Frustrazione

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

Frustrazione

Messaggioda Sekhmet » 21/03/2015, 0:25



Ciao a tutti,
stasera ho bisogno di sfogarmi perché ultimamente sto vivendo una vita davvero frustrante; sui motivi ci sarebbe da scrivere un trattato.. Per prima cosa sto frequentando un reparto di medicina, dove vorrei fare la mia tesi, e seguo una professoressa che mi mette addosso una soggezione incredibile; non riesco nemmeno io a capire il perché, ma con lei mi blocco, stacco il cervello e a volte faccio delle figure terribili, sulle quali poi rimugino per giorni e mi butto ulteriormente giù. Non mi era mai successo così tanto.
Non ho mai avuto un'autostima molto alta, e frequentando questo posto mi sta finendo sotto i piedi; oltretutto vorrei cercare di avere un minimo di rapporto umano con questa persona, anche per vedere se da parte mia riacquisto almeno un po' di padronanza "mentale", ma a distanza ormai di 6 mesi penso che non sia proprio possibile. Ho saltato qualche giorno di tirocinio perché ho perso il mio amato gatto all'improvviso ed ero moralmente distrutta, a lei ho detto di aver subito un lutto in famiglia perché non so onestamente se avrebbe capito; oggi rientro ma non mi chiede nemmeno come sto. Sinceramente non ho nemmeno capito se mi stia palleggiando e alla fine rifiuterà la mia richiesta di tesi. A volte elargisce dei sorrisi, a volte sembra che io sia l'ultima persona che vorrebbe vedere nell'universo, e quando è nella seconda fase mi fa veramente paura e mi fa staccare l'interruttore del cervello. Si comporta in maniera così altalenante che mi fa impazzire.
Ma almeno fin quando sto col mio ragazzo da lui, con le coinquiline che ormai sono diventate mie amiche, sopporto tutto questo; ma quando torno a casa devo anche sopportare mia madre, che ha il suo carattere. Tutto suo. Ha anche del buono, come ho scritto altrove, non voglio demonizzarla al 100%, ma ho sempre sofferto per il suo carattere; è una donna passiva, depressa, si è adattata a fare una vita da ottantenne già quando avevo 12 anni e lei ne aveva 40. E' vedova (mio padre è mancato 10 anni fa), esce ogni tanto con un'amica che ha 20 anni più di lei, poi sta sempre in casa, non ha lavoro, non ha hobbies, non ha stimoli. Guida la macchina solo nelle vicinanze.
Essendo perennemente malinconica, non potrà mai né vedere, né capire, né sedare la mia, di malinconia. Tutti i miei stati d'animo negativi li interpreta come rivolti verso di lei; se sono arrabbiata, sono arrabbiata con lei (poi per lei sono arrabbiata sempre..), se è depressa e tento di svegliarla passo da depressa io, o da arrabbiata io. Ragiona solo in termini di "colpa" o di "sbaglio" appena discutiamo o critico io di qualcosa, anche quando non ci sono vere colpe o veri errori, e tenta sempre di attribuirseli facendolo passare per mia la volontà di attribuirglieli.
In questo periodo vedo proprio buio, tutto mi sembra molto poco risolvibile.
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Sekhmet
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Re: Frustrazione

Messaggioda tradinoi » 21/03/2015, 11:11



Il tuo sfogo é accettabilissimo...io credo che i nostri buii sono davvero tanti e tutti nascosti dietro l'angolo...ma il segreto é non vederli...la tua prof...fa quel lavoro e a te non deve fregartene...su come vedi o non vedi i suoi atteggiamenti...dovresti recuperare un po di energie,magari distraendoti un po con altre cose...non caricarti degli stati d'animo degli altri,compreso tua madre...non usare la mente per comandare il tuo cuore...usa invece il cuore per comandare la tua mente...l'amore forse é l'unico mezzo che abbiamo per tirare avanti...
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Messaggioda Wisp » 21/03/2015, 11:33



