Grazie Jack, per le informazioni. I punti di vista altrui sono forse, la cosa che cerco aprendo questo topic.
Potrei sembrare arrogante ma anzi, mi sono appena resa conto che quello che vorrei davvero, sarebbe un qualcuno che VENGA QUI, CON MAESTRIA, A SMONTARE LE MIE TESI DEPRIMENTI!
Comunque per quanto riguarda il versante religioso, può essere interpretato in mille modi diversi e quindi non mi esprimo, non ho bisogno di altea confusione ahah. Tra l'altro, tendo sempre a dissacrare tutto.
Posso solo dire, nel mio modo di vivere la vita così intrinseco al dolore( come dice lux, a volte credo di preferirlo alla morte, a volte no), cosa provo quando leggo di certe affermazioni.
Ad esempio il " peccato", secondo me è un concetto assurdo, per me questa parola non dovrebbe neanche esistere. É un concetto che sembra essere nato in stretta associazione al " piacere". Perché frenare il piacere di un"peccato", soprattutto noi che siamo così demotivati e depressi? É davvero limitante, come tanti altri preconcetti.
E poi, questo dualismo bene / male con cui siamo cresciuti e plagiati, é altrettanto assurdo. Il bene e il male spesso si confondono, divergono e si mescolano tra loro, io convivo, impazzisco, mi muovo con entrambe le loro presenze. Non c'e una differenza valida per tutti noi, dal momento che sono così relativi, incontrollabili.
Mi sembra che siamo tutti confusi e molteplici, pur se nelle nostre singole identità . Sono abbastanza convinta che anche le persone considerate"normali" , hanno avuto nella vita almeno un'esperienza di incoerenza emotiva, di pulsioni contrarie alla morale più radicata, o cose del genere. Chi è che non ha mai delle crisi?
E questo Dio, se inteso come crudele ed egoista, cosa vuole impedirci? C'ho ha scritto questo libro, come si aspettava lo intrepretassimo?
Per quanto riguarda l'anima, la tua é una tesi convincente. Sarebbe bello se esistesse davvero, come tu dici.
Però, ad esempio perché i neonati, non hanno questa cosa che si manifesta come"anima", e l'acquisiscono pian piano con l'esperienza fenomenica? Cioè, se l'anima fosse un concetto così divino, eterno, in contrasto con la carne, da persistere anche dopo la morte fisica...perché quando nasci non c'è? Forse proprio perché il cervello stesso essendosi appena formato non sa fare altro che svolgere le sue funzioni basilari, reagire agli stimoli, regolare il corpo etc..
( Non sono provocazioni, queste , sono solo domande che sento il bisogno di condividere, non pretendo per forza delle risposte)
Lux, provo le stesse sensazioni che dici tu, condivido ogni singola parola, credo che viviamo la vita in maniera davvero simile. Io vorrei avere disperatamente delle certezze, anche piccole, su questi paradossi e questi dubbi, perché sarebbe come potermi appoggiare a qualcosa e respirare, aggrapparmi al bordo, stringere una corda.
Un traguardo, un premio, un livello successivo, una qualsiasi cosa, anche sciocca, che dia senso e una svolta a questa farsa che é la mia vita.
Niente é mai sufficiente, e se lo fosse, come ho già detto, sarei frustrata lo stesso. Perché sono arrivata ad un punto, ormai, che non so neanche cosa desiderare ( non perché io sia già fin troppo realizzata, eh).
Sul suicidio, ho avuto anch'io come delle premonizioni, delle visioni, ovviamente, del tutto irrazionali. Anche molti incubi strani, in cui sognavo di morire per mano mia, ma di esistere ancora nel terrore, di quell'attimo ripetuto per sempre. Mi hanno spaventata, si. Anche paranoie in cui immaginavo che la mia anima potesse frantumarsi come il mio corpo, tra mille dolori diversi e raccolti in diversi trascorsi. L'idea di ripetere l'atto del suicidio rivivendolo per sempre, così senza motivo. Ma, come dici tu Lux, é solo immaginazione, e io mi lascio troppo andare..
Grazie comunque.
