in un paesino dove ho avuto problemi e litigi con tutti, lo odio ma morire, anche le persone che mi circondano ho cominciato ad odiare tutti e tutto ciò che riguardava questo paese, voglio scapparmene e andare a vivere giù in puglia almeno per vivere serenamente questi due anni che mi separano dalla maggiore età in modo da farmi una vita nuova e lasciarmi tutto alle spalle e fare tutto ciò che in questi anni non ho potuto fare o che non ho fatto perchè la depressione me l'ha impedito. Mia madre ha provveduto a mandare curriculum di lavoro giù anche con l'aiuto di mio cugino, avevano detto che per ottobre avrebbero iniziato le assunzioni ma ancora niente, mio cugino mi ha detto tutto all'anno nuovo, punto tutto su gennaio anche perchè non posso più continuare così, piuttosto mi uccido, sono talmente depresso da passare le giornate a letto con un pc, niente più voglia di studiare (non perchè non mi piaccia studiare, o meglio sono un ragazzo nella media a scuola quando non ero depresso, un giorno prendo 4 un giorno 7 un giorno 8 o 9 cose così) e non capisco come sia riuscito ad arrivare in terza liceo scientifico tra pianti,sudorazioni,tachicardie,depressione profondissima,un quasi tentato suicidio, e attacchi di panico che mi prendono appena penso a qualcosa che riguardi la mia situazione di vita attuale, sia per la scuola, che per le assunzioni a mia madre che non chiamano ancora e quindi non so quando riusciremo ad andare via e quindi a cambiare vita. Insomma è il periodo più buio della mia vita, e già tutta la mia vita è stata buia. Ho giurato con me stesso che una volta finita questa guerra e una volta cambiata vita avrei fatto tutte le cose che non ho potuto fare prima, coltivare tute le mie passione che ho tenuto all'oscuro e vivere finalmente serenamente. Ma di questa nuova vita neanche l'ombra.... sono due quindi le cose o mi ammazzo oppure Dio o chiunque stia lassù faccia un miracolo immediatamente. Scusate ma questo è lo sfogo che non ho mai fatto con nessuno, scusate la lunghezza.
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Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".

"Lurido p*rco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.


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Messaggioda Royalsapphire » 07/01/2015, 0:15



Ho appena letto di chi ha avuto traumi e problemi perché un padre non ce l'ha viewtopic.php?f=135&t=8965
Vedi com'è pazza la vita! Sicuramente tu vorrai dire a quel ragazzo che è molto meglio crescere senza padre che in una situazione come la tua.
Guarda, posso capire quello che provi. E' difficile vivere dovendo fare i conti con esperienze traumatiche quali i litigi violenti tra genitori e la figura di un padre che si disinteressa di te. Certo, poi uscendo di casa diventa tutto più difficile dato che a scuola prendono sempre di mira i più deboli.
Ti assicuro amico che la tua vita non sarà sempre così. La scuola è un ambiente chiuso e infantile, difficile superarlo senza problemi. Invece la vita è più semplice (da questo punto di vista). DIfficilmente avrai chi ti prenderà in giro e chi ti usa violenza, credimi! Inoltre ti sarà più facile trovare persone simili a te perché uscendo dalla scuola sarai libero di scegliere le strade che vuoi intraprendere per il tuo cammino di crescita personale e professionale.
Per ora non ti resta che stringere i denti davanti alla situazione drammatica in cui ti coinvolge la tua famiglia.
Ci sono tanti modi che hai per aiutare te stesso, ad esempio continuare a studiare per realizzare la tua figura professionale e ottenere l'indipendenza economica che ti garantirà lo svincolo dall'ambiente familiare attuale (oltre al fatto che potrai aiutare tua madre), e soprattutto sfogati! Non reprimere dentro paure e dolori perché questo ti fa solo più male e ti vincola alla solitudine. Cerca invece di comunicare quanto piu ti riesce (come hai fatto ora, che sei stato bravissimo). Lo sfogo ti aiuterà a toglierti molto peso dalle spalle, e ti aiuterà a non sentirti solo, a farti degli amici, ad essere più forte, ad allargare la mente a nuove prospettive di pensiero, in poche parole ti sentirai più forte e ottimista verso il futuro.
Ora cerca di stare calmo e dormire sereno, non sei più solo :hug:
Un abbraccio forte, buonanotte :hi:
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Messaggioda William98 » 07/01/2015, 18:53



A me non interessa 'diventare qualcuno' o meglio, vorrei avere un lavoro stabile solido redditizio e che mi piaccia, non aspiro a diventare sicuramente un dottore oppure sicuramente un avvocato ecc ecc. Come ho scritto di studiare ho perso la voglia, la depressione mi ha mangiato vivo e non ho voglia nè di alzarmi dal divano o dal letto ne di mangiare. Domani ad esempio ho una verifica e solo al pensiero mi sento di morire che non riesco ad avere la testa giusta e libera per far spazio allo studio. Ormai non posso più resistere perchè sono arrivato al limite e non ce la faccio più, preferirei magari lasciare momentaneamente la scuola (momentaneamente, logicamente il mio primo obiettivo nella vita è arrivare al diploma) giusto il tempo di risolvere questa situazione tragica di cambiare vita e poi riprenderò. Ma ora come ora non ho testa per niente e nessuno.
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Messaggioda Valentina G. » 08/01/2015, 13:50



William ... ho pianto.
Dalla tua esperienza ho capito tante cose che però non posso dire.
Ti ringrazio, mi hai aperto gli occhi.
Sei del 98: mia figlia Jasmin avrebbe la tua stessa età, se fosse nata.
Ma non è mai nata, se n'è andata prima di venire alla luce.
Per la depressione ci sono le cure, William, non lasciarti andare.
Non ti rassegnare
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Quando sembrava che le tenebre si fossero impossessate per sempre della mia vita, tu hai riacceso quella luce di cui avevo dimenticato l'intensità e il calore.
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Messaggioda William98 » 08/01/2015, 22:11



Mi dispiace infinitamente per tua figlia, purtroppo a volte capitano cose che non dovrebbero MAI capitare, ma purtroppo non siamo noi che lo decidiamo. Spero solo che un giorno, dopo tutto quello che avrò passato e quando avrò una vita nuova e migliore riuscirò ad aiutare al massimo altri ragazzi che avranno l'età che ho io ora, e che forse passeranno tutto ciò che sto passando io, cercando di dargli quel poco di forza che nel mio caso ho (ma sta scomparendo), e far sì che superino questo ostacolo gigantesco causato indipendentemente da loro.
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Messaggioda lizzie_cobain » 17/01/2015, 15:20



Caro William, per me prima di prendere decisioni come trasloco e quant'altro dovresti chiederti: "Ho davvero passato solo due momenti felici?"
Mi sembra assurdo... Capisco che a scuola non va bene (solo con gli altri ragazzi/e, da quello che ho capito) e che non hai nessuno che ti consoli, o almeno provi ad avvicinarsi a te come amico, ma non devi mollare. So che sei in una situazione orribile. Secondo me dovresti prendere come riferimento tua madre, che pur essendo infelice in quella condizione continua sempre ad andare avanti. Dovresti solo avere un po' più di coraggio, così da riuscire a cambiare la situazione, oltre che riuscire a "sopportarla col sorriso sulle labbra". In fondo a sedici anni si è ancora confusi, ci si sente succubi di quello che ci accade intorno e si ha paura di reagire. Penso sia normalissimo, anch'io ho passato una fase del genere da cui sono uscita con l'aiuto di un mio caro amico. Detto questo, voglio salutarti e augurarti tutto il meglio dalla vita, non mollare.
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