Sekhmet ha scritto:ma quando torno a casa devo anche sopportare mia madre, che ha il suo carattere. Tutto suo. Ha anche del buono, come ho scritto altrove, non voglio demonizzarla al 100%, ma ho sempre sofferto per il suo carattere; è una donna passiva, depressa, si è adattata a fare una vita da ottantenne già quando avevo 12 anni e lei ne aveva 40. E' vedova (mio padre è mancato 10 anni fa), esce ogni tanto con un'amica che ha 20 anni più di lei, poi sta sempre in casa, non ha lavoro, non ha hobbies, non ha stimoli. Guida la macchina solo nelle vicinanze.
Essendo perennemente malinconica, non potrà mai né vedere, né capire, né sedare la mia, di malinconia. Tutti i miei stati d'animo negativi li interpreta come rivolti verso di lei; se sono arrabbiata, sono arrabbiata con lei (poi per lei sono arrabbiata sempre..), se è depressa e tento di svegliarla passo da depressa io, o da arrabbiata io. Ragiona solo in termini di "colpa" o di "sbaglio" appena discutiamo o critico io di qualcosa, anche quando non ci sono vere colpe o veri errori, e tenta sempre di attribuirseli facendolo passare per mia la volontà di attribuirglieli.
In questo periodo vedo proprio buio, tutto mi sembra molto poco risolvibile.

Rammentale che sei sua figlia e hai dei progetti, dovrebbe incoraggiarti invece di buttarti giù, e se continua a fare la depressa e la passiva-aggressiva danneggerà ulteriormente la sua salute e la vostra relazione.
Per cosa usa la macchina, se posso chiedere?
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Messaggioda jori » 21/03/2015, 11:41



Sekhmet ha scritto:In questo periodo vedo proprio buio, tutto mi sembra molto poco risolvibile.


Ciao!
Leggendoti ripenso istantaneamente agli ultimi due mesi, a tutti i problemi e crucci che ho avuto sul lavoro, negli affetti e in termini di immaginario negativo.
Hai presente quei falsi scientifici che si diffondono come leggende metropolitane e che cominciano di solito quando due o più fenomeni avvengono simultaneamente e la gente tende ad accomunarli leggendo immediatamente un rapporto di causa-effetto laddove fino a prova contraria esistono soltanto coincidenze? Ecco, io credo sia più o meno la stessa cosa. Quel che ti fa pensare che i tuoi problemi siano irrisolvibili è l'impressione che siano tutti legati tra loro, e il filtro della tua (momentanea) bassa autostima fa da collante al tutto. E' vero che ci sono periodi in cui la sfortuna pare accanirsi, succede assolutamente a tutti. L'importante è tenere d'occhio quanto possibile la propria capacità di giudizio. Perchè per chiunque è praticamente impossibile risolvere N problemi simultaneamente, soprattutto se toccano sfere personali particolarmente sensibili.
Primo, concediti tempo: non siamo supereroi, le nostre risorse sono limitate e non puoi pensare di risolvere tutto presto e bene; rischi anzi di alimentare l'impressione che la cosa sia più grande di te. E pazienta anche se rode, cerca di capire come puoi affrontare una cosa per volta e fai del tuo meglio. Comunque vada, non lasciarti bloccare dalla convinzione di "essere il problema", perchè posso assicurarti che non è così! Prova piuttosto a prendere le "tue" misure, prova ad ascoltarti quando arrivano i dubbi, e mettiti in condizione (sì, talvolta devi "farti la concessione" di essere benissimo in grado di affrontare i problemi che ti si pongono innanzi, anche se magari le apparenze ti convincono del contrario) di accordarti la tua fiducia.

Un abbraccio!
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Messaggioda Sekhmet » 21/03/2015, 20:30



Grazie a tutti ragazzi..
Wisp, lei usa la macchina per fare la spesa e le commissioni, ogni tanto per fare un giro con una sua amica ma sempre in zona, e basta; per i viaggi "lunghi" sono sempre stata io a guidare perché non se l'è mai sentita, neanche per le emergenze.. Le volte che ho fatto viaggi all'estero in aereo e non avevo nessun'altro che mi venisse a prendere ho dovuto fare ore di treno/pullman, lei mi viene a prendere alla stazione qui vicino.. Ma il discorso è molto più lungo. Con lei va tutto bene finché c'è la solita routine quotidiana; se ogni giorno si ripetesse identico al precedente sarebbe tranquilla, è quando c'è un piccolo intoppo o un qualcosa in più di cui preoccuparsi che le cose si complicano..

