Forse dovrei presentarmi un po’ meglio…

Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Forse dovrei presentarmi un po’ meglio…

Messaggioda bradipo » 16/02/2014, 20:01



… d’altronde se mi sono iscritto al forum sarebbe inutile non farlo.
Dunque.
Sono quello che in gergo tecnico (da strizzacervelli) viene definito un “uditore di voci” da circa 10 anni.
Questa premessa volevo farla in modo tale che chiunque mi consideri un pazzo che dice fesserie possa anche smettere qui la lettura del post.
Premessa anche giustificata dal fatto che io non mi sento affatto così; pur tuttavia ho avuto le mie difficoltà (grosse) che sto cercando ancora di superare.
La mia vita è iniziata male: ho perso mia madre all’età di sette anni.
Lei aveva problemi psicologici, anche se non so di che natura.
Non ricordo molti momenti felici nella mia infanzia.
Mi risulta difficile parlare di lei, perché quasi non la ricordo più. Ricordo solo che era molto bella, ma anche molto brusca a volte, credo per via delle sue difficoltà.
Comunque, quando lei è venuta a mancare, mia nonna ha cominciato ad occuparsi di me, più di mio padre.
Quando anche mia nonna è venuta a mancare (molti anni dopo) mi è sembrato di perdere nuovamente mia madre.
Non considero mio padre un buon genitore, perché non è mai stato capace di insegnarmi niente in modo da non farmi soffrire più del necessario.
Nonostante questa enorme perdita, riesco a condurre un’esistenza normale fino a quando ho frequentato la scuola, anche se sono sempre stato un tipo piuttosto introverso e taciturno. Infatti mi riesce difficile guardarmi oggi e pensare che sono, fondamentalmente, lo stesso di allora, perché oggi io sembro un’altra persona (con tutte le mie difficoltà).
Comunque, una volta finita (a stento) la scuola, ho tentato di frequentare l’università, ma con scarsi risultati, mollando quasi subito.
Oltretutto ho perso quasi tutti i contatti con gli amici di allora (alcuni veramente considerati tali).
Non sono riuscito neanche ad inserirmi in un contesto lavorativo, perché cominciava ad insinuarsi in me una sensazione di essere “diverso” dagli altri, meno capace, meno abile, meno furbo.
Ho cominciato a perdere il sonno; spesso la notte uscivo girando inutilmente con la macchina da solo.
Verso i 25 anni una persona a me cara mi ha consigliato di andare a fare quattro chiacchiere con uno psicologo.
Ci sono andato, ma non mi sentivo a mio agio.
Lui stesso, successivamente, mi ha indicato uno psichiatra.
Con questo medico si è instaurato un rapporto particolare, quasi amicale alla fine. Probabilmente è stato l’unico ad aiutarmi un po’ in tutti questi anni; peccato che all’epoca non sono stato in grado di metabolizzare il suo aiuto e quando alla fine, forse anche per colpa mia, mi ha mollato, mi è crollato il mondo addosso.
Ho passato due mesi allucinanti: era il periodo in cui ho iniziato a sentire le voci. In realtà si stava scatenando un evento psicotico ed io ero fermamente convinto di essere controllato e seguito e che mi volessero uccidere.
In due anni ho avuto quattro ricoveri, l’ultimo dei quali per un tentativo di porre fine a tutto quel caos con un gesto estremo…….
Da lì sono stato spedito in una comunità psichiatrica (secondo me i posti più inutili della terra) dove sono rimasto quasi due anni e da dove sono scappato per via di una storia con una donna.
Sono tornato nella mia città e da allora vivo solo.
Ho lavoricchiato un po’, ma niente di serio.
Da quando sono uscito da quel posto infame ho iniziato una lotta con me stesso per recuperare il controllo della mia vita; parte di quella lotta consiste anche nel cercare di sospendere la terapia farmacologica che, attualmente, è talmente ridicola da poter essere anche interrotta, ma, visti i tentativi precedenti, ci vado con i piedi di piombo.
L’anno scorso sono venuto a conoscenza di un’associazione che si occupa di persone come me: ho partecipato ad un convegno molto interessante e da allora le mie convinzioni si sono rafforzate. Peccato che il resto della mia vita faccia acqua da tutte le parti, per cui non me la passo molto bene.
Ho un po’ perso di vista il mio orizzonte e sinceramente dopo tutto questo tempo non immaginavo che stasera mi sarei ritrovato qui a scrivere su un forum.
E non so neanche quanto tutto questo possa aiutarmi ancora.
Magari spero solo di trovare qualcuno che sta vivendo una realtà simile alla mia, per poterci essere d’aiuto a vicenda, per quanto non mi senta in grado di aiutare qualcuno… forse solo uno scambio di opinioni…
Non so cos’altro aggiungere per il momento.
Spero che qualcuno mi risponda…
:hi:
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Forse dovrei presentarmi un po’ meglio…

