Il fallimento

[Naoki]

Quali sono, secondo voi, le condizioni per poter definire fallimentare la propria vita ?

Quando prima della morte ripenserò a quello che avrò fatto (in generale, non come carriera lavorativa) e sarò sicuro di NON averci messo tutto l'impegno possibile.
Sarò soddisfatto invece se potrò dire che più di così non potevo fare.

[Aldebaran]

Quindi per te è sufficiente l'impegno per non fallire ? Mah. Non sono d'accordo con la tua visione...perché io l'impegno ce l'ho messo...ma i risultati (per incapacità mia) non sono arrivati. Questo non mi rende meno amaro il mio fallimento..anzi...vien meno anche quel po' di speranza che mi dava la forza di andar avanti.


@Arko ... beh...perché vedi così negativmanete gli errori ? così come Shniji ... sbagliare non è sintomo di fallimento ma è la base della felicità. L'importante è imparare dai propri errori (quando è possibile ricavarne un insegnamento)

@sveglia. Si, in parte sono d'accordo con te. Il non apprezzamento da parte degli altri, soprattutto a seguito di grandi sforzi e tanto impegno, è un po' un'espressione del fallimento.

[Naoki]

Ok secondo te cos'è che rende fallimentare una vita?

PS: Per impegno intendo impegno in quello che credo e che mi sembra giusto.

[fr0stgard]

secondo me, il fallimento inteso come tale non è disonorevole. Fino a che si mette l'impegno, la voglia e le energie per creare o modificare qualcosa non si potrà mai fallire. Si può fallire un obbiettivo ben preciso ma per arrivarci di cose bisogna farne e quelle senza dubbio sono tutte vittorie.

esempio: posso arrivare anche 50esimo ad una maratona, ma non posso considerarmi un fallito.
1. ho partecipato
2. ho messo il mio impegno per le mie possibilità
3. anche non arrivando in fondo (mettiamo che mi ritiri a metà) ho comunque intrapreso un cammino sino a che ero nelle condizioni di farlo.

la vita non è un quiz a premi, non è fatta di soli risultati assoluti. bisogna godersi il viaggio ed apprezzare i risultati che man mano si ottengono

quindi chi fallisce veramente non è chi ne esce sconfitto ma chi parte sconfitto in partenza

[Aldebaran]

Basta l'impegno per non fallire....basta l'impegno per non fallire.

frost..se uno partecipa ad una maratona per puro spirito sportivo...arrivare primo o cinquantesimo non cambia nulla. Il fatto di parteciparvi è già di per se un successo. Ok. Siamo d'accordo. Ma se uno si iscrive ad una gara per vincerla e, invece, viene bocciato già all'iscrizione...capirai che non può essere considerato un successo....anche se il tizio si è impegnato nell'allenamento e a compilare il modulo di iscrizione.


Se uno non si avvicina neppure minimamente agli obiettivi cercati, lì è fallimento. Anche se si è impegnato a fondo. Poi, magari, le colpe del fallimento sono da cercare altrove...ma il fallimento rimane.

[Naoki]

Se gli obbiettivi al momento non è possibile raggiungerli allora fai un passo indietro e prova a chiederti cosa si deve fare prima di raggiungerli.
Se dopo mille tentativi non li si raggiunge è inutile intestardirsi, li si cambia e basta.
Io sto provando così ed al momento pian piano sta funzionando.

[Shinji]

Se dopo mille tentativi non li si raggiunge è inutile intestardirsi, li si cambia e basta.

Esatto;o ci si rinuncia,oppure li si ridimensionano un po'.

[fr0stgard]

dipende. se tu non sei adatto a correre la maratona allora tanto vale che ti metti a fare un altro sport, inutile porsi l'obbiettivo di vincerla se manco ne hai mai corso una.

sono d'accordo con gli altri, bisogna ridimensionare gli obbiettivi e far tesoro dei propri limiti, lavorando su quelli per migliorarsi

[Mechtay]

@Arko ... beh...perché vedi così negativmanete gli errori ? così come Shniji ... sbagliare non è sintomo di fallimento ma è la base della felicità. L'importante è imparare dai propri errori (quando è possibile ricavarne un insegnamento)

Ho sempre rifatto gli stessi errori, ogni volta che iniziavo qualcosa do nuovo mi dicevo...stavolta non devi mollare ed invece puntualmente non portavo a termine ciò che stavo facendo, e continuerà ad essere così...alla minima difficoltà cedo, mi arrendo e fuggo e così facendo nella vita puoi fare solo il fallito professionista.

[Pikappa]

Fallire è un termine troppo astratto e soggettivo per essere definito. La persona più "potente" di questo mondo può sentirsi un fallito se non fa ciò che ama, così come alcune delle persone più felici di questo mondo tornano a casa la sera che puzzano di sudore e hanno le gambe che tremano dalla fatica.

Non si può dire che "provare non equivale a fallire", non è vero e di frasi consolatorie come queste ne ho sentite fin troppe. Se falliamo non raggiungiamo l'obiettivo, ergo non possiamo accontentarci di averci provato perchè se ci si è messi in gioco non è stato solo per provare. E non possiamo neanche azzardarci a sfidare la vita ad una partita a scacchi, cercando di prevedere e calcolare tutto il possibile in modo da raggiungere per forza gli obiettivi proposti (alcuni definiscono ciò perseveranza e forza di volontà) e sapete perchè? Perchè la vita è caos, è semplice caos. Quando ci prepariamo ad affrontare qualcosa non ci stiamo dando la certezza di superarla, ma stiamo aumentando solo le nostre probabilità di riuscita... ma si saprà MAI come potrà andare davvero... e la delusione che può arrivare quando non si concretizza un sogno per il quale si è buttato sangue solo perchè la causalità degli eventi ha deciso così non la auguro a nessuno...