La convenienza di una vita asociale

quando non devi spiegazioni a nessuno

In questa sezione possiamo parlare dei traumi del passato, di psicologia e dei problemi in genere.
Questo è anche il forum sullo sfogo dei propri sensi di colpa.

La convenienza di una vita asociale

Messaggioda backpacker » 17/03/2014, 21:40



Ho vissuto la stessa situazione fino ad alcuni mesi fa. Conosco bene quel senso di frustrazione.

Ti auguro di uscirne presto!
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Messaggioda Naoki » 18/03/2014, 10:14



Eh Meiko...ti capisco benissimo.
Credo che la frase "tutto ha un costo" oramai sia molto veritiera e da una parte se vuoi dei amici pure loro hanno un costo...fa abbastanza schifo.
E come hai detto tu, se hai problemi economici non ti si caga nessuno ma ti guardano male e magari ti sfottono per dietro...a me è successo.

Anni fa quando lavoravo avevo un gruppo di amici più giovani di me, ovviamente l'unico con la macchina ero io e li scorrazzavo volentieri di qua e di la perché ci si divertiva...più loro che io direi visto che il sabato dormivo si e no 5/6 ore per via del lavoro solo per stare in compagnia, e se si andava fuori a mangiare ero sempre quello che prendeva le cose che costavano meno visto che l'auto ce la mettevo io.
Poi, quando è toccato a loro portarmi via improvvisamente hanno capito che la benzina costa e si son fatti prima vedere sempre di rado e poi li ho mandai io a quel paese anche grazie ad altri loro comportamenti...ed indovina chi è che fa la parte del cattivo? Io.
Eh certo quando sono gli altri ad avere problemi se non li aiuti sei una cattiva persona ma, quando li ho avuti io dove cazzarola erano?
Oramai non mi arrabbio di certo, è inutile, basta solo che non vengano a farmi la predica...

In sostanza adesso che non ho un lavoro e che l'unico mezzo a disposizione è la bici, senza rompere ai miei per l'auto, mi ritrovo sempre a casa o a correre da solo da qualche parte, e da una parte ne sono felice perché è sempre meglio che avere a che fare con gente del genere.
E dire che se potessi passare la maggior parte del tempo libero a camminare in montagna, tanto per dire che non mi interessa andare a "divertirsi" come lo si intende nel gergo comune ogni fine settimana, sarei felicissimo.
Ci sarà pure un posto a sto mondo dove poter fare l'Hobbit in pace? ^_^
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Messaggioda maddy4ever » 18/03/2014, 10:34



Meiko ho risposto al post "Depressione da disoccupazione" prima di leggere questo tuo topic, in cui mi ritrovo tantissimo. Purtroppo è proprio così, la gente che ha il suo lavoretto tranquillo se ne sbatte altamente (passatemi il termine) di chi non ha risorse economiche e se declini un invito non manca mai il "perché?????", come se tutte le volte fingessero di dimenticarlo qual è il perché. :dry:
Cmq non mi sento di giudicarli male, perché alla fine capisco che chi lavora tutta la settimana, giustamente ha voglia di divertirsi e raccogliere i frutti della sua fatica. Sono piuttosto io che non sopporto più me stessa, i miei continui fallimenti, la sfortuna che mi ha accompagnato per tutta la vita..e anche se l'autocommiserazione non è mai la risposta giusta, a volte è inevitabile ricaderci.
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Messaggioda Meiko » 18/03/2014, 16:03



WTF... ha scritto:Ho vissuto la stessa situazione fino ad alcuni mesi fa. Conosco bene quel senso di frustrazione.

Ti auguro di uscirne presto!

Grazie, speriamo!!
Naoki ha scritto:E come hai detto tu, se hai problemi economici non ti si caga nessuno ma ti guardano male e magari ti sfottono per dietro...a me è successo.