Messaggioda Royalsapphire » 17/02/2014, 0:09



Ciao Bradipo
ho letto la tua storia. È impressionante.
Mi ha colpito il fatto che tu sia praticamente cresciuto senza mamma, allevato quindi da tua nonna, che poi è venuta a mancare. Un padre quasi inesistente.
Solo tu puoi sapere quanto dolore hai patito. Solo tu puoi sapere dove hai trovato la forza di andare avanti.
Magari non è stata tanto la terapia psichiatrica a migliorare il livello della tua vita, quanto il fatto che avevi trovato nel tuo psichiatra una figura guida che difficilimente hai avuto nell'adolescenza.
Poi hai cominciato a sentire le voci.
Posso chiederti qual è stata la diagnosi? Voglio dire, ti ha visitato qualche medico (dal momento che le voci sono subentrate dopo la rottura col tuo affezionato psichiatra)?
A quanto ho capito, potresti avere avuto un attacco di schizofrenia di tipo paranoide (allucinazioni uditive). Se posso, da quanto tempo hai queste percezioni uditive? Che farmaci prendi?
Cmq, ho letto che tua madre soffriva di turbe psichiche. Non è detto che tu abbia ereditato da lei i tuoi disturbi (per wuanto la prole abbia un rischio 10 volte maggiore di sviluppare le malattie dei genitori). Una scoperta eclatante recente parla di come l'ambiente e l'alimentazione siano in grado di "gestire" il nostro patrimonio genetico. Mi spiego, lo stress, le situazioni fortemente traumatiche e i nostri nutrienti hanno il potere di attivare l'espressione di geni che diversamente non si avrebbe. Non è ancora stata dimostrata l'esistenza di un gene per la schizofrenia quindi si pensa che questo disturbo possa avere origine multi-genica e che quindi l'espressione di geni differenti possa scatenare la malattia. È possibile pensare allora che siano state le situazioni fortemente destabilizzanti a favorire la "percezione di voci che non esistono".
Non so se ciò possa essere di tipo reversibile, ma se così fosse, ti sarebbe molto utile trovare un ambiente non stressogeno in cui vivere.
Non so le tue condizioni, ma so che ognuno può imoegnarsi per raggiungere il proprio equilibrio..
Ti volevo chiedere, come mai te ne sei scappato dalla clinica? È davvero tanto brutta? Me ne puoi parlare? Non ho idea di che struttura sia, di cosa si faccia, di come sono i dottori e i pazienti...
Grazie, buonanotte :hi:
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Messaggioda bradipo » 17/02/2014, 0:49



Royalsapphire ha scritto:Solo tu puoi sapere quanto dolore hai patito. Solo tu puoi sapere dove hai trovato la forza di andare avanti.

Sinceramente non lo so.
Molto spesso sono andato avanti per inerzia...

Magari non è stata tanto la terapia psichiatrica a migliorare il livello della tua vita, quanto il fatto che avevi trovato nel tuo psichiatra una figura guida che difficilimente hai avuto nell'adolescenza.

E' stata la prima persona con cui sono riuscito a parlare di tante cose; in effetti si.

Posso chiederti qual è stata la diagnosi?

Ma sai? In tutti questi anni mi sono fatto l'idea che le diagnosi siano etichette che spesso e volentieri i medici mettono addosso ai pazienti quando se ne vogliono liberare...

Voglio dire, ti ha visitato qualche medico

Beh, questo è ovvio... Ma sto imparando a perdere questa abitudine... per lo meno finquando qualche terapeuta non mi farà cambiare idea (cosa che vedo molto difficile)...

Che farmaci prendi?

I farmaci sono stati per me un palliativo; ma credo che lo siano per tutti.
Fortunatamente ho sentito anche medici non parlare solo di farmaci...

È possibile pensare allora che siano state le situazioni fortemente destabilizzanti a favorire la "percezione di voci che non esistono".

Immagino queste siano state la causa scatenante di un disagio che era già forte. Comunque è vero che in quel periodo si sono verificate una serie di situazioni che non sono riuscito a gestire (evidentemente) nel modo corretto.

Non so se ciò possa essere di tipo reversibile, ma se così fosse, ti sarebbe molto utile trovare un ambiente non stressogeno in cui vivere.

Beh, in verità il fenomeno si è molto attenuato negli ultimi mesi (soprattutto): ho imparato a gestirlo meglio. Comunque temo che trovare un ambiente come dici tu "non stressogeno" a questo mondo sia un tantino difficile...

Non so le tue condizioni, ma so che ognuno può imoegnarsi per raggiungere il proprio equilibrio..

Le mie condizioni sono discrete, direi; comunque molto migliori rispetto al passato.
E certo, sto tentando di raggiungere un equilibrio più stabile, ma non è cosa semplice. Sai meglio di me che la vita ci pone di fronte a mille incombenze e la quasi totalità debbo gestirle da solo. Anche per questo sono stato "costretto" a farmi forza in questi anni, cercando di andare avanti al meglio.

Ti volevo chiedere, come mai te ne sei scappato dalla clinica? È davvero tanto brutta? Me ne puoi parlare? Non ho idea di che struttura sia, di cosa si faccia, di come sono i dottori e i pazienti...

Per via di una storia con una donna; ma non mi va di parlarne...
Comunque sono dell'idea che siano stati quasi due anni di vita persa, buttata nel cesso... Avrei fatto molti più passi avanti se fossi stato indirizzato in maniera concreta nella direzione di una maggior comprensione del mio disagio.
Ma che vuoi... questo l'ho visto fare ad un solo terapeuta, quando tutto questo ancora non era successo.
Perdonami se sono così fortemente critico con i terapisti: probabilmente è uno stato d'animo che fa parte del mio bagaglio d'esperienza; con questo non intendo insegnare niente a nessuno, ma lasciatemi nelle mie convinzioni (visto che non sono il solo a pensarla così)...

Grazie, buonanotte :hi:

Grazie a te per avermi risposto.
:hi:
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