Quando ero quindicenne mi innamorai di una ragazza, senza dirle niente per 2 anni, non tanto per la paura della dichiarazione, ma per il seguito! C'era la possibilità di fidanzarsi ma non ne approfittai, avevo paura di come comportarmi una volta fidanzato.
Così preferii soffrire, anche per evitare i commenti degli altri, magari le risate di qualcuno.
Alla fine la dimenticai.
Ora ho 17 anni, sono stato un mese con una ragazza della mia classe, anche per lei la prima esperienza.
Voleva un rapporto stabile, un ragazzo sicuro che non avesse paura dell'opinione altrui.
Lei è una persona conosciuta e ben accetta, molto simpatica.
Io ho preferito rimanere in segreto, siamo usciti solo un giorno di febbraio, e ho preferito andare in un paese vicino per non essere visti da qualcuno. E nonostante ciò avevo un'ansia incommensurabile e un passo furtivo che lei stessa notò.
Da quel giorno ci siamo visti solo ed esclusivamente a scuola, vista l'ansia non ce la facevo ad uscire nel mio paesino e magari essere visto da qualcuno. Ammettere il fidanzamento era per me impossibile, così come uscire con altre "coppie" come voleva lei.
Con me ha avuto pazienza, mi ha aspettato quasi due mesi, con 1 solo bacio e 1 sola uscita in tutto questo tempo, ci siamo sentiti solo via fb e via tel.
Ieri mi chiese se doveva aspettare ancora , visto che stava molto male per il mio comportamento, io sinceramente le dissi che per me, soddisfare le sue richieste era molto difficile, almeno in questo periodo.
Così decise di chiudere lì, io la appoggiai.
La verità è che il male che mi causa ammettere il fidanzamento ed essere " scoperti" è maggiore al male di porre fine alla relazione.
Sono andato avanti così da anni, è ormai una cosa radicata.
Mi offendo per poco, ho paura delle conoscenze, mi faccio paranoie addirittura su un'amicizia di facebook non accettata. Una cosa è certa, questa "ansia" mi impedisce di vivere. Mi comporto da inferiore, da debole!
Ho forse bisogno di cambiare aria, di fare esperienze!