Devo prendere una decisione.
La mia insicurezza, nel tentativo di apparire sicura, analizza tutti i dettagli delle situazioni, li studia, li interpreta per mandarmi poi direttamente nella confusione più totale. Che sciocca, lei e io ovviamente!
La questione è semplice.
Partire o restare?
Io ho lasciato Giurisprudenza e a settembre vorrei iscrivermi a Economia.
Purtroppo questa è la facoltà frequentata dalla persona che più di tutte mi ha ferito, che ha assestato il pugno decisivo per mandarmi al tappeto, che è stata come un cancro che mi ha sgretolata dentro, che mi ha fatto mettere in dubbio quello che sono e che merito (meriterei) e l'opinione che avevo del genere umano stesso.
L'idea di vederlo tutti i giorni, anche solo la possibilità di farlo mi paralizza.
Non vedo come potrei incontrarlo e scambiare eventualmente due chiacchere e allo stesso tempo non credo che starei bene incontrandolo senza implicazioni di chiacchere.
Da qui viene la questione.
E' una fuga, in tutti i sensi. Non cerco attenuanti, so perfettamente che è da codardi ma sinceramente non so se sono in grado di affrontare una sfida come questa.
Io voglio la serenità, ho bisogno di star serena e non so se questa strada può portarmela.
Ho paura che in queste condizioni potrei facilmente prendere la decisione di saltare la frequenza alla lezioni pur di non vederlo condannandomi così di nuovo alla solitudine.
Non posso replicare l'anno che ho appena vissuto, rischio di impazzire.
Dall'altro lato abbiamo l'opportunità della partenza.
L'incognita della partenza, dovrei dire.
Partire, lasciare la mia casa, i miei affetti potrebbe farmi bene oppure no.
Da sola in una città nuova, in un posto dove non mi conosce nessuno potrebbe essere una cosa positiva, un vantaggio oppure potrebbe essere l'ennesimo grosso errore.
Ho paura che tranciare l'unico legame che ho con i sentimenti possa essere deleterio, possa chiudermi ancora di più dentro alla mia bolla di solitudine.
Potrei trovare persone che non mi piacciono e trovarmi questa volta completamente da sola, senza nemmeno la mia famiglia (o meglio quella parte di famiglia) a scaldarmi.
Non è una certezza che andarmene da qui possa portarmi felicità.
Tutto quello che potrei fare partendo (concentrarmi sullo studio, trovare un lavoretto più impegnativo, frequentare le lezioni, cercare di non essere un ghiacciolo), lo potrei fare pure qui... Ciò che cambia, che pesa sul piatto "RESTARE" è l'eventualità di incontro con questa persona.
Ho bisogno di aiuto, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a ragionare perchè da sola sto iniziando a fare dei casini assoluti.
Io voglio studiare, voglio prendere la laurea ma nella mia testa iniziano a formarsi pensieri che sono più zavorre.
"Tanto potresti non passare", "se non passi butti un altro anno e già sei vecchia adesso, figuriamoci tra un altro anno"...
Ho davvero bisogno di aiuto