Ad ogni modo è difficile tirare avanti e fregarsene di tutti questi stimoli negativi, avrei bisogno ogni tanto di un minimo di riconoscimento.. Come si fa a non buttarsi giù?
Dovrei laurearmi tra un anno, ho già una laurea triennale in un altro campo e piano piano divento "vecchia" per questo tipo di vita e sono pure fuoricorso; se dico che ho già quell'altra laurea alcuni mi fanno i complimenti, ma ormai me li fanno più per la testa dura che sto usando nell'andare avanti nonostante l'età e il fatto di essere fuoricorso che altro, e mi sto sentendo sempre più inadeguata. Non so nemmeno se riuscirò nella professione per cui studio adesso, visto che per ora ho tanti esami andati bene, ma tante figuracce rimediate sul campo. Dovrei credere in me stessa di più, il mio ragazzo non fa che ripetermelo e dirmi che lui ci crede in me, ma è "di parte".. La sua opinione conta moltissimo per me, ovviamente, ma stiamo insieme e non potrà mai essere del tutto oggettivo.
Insomma, boh.. mi sembra che l'unica cosa da sperare sia che il periodaccio passi da sé e che la prof faccia una bella vacanza e torni più rilassata.
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Messaggioda Royalsapphire » 23/03/2015, 0:15



Ciao Sek
il punto non è quanto il tuo ragazzo crede in te ma quanto ci credi tu, sia in te stessa che in quello che vuoi ottenere.
L'età non è un problema credimi. Non inporta che tu abbia 30/40/100 anni. Importa quanto investi su quello che fai per raggiungere i tuoi obiettivi. E ti assicuro che se sei determinata i problemi che hai con la tua Professoressa passeranno in secondo piano. Anzi tutti i tuoi problemi diventeranno piccoli piccoli.
Ora invece, piuttosto che concentrarti sulle frustrazioni che ti danno certi esami e certi professori, concentrati su quello che sei, che hai e che vuoi diventare. Perché sono solo.queste le cose veramente importanti, riuscire a formarsi nella vita e al diavolocio che fanno o cio che pensano gli altri.
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Messaggioda Sekhmet » 23/03/2015, 0:31



Si, hai toccato un brutto punto; in me credo poco. Mi sono sempre sentita poco adeguata, in generale, a fare tutto o quasi tutto, e in questo penso di aver preso al 100% da mia madre. E me lo spiego poco, non lo so perché. Avrò avuto pochi rinforzi positivi in quello che facevo, o forse perché passava sempre in secondo piano rispetto ad altri problemi più grossi.
Vado avanti lo stesso perché lo voglio, ma il mio è un equilibrio fragile e quando capitano periodacci sfortunati finisco in un loop negativo dove faccio sempre fatica a riprendermi..
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Messaggioda jori » 27/03/2015, 21:36



Sekhmet ha scritto:Si, hai toccato un brutto punto; in me credo poco. Mi sono sempre sentita poco adeguata, in generale, a fare tutto o quasi tutto, e in questo penso di aver preso al 100% da mia madre. E me lo spiego poco, non lo so perché. Avrò avuto pochi rinforzi positivi in quello che facevo, o forse perché passava sempre in secondo piano rispetto ad altri problemi più grossi.
Vado avanti lo stesso perché lo voglio, ma il mio è un equilibrio fragile e quando capitano periodacci sfortunati finisco in un loop negativo dove faccio sempre fatica a riprendermi..


