Io ho 39 anni; a me è morto mio papà il primo di settembre per tumore al pancreas (e ha tribolato fino alla fine in un modo tremendo) e il tredici di settembre è morto l’unico amico che frequentassi regolarmente da una decina d’anni (mentre stava facendo una passeggiata, per un infarto fulminante – senza che prima avesse mai avuto problemi di cuore).
La cosa che mi va meno giù – oltre alla loro perdita – è il fatto che il carrozzone continui ad andare avanti, finto più che mai. Prendervi ancora parte mi sembra intollerabile, davvero poco onesto. Una cosa indecente, vergognosa.
Prima pensavo, più in generale, che tutto continuerebbe ad andare avanti (a evolversi) anche se terra e luna sparissero con tutto quello che si portano dietro. Chi si accorgerebbe, in tal caso, della scomparsa di tutte le forme viventi esistite nel sistema solare? Nessuno.
Non siamo niente, neanche a livello – non dico cosmico ma – galattico.
La sparizione stessa del sistema solare passerebbe inosservata.
Abbandonare tutto?
Aggrapparsi a quel qualcosa che può esserci in noi, anche se non c’è niente dietro a niente?
Qualsiasi siano le scelte fatte, non contano niente. Non fa differenza.
Un giorno scenderemo anche noi e il carrozzone andrà avanti ancora, senza di noi.