Ciao a tutti,
stasera ho bisogno di sfogarmi perché ultimamente sto vivendo una vita davvero frustrante; sui motivi ci sarebbe da scrivere un trattato.. Per prima cosa sto frequentando un reparto di medicina, dove vorrei fare la mia tesi, e seguo una professoressa che mi mette addosso una soggezione incredibile; non riesco nemmeno io a capire il perché, ma con lei mi blocco, stacco il cervello e a volte faccio delle figure terribili, sulle quali poi rimugino per giorni e mi butto ulteriormente giù. Non mi era mai successo così tanto.
Non ho mai avuto un'autostima molto alta, e frequentando questo posto mi sta finendo sotto i piedi; oltretutto vorrei cercare di avere un minimo di rapporto umano con questa persona, anche per vedere se da parte mia riacquisto almeno un po' di padronanza "mentale", ma a distanza ormai di 6 mesi penso che non sia proprio possibile. Ho saltato qualche giorno di tirocinio perché ho perso il mio amato gatto all'improvviso ed ero moralmente distrutta, a lei ho detto di aver subito un lutto in famiglia perché non so onestamente se avrebbe capito; oggi rientro ma non mi chiede nemmeno come sto. Sinceramente non ho nemmeno capito se mi stia palleggiando e alla fine rifiuterà la mia richiesta di tesi. A volte elargisce dei sorrisi, a volte sembra che io sia l'ultima persona che vorrebbe vedere nell'universo, e quando è nella seconda fase mi fa veramente paura e mi fa staccare l'interruttore del cervello. Si comporta in maniera così altalenante che mi fa impazzire.
Ma almeno fin quando sto col mio ragazzo da lui, con le coinquiline che ormai sono diventate mie amiche, sopporto tutto questo; ma quando torno a casa devo anche sopportare mia madre, che ha il suo carattere. Tutto suo. Ha anche del buono, come ho scritto altrove, non voglio demonizzarla al 100%, ma ho sempre sofferto per il suo carattere; è una donna passiva, depressa, si è adattata a fare una vita da ottantenne già quando avevo 12 anni e lei ne aveva 40. E' vedova (mio padre è mancato 10 anni fa), esce ogni tanto con un'amica che ha 20 anni più di lei, poi sta sempre in casa, non ha lavoro, non ha hobbies, non ha stimoli. Guida la macchina solo nelle vicinanze.
Essendo perennemente malinconica, non potrà mai né vedere, né capire, né sedare la mia, di malinconia. Tutti i miei stati d'animo negativi li interpreta come rivolti verso di lei; se sono arrabbiata, sono arrabbiata con lei (poi per lei sono arrabbiata sempre..), se è depressa e tento di svegliarla passo da depressa io, o da arrabbiata io. Ragiona solo in termini di "colpa" o di "sbaglio" appena discutiamo o critico io di qualcosa, anche quando non ci sono vere colpe o veri errori, e tenta sempre di attribuirseli facendolo passare per mia la volontà di attribuirglieli.
In questo periodo vedo proprio buio, tutto mi sembra molto poco risolvibile.