Salve a tutti, ho 21 anni e mi chiamo Manuel; vorrei sfogarmi con voi raccontandovi la mia storia.
A tre anni ho dovuto convivere col divorzio dei miei genitori, io a Monza con mia madre mentre mio padre giù a Cosenza. Di questa cosa sinceramente non ne ho mai sofferto molto, anche perché mio padre è stato comunque molto presente per me e mia madre ha conosciuto un uomo che per molto anni è stato come un padre (sono arrivato al punto di chiamarlo "Papi"). Sin da piccolo, precisamente da quando ho iniziato Basket a 8 anni, sono stato preso in giro (perché ero scarso per intenderci) anche se erano "prese in giro innocenti" e che si limitavano solo al Basket. Alle medie iniziano i fenomeni di bullismo, avevo in classe uno studente ripetente (nulla in contrario ai ripetenti, perché pure io lo sono stato) che sapevo che tipo di persona era e come volevasi dimostrare ha iniziato ad "esercitare" su di me. L' ho dovuto sopportare due anni, mi sfotteva e delle volte arrivava ad usare le mani (non cose gravi); non è che gli altri della classe stessero dalla sua parte, ma ero SOLO. Mi frequentavo con 5 persone della classe che non mi hanno mai aiutato, mi hanno spesso "usato" e soprattutto quando sono stato bocciato per motivi familiari in seconda media in alcuni casi me lo rinfacciavano "Stai zitto che sei stato bocciato" "Stati zitto che hai insufficiente in italiano" "Ma cosa fai? Ma vivi in un altro mondo, ma torna nel mondo reale". Tutto questo non mi ha mai (ai tempi) fatto soffrire, diciamo che non mi è mai molto interessato ma mi sono accorto solo ora che non avevo NESSUNO vicino: da una parte il "Bullo", da una parte la classe con cui non avevo rapporti neanche lontani e nonostante non mi sfottessero ero "lo sfigato di turno" (ero dislessico e se mi impappinavo a parlare non esitavano a ridersela) e dall'altra i "falsi amici". Bocciato ho cambiato classe e li ho conosciuto gente migliore; in classe non avevo problemi ma c erano ragazzini di altre classi (addirittura uno o due anni più piccoli) da cui mi facevo mettere i piedi in testa senza "poter" far nulla, ma non ci ho mai fatto caso.
Iniziano le superiori e spero in una vita nuova, ma sbagliai tutto. Il primo anno due bulletti (o meglio figli di papà) mi davano fastidio e sono arrivato ad andare dalla preside e dai Carabinieri; in seconda e terza un esaltato pompato e un suo "tirapiedi lecchino" stessa cosa ma non ho mai fatto nulla; in quarta avevo TUTTI contro che andavano dietro a un figlio di papà. La cosa che mi ha fatto male è che io non ho MAI fatto nulla a nessuno, sono sempre stato disponibile ad aiutare e a cercare l'amicizia. Eppure erano tutti a ridermi alle spalle e a parlarmi dietro, a bisbigliare quando prendevo in mano una verifica o venivo interrogato (perché essendo dislessico avevo qualche "aiuto" da due prof). Tutto questo solo per andare come un branco di pecore dietro a un figlio di papà.
In quinta me ne sono stato per conto mio, tutti i figli di papà bocciati ma non mi sono MAI sentito parte della classe.
Con le ragazze? PEGGIO! Non ho mai combinato NULLA se non che ho baciato due ragazze e ho avuto una storia di tre mesi. SOLO QUESTO!!
Ora è un periodo tranquillo, ma ci sono periodo che quasi vado in depressione. Che mi chiedo che senso abbia vivere una vita così sola. Ho pochissimi amici su cui contare (esco con sei persone e posso fidarmi solo di una), mi mettono TUTTI i piedi in testa, sono lo sfigatello di turno e nonostante sia una persona seria e sincera che amerebbe una ragazza fino alla fine e per quello che è sono SOLO.
Io non so più cosa fare.