L'associazione di eventi e comportamenti a sensazioni positive o negative determina, tramite meccanismi di rinforzo, la ricerca di reiterazione o evitamento dei suddetti eventi e comportamenti.
Leggo spesso che la depressione è considerata un fattore contrastante tanto una sana ideazione del sesso, quanto il concreto appagamento sessuale. Pensandoci due minuti, è ovvio che sperimentare le proprie esperienze (sessuali) in uno stato d'umore viziato e consolidato da associazioni negative favorisce una distorsione che influenza pesantemente la ricerca del sesso come forma di appagamento e soddisfazione. In termini più semplici, chi sperimenta lunghe depressioni - parliamo anche di molti anni - rischia di associare buona parte delle proprie esperienze a uno stato emotivo frustrato, a prescindere dai fatti. Tant'è vero che è piuttosto difficile che il piacere sessuale sia trasceso a tal punto da diventare un vissuto negativo; molto più facile che la depressione vada a lavorare sulle aspettative legate all'esperienza, portando direttamente ad evitarla (anche tramite autosabotaggio).
Ora, non vorrei esagerare, ma ritengo che in certi possa diventare conveniente/necessaria casi un ricondizionamento positivo. Non so se abbia senso, in termini terapeutici, un approccio di questo genere: credo farò qualche ricerca in rete. Mi piacerebbe anche conoscere l'opinione di un addetto ai lavori, se capitasse su queste righe.
E, ovviamente, mi piacerebbe conoscere le vostre esperienze.