Ci sono certi caratteri con cui io non andrò mai d'accordo. Io non sono fatta per subire e se non ho ancora chiuso con la mia terapeuta andrebbe avanti all'infinito una volta ferita e dopo aver fallito a rendermi un inferno fin che può a recriminare soldi di sedute passate che non le sarebbero state pagate. A un certo punto un giorno al telefono le ho detto che non può attaccarsi all'infinito mentre io piangevo per altri motivi e io non sono una piagnona, quando piango è perché veramente sono tante cose insieme che raggiungono il limite umano, lei mi dava ancora più addosso dicendo che é lo stare male non mi sottraeva a l'unica cosa che è stata in grado di dire cioè che io volevo fare uno scontro di potere probabilemente perché lei ha bisogno di avere il potere, a me non piace essere vessata ma non non mi interessa prediminare su una che per me vale meno di zero e perché evidentemente lei dall'altra parte vede una con una personalita forte che le dice dove sbaglia, completamente diversa dalla sua, io scorpione, lei leone che non vuole sentirsi dire niente. A lei non piace che io sia a volte "crepuscolare" e profonda, intensa come vogliamo dire, tanto è che mi ha datto mustard un fiore di bach che non mi rispecchia per un cacchio ma lei vede come una nube in senso metaforico che mi offusca, sue precise parole. Io non sono una persona depressa, sono piu le volte che rido e sono su di giri che le volte che sono dispiaciuta. Non le piace che io non sia "leggera", mi ha detto la scorsa seduta che devo avere relazioni leggere e più superficiali perché se mi rapporto in modo profondo agli altri non ho relazioni. Ora io capisco che sono caratteri diversi i nostri ma però questo suo atteggiamento da grandeur lo scarica anche nel lavoro, senza contare che è lenta e mi fa perdere tempo dato che poi la pago per il tempo che deve essere quello.
Ad esempio la scorsa volta quando sono arrivata le ho detto tranquillamente che quando ero arrivata prima avevo trovato lo studio chiuso, poi sono ripassata dopo e lei sosteneva che era lì già dalle 16,45 ,io ero passata alle 16,50 ed era tirato giù..lei ha alzato la voce e ha sbattuto i piedi a terra " vabbè io ero qui alle 5". Il suo atteggiamento è sempre questo, si altera subito appena le provi a dire qualcosa che la distoglie dalla ragione che vuole lei. Finché l'ammiri e ti stendi ai suoi piedi tutto bene...poi appena cerchi di farle capire che bisogna ascoltare anche gli altri pareri, non ti fa parlare. Poi a me fa incazzare perché mi abbraccia a fine seduta, fa la generosa...però è invidiosa e cattiva in tutte le sue altre esternazioni, falsa e incoerente... la prossima volta che mi abbraccia la scanso così capisce che bisogna mantenere le idee che si prendono. In un primo tempo pensavo che avrei dovuto accettare questw incoerenze perché ero io ad avere una considerazione dicotomica. A parte che i miei e le mie ex terapeute hanno sempre avuto un distacco professionale e non mi abbracciavano e facevano bene così, la scelta di salutare più calorosamente i suoi pazienti è sua e decide lei come meglio crede, a me non piace essere falsa e preferisco chi è str***o ed è sempre così. Ma lei non è l'unica, i miei familiari ad esempio sono altri che si ostinano a voler restare fossilizzati in certe cose e a voler sembrare giusti pur essendo nel torto marcio. Io sono sempre quella coglion a che deve stare zitta, che deve subire. Ero la bambina che subiva i dispetti bastardi del padre, io sono cresciuta e continuo a dover sopportare di essere in un mondo di adulti che si comportano da bambini. Non mi piace proprio come sta andando il mondo. Quelli "sbagliati" esaltati e acclarati, i buoni rischiano di prendersi l'appellativo di vittime cioè che si lamentano e fanno le vittime come me ora. Di apparire vittima o carnefice è l'ultima delle mie preoccupazioni d'altronde sembra la mia storia cioè io sempre negativa in tutto, se piango io sono sempre sbagliata, mentre se fanno le lacrime da coccodrillo gli altri sono commiserati...Probabilmente c'è una forma di invidia o di risentimento anche in me in quello che dico