StillWandering ha scritto:bacon77 hai, volutamente o no, ignorato che in casa è praticamente come vivere con un carcere e che non posso neanche andare via perché qui sto tentando (tentando, neanche è sicuro!) di ricostruire una mano che non ha più un pollice, oltre al fatto che i farmaci aumentano anziché darmi tregua, cosa che mi rende peggio di un vegetale tutto il giorno. Mi spiace ma continuiamo a non intenderci... o forse che anche tutto questo è immaturità? Illuminami. Forse che mi posso far ricrescere un pollice con la forza di volontà? Diventando, a tua detta, maturo? Comprendendo il molto? Non mi risulta? Qui stiamo parlando di problemi ben grossi, al di là di un (ENNESIMO!) abbandono. Ma questo l'hai "saggiamente" lasciato fuori dal discorso, pena che il tuo ragionamento avrebbe fatto cilecca.
Credi che abbia la pretesa di illuminarti? Prima ti ho detto che non risolverai i tuoi problemi con le chiacchiere di qualcuno che ti dica come puoi fare o non fare. Le ricette non servono. Sei tu che devi fare piazza pulita dentro di te, formattare tutto e non dico "ricominciare", come dicono tutti, perché se ricominci ti ritrovi allo stesso punto in cui sei ora. Avevi degli obiettivi, delle sicurezze? Una fidanzata, un lavoro, una condizione famigliare migliore? (non ho tralasciato nulla, è che non sono riuscito a leggere tutto, scusami). Bene, elimina tutte queste cose, fregatene degli altri, di quello che pensano di te, di quello che ti circonda. Poi, a poco a poco, comincia a soffermarti un po' di più sulle cose che ami. Ci sono delle cose che ami? Non ci sono? Prova a trovartele, impegnandoti però, perché non è facile... te lo ripeto: se non ami non puoi pretendere di essere amato. L'amore per una persona che non ti ama non è amore, e fissazione di possesso. Certo che l'amore non te lo puoi inventare: io ti ho riportato la mia esperienza, semplicemente per dirti che le cose non sono necessariamente come le vedi tu. Stai reagendo in un certo modo, ma c'è gente che reagisce in un altro modo. Non ti ho detto che il pianista Paul Wittgenstein perse un braccio? Sei un pianista tu? Allora, pensa un attimo a cosa significherebbe per te, se fossi un pianista, l'amputazione di un braccio. Ebbene, questo Wittgenstein è stato il primo a suonare il Concerto per la mano sinistra di Ravel. Non si è siucidato, e quel concerto contribuisce alla mia felicità. Curiosa la vita, no? Ora magari penserai che devo essere proprio un idiota a sentirmi felice per un po' di musica. Beh, questo è l'amore di cui parlavo sopra. è essere idioti, se vuoi. Ma non ti posso dire "fai così!" Non si impara, non è una cosa che si fa a comando. O ci sei e di diventi perché prendi coscienza di te e della tua vita, del tuo mondo emozionale o spirituale - o chiamalo come c***o ti pare - o non succede nulla. La tua vita non migliorerà perché qualcuno ti ha detto che puoi essere felice trovando cose da amare, se non vivi tu le esperienze in prima persona.
Non ho ricette, non posso dirti di più. Non chiedermi come risolvere problemi pratici perché io non ho risolto i miei, ma non ho nessuna intenzione di suicidarmi e sto bene così. Non ho obiettivi, vivo il presente ed è già una cosa che mi da molto da fare...