No, alle spalle no su ste cose, di questo ne son sicura. Mi dispiace che te l'abbiano fatta pesare pure in quel modo meschino e gretto. Certa gente è proprio insulsa.
maddy4ever ha scritto:Meiko ho risposto al post "Depressione da disoccupazione" prima di leggere questo tuo topic, in cui mi ritrovo tantissimo. Purtroppo è proprio così, la gente che ha il suo lavoretto tranquillo se ne sbatte altamente (passatemi il termine) di chi non ha risorse economiche e se declini un invito non manca mai il "perché?????", come se tutte le volte fingessero di dimenticarlo qual è il perché.

E io mi ritrovo tantissimo nel tuo sulla depressione da disoccupazione. Ci siamo trovate ^_^
Non è che fingono è che proprio non ci arrivano, secondo me. E io, giuro, non riesco a capire come la gente non ci arrivi o, come hai detto anche tu, si dimentichi di cose simili. Cioè, se 2 settimane fa ti ho detto che ho dei problemi, e in questo periodo nulla è cambiato, vuol dire che i problemi di prima li ho anche adesso.. giusto? Cmq, chi ha modo di poter fare non capisce, non comprende affatto come si può sentire una persona che sta nella situazione opposta. Anche se magari quella persona che adesso può prima ha vissuto un po' la tua stessa situazione, adesso non si ricorda più la frustrazione che si prova. E non ci arriverà mai, anzi, continuerà a dirti "ma non puoi far così, non puoi far colà?" (credimi, ho avuto esperienze!) e questo sarà solo segnale della grande superficialità che ha dentro. Se io ti dico che una cosa non si può fare e già per me dirtelo è umiliante, perchè insisti? -.-
maddy4ever ha scritto:Cmq non mi sento di giudicarli male, perché alla fine capisco che chi lavora tutta la settimana, giustamente ha voglia di divertirsi e raccogliere i frutti della sua fatica.

E chi li giudica? Però almeno lascino tranquillo chi non vive nella stessa situazione, o se uno cerca di scamparla in maniera "meno umiliante" non cerchino di rincarare la dose.
maddy4ever ha scritto:Sono piuttosto io che non sopporto più me stessa, i miei continui fallimenti, la sfortuna che mi ha accompagnato per tutta la vita..e anche se l'autocommiserazione non è mai la risposta giusta, a volte è inevitabile ricaderci.

Sfortuna e fallimenti a volte li attiriamo con l'atteggiamento negativo. Però non bisogna fossilizzarsi su di essi. Sta cacchio di ruota girerà prima o poi, no?
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Messaggioda maddy4ever » 18/03/2014, 16:40



Che la gente che l'ha vissuta tenda a dimenticarsi quel tipo di frustrazione è vero, io sinceramente spero di non farlo quando troverò un'occupazione e che questo mi aiuti a vivere in maniera serena il mio lavoro, ben sapendo quanto sarebbe peggio non averlo.

La cosa che mi fa più rabbia è che se in questo momento lavorassi la mia vita sarebbe felice, gli amici non mi mancano e finalmente adesso ho una relazione sentimentale che mi soddisfa. Sembra che debba sempre difettare di qualcosa nel mio vissuto: quando ero più piccola, avevo il successo scolastico, ma difficoltà a relazionarmi, poi è arrivata la paura di non riuscire a trovare l'amore e fare le prime esperienze mentre tutti gli altri già erano un pezzo avanti, adesso che ho risolto questi problemi da tempo, invece, è subentrata la mancata indipendenza economica. E a 26 anni mi chiedo "quando cavolo potrò stare tranquilla?" :mmm2:
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Messaggioda BattleFranky93 » 18/03/2014, 21:20



maddy4ever ha scritto: Sembra che debba sempre difettare di qualcosa nel mio vissuto: quando ero più piccola, avevo il successo scolastico, ma difficoltà a relazionarmi, poi è arrivata la paura di non riuscire a trovare l'amore e fare le prime esperienze mentre tutti gli altri già erano un pezzo avanti, adesso che ho risolto questi problemi da tempo, invece, è subentrata la mancata indipendenza economica.