Eh, il loop. E' una delle mie specialità, ho un repertorio sconfinato!
Il fatto è che tu sei assolutamente la persona giusta per te! Poi, sul condizionamento materno potremmo star qui a parlarne dei mesi, ma è importante anche solo che tu sia riuscita ad identificarlo. E non dici male quando parli di carenza di rinforzi positivi...io parlerei più in genere di accettazione. Incondizionata, intendo. Quella che forse ci si aspetterebbe da un genitore. Ma non è argomento facile, e non è questione di distribuire responsabilità un po' qui e un po' lì. Insomma, non voglio dilungarmi oltre - che poi ti annoio - ma io credo che il tuo atteggiamento sia corretto; sai quello che vuoi e ti assicuro che non è affatto poco. E sulla fragilità...se può farti star meglio, sappi che lo siamo tutti. Anche quelli che affermano il contrario, persino quelli che non sanno di esserlo. E non c'è nulla di male nè di cui vergognarsi.

:)
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Messaggioda Sekhmet » 03/04/2015, 17:11



La situazione del menga con la prof sta continuando, e non so più che pesci prendere..
Sembrava che fino a gennaio le cose andassero benino, da allora sembra che non ne faccia una giusta.
In realtà gli "errori" che faccio, sempre se sono errori, non vengono dal fatto che non so determinate cose; se mi fa domande sulla materia riesco sempre a dire qualcosa; no, non è questo; lei pretende che sia dedita al posto che sto frequentando al 100%, nonostante abbia ancora esami da studiare e abbia anche qualche impegno personale ogni tanto..E pretende che io conosca termini, parole, programmi pc propri dell'attività di reparto che in realtà non dovrebbero essere di mia competenza, essendo uno studente. Posso anche impararli ma non lo farò mai se nessuno mi insegna; ah, ovviamente non mi insegna lei, vuole che mi cerchi io qualcuno (un povero specializzando) da stressare; per forza di cose lo farò, inutile dirlo.
Qualche giorno fa mi ha presa da una parte e mi ha detto che da un po' mi vede "svampita" e distratta, che "devo essere più professionale", e che "non sono un ospite, devo abituarmi a ragionare come se facessi parte del posto"; che se mi faccio buttare giù dalle vicende personali (che in parte conosce) ho sbagliato mestiere.
Io..non lo so..da un lato ha anche ragione..ma io sono solo uno studente! Chi si occupa sempre di ciò che capita in ambulatorio viene anche pagato, e non ha altre occupazioni, io dovrei seguire i miei progetti per la tesi e seguire l' ambulatorio...no? E quello lo faccio. Non riesco più a capire se sbaglio io..
S'è anche arrabbiata perché due giorni prima stavo nel suo studio, aspettando lo specializzando con cui dovevo rivedere un progetto; lui stesso si era scusato di essere in ritardo, di aspettarlo lì; io me ne stavo lì. A lei non andava bene..Non devo fare l'ospite, e stare lì con la borsa a tracolla in piedi ("Mettiti a sedere, che in piedi con quella borsa mi fai....mi fai... PENA"- secondo me avrebbe voluto dire "schifo" o chissà, ma s'è frenata all'ultimo) Non devo essere "un esterno". Dovevo andare a acciuffare lo specializzando, che stava finendo il suo lavoro.
Io non sto capendo più se è lei che pretende troppo, o sono io che sono troppo remissiva.. O che non mi sento parte di quel posto, perché dopo 5 mesi ancora non si parla concretamente di una tesi da fare! Seguo due progetti, insieme allo specializzando e altre persone, nemmeno io in esclusiva; e non so cosa dovrò farci..
Le ho mandato un rapporto via email del mio operato, scusandomi perché oggi avevo una visita medica, augurandole buona pasqua, chiedendole di chiarire la mia situazione riguardo tutto, tesi e compiti miei, lei mi risponde "ok grazie auguroni" incomprensibile, quell'"auguroni" mi sembra tanto canzonatorio perché non è da lei usarlo. Un po' come dire "Se vabbé, ciao eh".. o sono io che sto diventando paranoica?
Sto perdendo coraggio, fiducia e quel che è peggio sto perdendo passione verso una materia che mi piaceva.
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