Anuar ha scritto:Certamente come dici tu, amare un partner che poi finisce con fare del male, è certamente una cosa orribile, ma dimmi come porresti freno a questo problema?
Esattamente come viene proposto da Ulisse ... ovvero sia, se io so che provo qualcosa per una persona che ad esempio non prova niente per me, oppure ad esempio che vuole portarmi su una cattiva strada (un moderno Macbeth, che viene invogliato dalla moglie all'omicidio) e io sono ancora in grado di riconoscere il pericolo e sono ancora sufficientemente razionale e quindi non ancora così tanto coinvolto (ad esempio, ho iniziato a frequentare questa persona e la trovo irresistibile quando ci passo il tempo con lei, ma quando invece sono tornato a casa vengo a sapere altro - analogamente come nell'esempio di Ulisse, il quale non si fa legare all'albero quando è a 10 metri dalle sirene, ma piuttosto quando è ancora distante ed intravede le navi distrutte sugli scogli).
Non sempre mi posso accorgere in tempo, non sempre so come fare per farmi legare all'albero, cioè non sempre io riesco ad accorgermi di vivere in una relazione malsana o sbagliata, oppure me ne accorgo ma non so nemmeno cosa fare all'atto pratico per porvi rimedio.
Anuar ha scritto:Io sono stato abbandonato all'età di 8 anni, e ho attraversato un oceano di famiglie e genti di ogni genere, la vita mi ha abituato all'abbandono, così ho smesso di amare, amare le famiglie in cui andavo, provare affetto per gli amici, amare mio padre e mio fratello, che sono tutto ciò che resta della mia famiglia, anche le ragazze che ho incontrato e che mi hanno dimostrato amore hanno ricevuto una magra risposta da me, che ero ormai incapace di riconoscere l'amore. Ora dimmi, che benefici mi ha portato il mio controllo sul cuore?
Mi dispiace che tu abbia avuto questi trascorsi e quindi tu non abbia sperimentato l'amore di una famiglia stabile, però io non credo che ciò sia dovuto al fatto che tu ti sia comportato razionalmente.
In fondo, ad esempio, perché tu hai dato una magra risposta ad alcune ragazze che hanno dimostrato interesse ed amore nei tuoi confronti?
Presumibilmente non è stata una cosa pensata e razionale, ma, se posso permettermi, più probabilmente è stato guidato dal timore di una ulteriore delusione e quindi una sostanziale sfiducia nelle possibilità di ricevere affetto e amore, e quindi la difficoltà a riconoscerlo.
Ciò però non è dovuto ad un tuo controllo assoluto della tua ragione, ma piuttosto del contrario, che sei stato guidato dal timore - cosa che in realtà è perfettamente comprensibile, io stesso l'ho potuta sperimentare, ma che non dev'essere confusa con la ragione.
Anuar ha scritto:Ma oltre questo, davvero bisogna secondo te controllare l'amore? Prendi in esame casi più normali, coppie di ceti sociali differenti, coppie di religioni differenti, di stati differenti, davvero prima di innamorarti ti fermi e controlli: è magra? lavora? e di buona famiglia? ha un nome rispettabile? ha avuto altri prima di me? ha malattie strane? starà simpatica alla mia famiglia? è straniera? è italiana? Parliamo di un essere umano non di una lista della spesa, va bene il progresso, va bene sapersi muovere e riuscire a trovare sempre ciò che si cerca, ma mi sembra un po eccessivo non trovi?Soprattutto perché una volta che hai ottenuto il controllo, e sai a cosa vai in contro, di cosa parlate?
Non credo che siano questi gli elementi che una persona dovrebbe cercare di controllare con la propria riflessione in una relazione - credo però che ci siano altri argomenti sul quale io possa concentrare una mia riflessione: 1) è veramente amore oppure mi sto solo illudendo (ad esempio mi ricambia oppure no)? 2) si comporta moralmente oppure no? 3) è una relazione possibile oppure impossibile? (ad esempio, per alcuni una relazione a distanza è insostenibile)