Ironia della sorte io sto affrontando la seconda delle fasi da te elencate, spero che una volta risolta quella riesca a risparmiarmi almeno la terza....anche se è difficile.
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Ascoltare il metal, secondo me, significa vivere per se stessi e non per gli altri. Lottare per la propria passione. Ascoltare il metal non significa essere degli animali e non saper apprezzare la musica. Ascoltare il metal significa piangere in silenzio, lasciare che le parole di ogni canzone, che siano urla o meno, scorrano dritte verso al cuore. Ascoltare il metal significa sfogarsi, sfogarsi, sentire la carica nelle gambe, correre, fuggire, avere il fiatone ma sorridere, sempre, arrossire quando qualcuno ci parla dei gruppi che ci piacciono.
Ascoltare il metal, per me, significa sentire la musica che gli altri non sentono. Significa scorrere dietro a quelli che tutti definiscono "urli da bestie" e trovare un cuore che pulsa, qualcosa di astratto, non concreto, qualcosa che viaggia nell'aria e che nessuno ha mai voglia di cercare. Io l'ho cercato.
(parole di una ragazza su Yahoo Answers)
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Messaggioda Meiko » 18/03/2014, 21:25



maddy4ever ha scritto:Che la gente che l'ha vissuta tenda a dimenticarsi quel tipo di frustrazione è vero, io sinceramente spero di non farlo quando troverò un'occupazione e che questo mi aiuti a vivere in maniera serena il mio lavoro, ben sapendo quanto sarebbe peggio non averlo.

La cosa che mi fa più rabbia è che se in questo momento lavorassi la mia vita sarebbe felice, gli amici non mi mancano e finalmente adesso ho una relazione sentimentale che mi soddisfa. Sembra che debba sempre difettare di qualcosa nel mio vissuto: quando ero più piccola, avevo il successo scolastico, ma difficoltà a relazionarmi, poi è arrivata la paura di non riuscire a trovare l'amore e fare le prime esperienze mentre tutti gli altri già erano un pezzo avanti, adesso che ho risolto questi problemi da tempo, invece, è subentrata la mancata indipendenza economica. E a 26 anni mi chiedo "quando cavolo potrò stare tranquilla?" :mmm2:

Idem!!! Io ormai ho capito che dalla vita non si può essere a posto su tutti i fronti. E se succede c'è qualcosa che forse è a posto solo in modo superficiale.. mah...
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Messaggioda maddy4ever » 19/03/2014, 9:15



Meiko secondo me invece è possibile conciliare i tre aspetti (amicizia, amore, lavoro), ne conosco a bizzeffe di casi e tutti hanno faticato la metà della metà della metà di quello che ho faticato io per conquistarli.
Ma non mi pento di quello che è stata la mia vita, delle difficoltà che ho avuto, perché mi rendono quella che sono adesso, vorrei solo anch'io, una volta tanto, una piccola botta di c***o per uscire da questa situazione, ma ahimè, a quanto pare la fortuna non fa per me.. :mmm:
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Messaggioda Royalsapphire » 19/03/2014, 9:27



