Valentina G. ha scritto:A me la prof delle medie la poesia l'ha fatta detestare quando ha preteso che imparassimo a memoria "La cavallina str.onza"
Penso proprio che la scuola sia riuscita a farla odiare a molti, non ho mai capito il senso di costringer la gente a imparare a memoria cose che spesso non spiegano nemmeno. Per fortuna sono praticamente cresciuto per qualche anno con una mia zia, che tra l'altro era fissata proprio con Pascoli, e sempre ce lo leggeva a me e le mie cugine; ascoltare è tutta un'altra cosa.
Di questa mi ha sempre incuriosito l'atmosfera ed il finale, l'ultima strofa, molto enigmatica, della quale i critici hanno dato diverse interpretazioni…
Montale disse che la donna a cui si rivolge è ormai morta. Questo fatto da più forza agli ultimi versi, "non so chi va e chi resta", ovvero chi è morto, e chi vive…perché lei dopotutto vive nel ricordo del poeta. Mentre lui, che non trova quel "varco", dove anche l'orizzonte fugge, quella speranza, cancellata dall'onda che torna a frangersi e lo riporta alla realtà, è vivo, ma in una condizione che si fa simile alla morte: questa è l'interpretazione che preferisco.
Eugenio Montale - La Casa dei Doganieri,
Le Occasioni.
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.
Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende ...)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.