hiraeth- ha scritto:Vorrei di più da una relazione prettamente virtuale che non riesco a portare sul piano della vita reale, in quanto dall'altra parte non c'è questo interesse.
Visto che ti sei messa in discussione e chiedi consigli, mi permetto di "psicanalizzarti" un po' (è il mio hobby

Sono molto frustrata e delusa. Il rapporto con questa persona è poco chiaro, e a me questo non piace.
A me sembra che - invece - il vostro rapporto sia abbastanza chiaro, solo che tu vuoi di più.
E' vero che a volte lui manifesta una certa ambiguità, ma sostanzialmente ha detto chiaramente cosa vuole e non vuole, e quali sono i suoi limiti... o no?
Tu però, mi sembra, cadi nell'errore (comune a molte donne) di sperare di riuscire a cambiare l'uomo, per farlo un giorno diventare ciò che vorresti.
Ma purtroppo non funziona praticamente mai. Le persone non cambiano per farci un favore.
Senz'altro con questo ragazzo c'è un profondo affetto che non è solo virtuale.
Ti credo. Anch'io ho vissuto delle grandi amicizie dove una delle due parti voleva di più, ma non è mai successo - ma il rapporto è stato cmq prezioso.
Il tuo problema - mi sembra - è proprio che quel rapporto ha dei limiti, ma invece di farci i conti e prenderti cura dei tuoi bisogni, lo usi come "alibi" per non uscire dalla tua "zona di comfort".
E' del tutto naturale che tu voglia di più, una relazione a "tutto tondo".
Però questo è un bisogno che è una tua responsabilità creare. Non è che basta sperare, ed un giorno arriva Babbo Natale e te lo porta

Se vuoi veramente qualcosa, l'unica via è agire ed impegnarti per realizzarlo.
Invece...
io credo (non ne sono certa in realtà) che questo ragazzo abbia subito qualche forma di abuso, forse sessuale, da bambino.
Da quel che dici, appare possibile anche a me.
Essere Asperger ti rende "strano" nelle relazioni, ma non indifferente ad esse o alla sessualità.
E' lui che si pone in modo romantico ed è lui che mi allontana ogni volta.
Invece questo tipo di ambivalenza mi sembra proprio tipico di una persona che ha subìto abusi, e quindi oscilla tra il desiderio e la ripulsa.
Però tu non puoi guarirlo.
Anzi, è probabile che il tuo volerlo lo spinga a tenerti lontana, perché creare intimità rischierebbe di far emergere fantasmi dal suo inconscio, che a quanto pare non ha alcuna voglia di affrontare. E più insisti, più lui chiude le porte.
Infine, mi sento di dire un'ultima cosa: io mi sento preoccupata nei suoi confronti. Nel senso che davvero lo percepisco come troppo solo, mi sento in pena per lui.
Ti credo... ma al tempo stesso, mi sembra che usi questo come alibi. Per non metterti in gioco.
Perché finché resti attaccata a lui, e solo a lui, non rischi di entrare in relazione - perché forse anche tu hai paura di relazionarti in modo profondo (anche se lo desideri). Forse anche tu hai subito degli abusi, per cui temi di aprirti e renderti vulnerabile?
(attaccarsi a qualcuno a 2000 km di distanza, è spesso un modo di "tenere lontano" qualcosa che ci fa paura - anche se una parte di noi lo desidera)
Cioè, è ok che gli vuoi bene e ti preoccupi per lui.
Però chi ci pensa a te? Tu ti vuoi bene e ti preoccupi per te?
Ci sono persone che riversano tutto il loro amore sull'altro... perché non riescono ad amare se stessi (che sarebbe la cosa di cui più hanno bisogno).
Anche la preoccupazione di "tradirlo" è chiaramente un alibi: lui non vuole da te quella cosa, non se ne preoccupa, quindi il problema è solo nella tua testa.
Prova a chiederti quale vantaggio (protezione) ti porta.