Meiko ha scritto:Spesso ci troviamo a lamentarci della solitudine, del fatto che non abbiamo nessuno con cui uscire, dell'essere costretti a barcamenarci tra noi e noi soltanto. Inutile girarci intorno, stare soli senza avere qualcuno anche solo per uscire nel week end è brutto, frustrante e denigrante. Punto.
Ultimamente io sto rivalutando la cosa, invece...
Nell'ultimo periodo ho conosciuto molte nuove persone grazie a una passione che ci accomuna e per la prima volta ho avuto modo di vivere una bella esperienza non solo con mia sorella, ma con tutte queste meravigliose persone che ho incontrato. E' stato forse molto di più importante il valore della presenza di esse, che l'esperienza in sè.
Con alcune di queste persone ho legato di più, perchè siamo abbastanza vicine in zona e quindi abbiamo modo di vederci ogni tanto.
Il problema -perchè le cose non sono mai semplici- è che mentre prima mi arrangiavo e non dovevo dare spiegazioni a nessuno e dunque evitavo delle forti umiliazioni e frustrazioni (che magari sono solo paranoie mie, ma io mi sento così a terra), adesso devo necessariamente ed inevitabilmente sentirmi frustrata. Perchè se vuoi una vita sociale, ma non hai modo di fare quello che vuoi, devi spiegare agli altri a tua situazione e purtroppo, chi si trova dal lato opposto al tuo o cmq non vive le stesse tue esperienze, anche se all'inizio risponde "si, ok, va bene, non preoccuparti", poi inevitabilmente finisce col ferirti involontariamente.
Per parlare in termini spiccioli, quando non hai un cacchio di lavoro è alquanto frustrante e difficoltoso mantenere i rapporti sociali. Perchè le persone vogliono uscire, andare in giro, fare cose.. Non si accontentano soltanto di una passeggiata, ma vogliono mangiare fuori, andare lontano; ovviamente non ci si può sempre trovare sotto casa tua, troppo comodo (finora mi è andata bene...) no, bisogna andare altrove e anche pensare a dove poter spendere qualche euro. E se vuoi mantenere i contatti, se non vuoi essere emarginato, devi NECESSARIAMENTE adeguarti alla maggioranza. Perchè se fai sempre storie rischi che la gente si stufi di te e non ti chiami più. Perchè se una volta dici non posso, se un'altra dici non posso, e se continui così ogni volta, chi ti chiama più? Diciamolo, alle persone non piace avere a che fare con chi ha problemi (anche economici), men che meno sono disposti a venirti incontro. E ancora meno quando si organizzano certe iniziative si ricordano che qualcuno è più in difficoltà di altri e andrebbe aiutato. Dopo tutto se sei tu quello che frena il gruppo non è neppure giusto che tutti debbano tenersi a freno perchè tu non puoi, giusto? Anche se, se si tratta di amiche, dovrebbero cercare di venirti incontro.. dovrebbero, appunto..
Il motto "Uno per tutti, tutti per uno" valeva per i moschettieri, non è adattabile alla gente comune.
E allora adesso mi trovo quasi a rimpiangere quando mi lagnavo di non avere amiche da vedere ogni tanto, con cui uscire a prendere un caffè un pomeriggio. Almeno non dovevo fare la figura della sfigata di turno, che non ha un lavoro e che a 30 anni, se ha voglia di uscire, avendo esaurito tutti i fondi dei lavori che ha fatto durante l'università, deve per forza ricorrere ai genitori.
Non venitemi a dire che non è frustrante nè denigrante una situazione del genere!

Non va mai bene niente, eh...
e voglio un lavoro!


Capisco come ti senti, sia dal punto di vista lavorativo che sociale. Ma dato che al centro del topic c'è il problema del sociale ti risponderò a questo.
Non voglio toglierti di dosso la delusione, né farti il lavaggio del cervello, e non credere che la mia sia una frase fatta... ma c'è del positivo in questa tua condizione. Il fatto è che conoscere tante persone ed essersi trovate bene con loro qualche sera o periodo non vuol dire che queste siano gli amici che cerchiamo, al livello in cui ce li aspettiamo e simili quanto basta. Una persona a te affine, con caratteristiche tali da poter diventare tua vera amica, la riconosci proprio nei disagi più profondi. E' lì che esce fuori tutta la sua natura (sensibilità, empatia, educazione, progetti...). Una persona amica se ne frega di andare nei locali con te, le basta starti vicino indipentemente dal contensto. E se si esce, pensa anche di dividere con te il suo drink o la sua cena, e di certo non pensa alla benzina che consuma per venirti a prendere o per andare insieme da qualche parte.
La scrematura delle tue amicizie non ti deve quindi spaventare, né deludere. Si tratta solo del normale andazzo della vita. Siamo tutti immersi nel chaos delle relazioni umane, ed è chiaro che è difficile trovare con chi si è molto affini (nell'amicizia come nell'amore), ed è anche chiaro che solo nelle difficoltà si può scoprire la natura della persona che hai accanto. Ci vuole tempo. Tempo in cui si prendono anche grosse fregature, ma fa parte del gioco. Il premio è che quando ti accorgi di avere trovato un vero amico (o dei veri amici), ti dimentichi di tutto il resto =)
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Messaggioda Meiko » 20/03/2014, 15:39



