Skelevra ha scritto:Lo sò già.
Non sono due giorni che ci combatto, ma anni.
No lavoro, no famiglia, no casa, nessun affetto, nessun futuro possibile e potrei continuare...
Io sono assolutamente certo che questa sia la via migliore possibile per me, le alternative sono in carcere o in mezzo ad una strada, e non mi pare il caso.
Bene, ora, soggettivamente, sei sicuro che questa sia la scelta migliore, ma non basta, devi valutare anche oggettivamente.
Per te è la scelta migliore, ma sei sicuro che sia realmente la scelta migliore, se la analizzi a prescindere dalle tue sensazioni personali?
Sei sicuro che la perdita della vita terrestre, sia una scelta migliore rispetto a quella del mantenimento della stessa vita, a prescindere dalla condizione esistenziale?
Vedi, anche quando si è convinti al 100% che la scelta presa sia quella giusta, non è detto che lo sia realmente.
Quando accadde il disastro di Chernobyl, i responsabili erano convinti che fosse esploso il sistema di raffreddamento, piuttosto che il reattore. Quindi, nella loro erronea convinzione, buttarono migliaia di litri d'acqua sul reattore, che, essendo esploso ed ormai scoperto, a causa dell'altissima temperatura, vaporizzò l'acqua sollevando la famosa nube radioattiva.
A causa di una scelta sbagliata, un disastro che si sarebbe limitato alla zona coinvolta, si estese a tutta l'Europa, contaminando milioni di persone ed animali, ed infliggendo gravi danni all'ambiente. Eppure loro erano convinti di star facendo la scelta giusta.
Non voglio farti una lezione di storia.
Il discorso è: non puoi prevedere il futuro, non puoi conoscere le conseguenze della tua scelta, e quindi, per ridurre al minimo le possibilità di errore, devi analizzare tutti i particolari, soggettivi ed oggettivi.
Ma questo, come detto, basta solo a ridurre, non ad eliminare completamente, le possibilità di errore.
E questa scelta, in caso di errore, non ammette soluzioni.