Ciao a tutti, sono Roberto, un novizio del forum, ho 26 anni e sono di vicino Torino e scrivo perché ho bisogno di sofgarmi un po'.
Da dove iniziare? Beh, innanzitutto dicendo che ho scelto questa sezione perché la mia situazione abbraccia quasi tutte le altre "stanze" del forum.
Innanzitutto, ormai ho perso la gioia nell'alzarmi dal letto. Ogni giorno, quando apro gli occhi, il primo pensiero è che quello sarà di nuovo uno dei tanti altri giorni da schifo della mia vita. Ho un lavoro fisso, tempo indeterminato, una paga buona ma, nell'intimo, so che il mio lavoro mi fa schifo; è troppo stressante, non è quello che vorrei fare per il resto della mia età lavorativa (che sappiamo tutti dovrà essere molta) e non ho intenzione di continuare a fare questo lavoro per altri 50 anni, anche perché non resisterei. Inoltre, tutti i soldi che guadagno, o almeno la maggior parte, lasciando a me le briciole, se li prende mio padre per mandare avanti la casa perché sia lui che mia madre non lavorano, lui ha avuto la campagna per molti anni ma poi, a causa della crisi del settore ed una visione molto poco lungimirante da parte sua, ha venduto i macchinari (anche spinto da mia sorella, che ormai vive via di casa, e mio fratello, che però in casa lascia poco o nulla in quanto a soldi) ed ora non fa più nulla, anche con la scusa di stare vicino a mia madre, malata (non gravemente per fortuna), quindi, insomma, mando avanti da solo casa mia, dove comunque si bada molto poco al risparmio. Mi ritrovo così, nonostante mi faccia un c**o incredibile a lavoro, con nemmeno 10 euro sul conto da ormai un paio d'anni, impedendomi così anche solo di pensare di farmi una vita mia e di mettermi in proprio come sogno da tempo. Non esco con gli amici perchè non posso permettermi neanche una birra, non ho una relazione perché ho mandato a monte tutte le relazioni perché questo malessere mi ha portato ormai a chiudermi in me stesso e ad essere estremamente cinico in tutto.
Sorrido, sono bravo a farlo, spesso trovo anche la gioia nelle piccole cose, passo momenti spensierati; ma poi, tutto diventa di nuovo grigio e cado nello sconforto, nel malumore, nel sentirmi continuamente irrealizzato e, sopratutto, incapace di realizzarmi davvero in qualcosa, di trovare un briciolo di serenità sicura, stabile, senza essere sopraffatto dall'ansia, dalle pressioni che chi mi sta attorno mi butta addosso, dalla paura.