maddy4ever ha scritto:Meiko secondo me invece è possibile conciliare i tre aspetti (amicizia, amore, lavoro), ne conosco a bizzeffe di casi e tutti hanno faticato la metà della metà della metà di quello che ho faticato io per conquistarli.
Ma non mi pento di quello che è stata la mia vita, delle difficoltà che ho avuto, perché mi rendono quella che sono adesso, vorrei solo anch'io, una volta tanto, una piccola botta di c***o per uscire da questa situazione, ma ahimè, a quanto pare la fortuna non fa per me.. :mmm:

Lasciando da parte il fatto che forse siamo sorelle divise alla nascita XD io non parlavo di conciliazione dei tre aspetti come dipendenti da te e dal tuo impegno, ma di circostanze, esperienze che vivi.. fortune. Forse non so come spiegarmi, quindi ti faccio degli esempi.
Esempio1: Tizio ha trovato l'amore della sua vita, ha una famiglia meravigliosa che lo sostiene, ma non ha amici veri.
Esempio2: Caio è attorniato di amici meravigliosi, ha l'amore di una vita, ma la sia famiglia è un disastro.
Ecc..
In questi casi non è detto che l'impegno dipenda da te. Ma credo ci sia lo zampino anche, come dicevi tu, della fortuna nel trovare cosa cerchiamo o, nel caso della famiglia, nell'averne una fantastica o cmq che ci sostenga.

Royalsapphire ha scritto:Non voglio toglierti di dosso la delusione, né farti il lavaggio del cervello, e non credere che la mia sia una frase fatta... ma c'è del positivo in questa tua condizione. Il fatto è che conoscere tante persone ed essersi trovate bene con loro qualche sera o periodo non vuol dire che queste siano gli amici che cerchiamo, al livello in cui ce li aspettiamo e simili quanto basta. Una persona a te affine, con caratteristiche tali da poter diventare tua vera amica, la riconosci proprio nei disagi più profondi. E' lì che esce fuori tutta la sua natura (sensibilità, empatia, educazione, progetti...). Una persona amica se ne frega di andare nei locali con te, le basta starti vicino indipentemente dal contensto. E se si esce, pensa anche di dividere con te il suo drink o la sua cena, e di certo non pensa alla benzina che consuma per venirti a prendere o per andare insieme da qualche parte.

Capisco il discorso. Ti dirò, frequento due gruppi di persone di quella cerchia di cui ho parlato, queste che ho nominato nel topic, che frequento a livello virtuale e concreto, e un altro gruppo con cui mi sento a livello (purtroppo) solo virtuale. Con quest'ultimo gruppo -sarà perchè ci sono dentro da 2-3 mesi di più rispetto all'altro- mi trovo davvero bene perchè abbiamo/viviamo/condividiamo bene o male stesse esperienze di ogni settore che tocca la vita e molte cose mi vengono più naturali e mi sento capita molto di più, proprio per il comune background. Ma purtroppo siamo lontane, altrimenti so che con loro potrei essere più a mio agio, proprio perchè ho già visto che anche alcune di loro vivono le stesse mie difficoltà, e per quanto riguarda le altre sono ben disposte a tenerle presenti.
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