Sono normale ?

Quante volte ci lasciamo attraversare istintivamente da vergogna e senso di colpa?
In quanti siamo stati abbandonati? In quanti ci ritroviamo oggi completamente soli? In quanti possiamo dire di avere tanti amici quando sorridiamo, ma nessuno accanto quando piangiamo? ...Forse abbiamo qualcosa in comune.
Abbattiamo la solitudine instaurando dei legami forti tra noi, sfogandoci, ascoltandoci e costruendo qualcosa di importante tra noi. Cerchiamo di trarre dalla nostra unione la forza necessaria per rimettere in piedi la nostra vita.

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Messaggioda Matteo il cercatore » 30/10/2014, 19:00



In questa sezione si parla molto di solitudine in senso negativo.
Ora, io non sono mai stato una persona socievole e collaborativa.
Nella mia nuova classe ho solo un'amica.
Nella mia testa divido le persone in categorie :
1. necessarie: (solo parenti e famiglia), cioè coloro da cui non posso separarmi
2. utili: (amica) siamo amici, ma non avrei rimorso ad eliminarla in caso mi desse fastidio
3. non necessarie: coloro che potrebbero morirmi davanti senza suscitarmi la benché minima reazione.
Ci sono altre divisioni:
1. europeo autoctono: mi dispiace un po' di più se muore
2. immigrati: dipende dal suo comportamento (in genere non li vorrei neanche)
3. altri continenti: sostanzialmente non me ne frega nulla
Non riesco ad avere empatia con gli altri.
Li trovo banali.
Più che altro mi limito ad osservarli da fuori, animali richiusi nelle loro gabbia fatte di reti sociali, obblighi morali ecc.
E' normale ?
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Messaggioda Giova » 30/10/2014, 19:47



Matteo il cercatore ha scritto:Più che altro mi limito ad osservarli da fuori, animali richiusi nelle loro gabbia fatte di reti sociali, obblighi morali ecc.


Proponi una classificazione degli altri in funzione della loro utilità (necessario, utile, non utile) nei tuoi confronti, direi che non li osservi "da fuori", ma li osservi dall'interno del tuo egoismo. Intendiamoci, non c'è nulla di male, in fondo anche l'amore più altruistico di questo mondo nasconde una forma di egoismo, "aiuto gli altri, donando anche tutto quello che ho, perchè mi fa stare bene".
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Messaggioda Bonifacio » 30/10/2014, 20:12



Matteo il cercatore ha scritto:I
1. necessarie: (solo parenti e famiglia), cioè coloro da cui non posso separarmi


:mmm2:
bello sapere che ci tieni, io ad esempio considero utile mia madre solo perchè mi ha sempre accompagnato quando serve da qualche parte, finchè non prendo anche io la macchina e mio padre che, bene o male, molto o poco, ha pur sempre lavorato, ma questo non significa che io straveda per loro e che voglia loro bene, in altre parole prima me ne separo meglio è. Gli altri miei parenti sono ipocriti.
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Messaggioda Matteo il cercatore » 30/10/2014, 21:56



La cosa grave è che non provo nessuna empatia.
Potrei vedere una persona inutile morire bruciata davanti a me.
Al massimo volterei lo sguardo.
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Messaggioda Giova » 30/10/2014, 22:33



Non so cosa sia precisamente l'empatia e se sia importante che tutti ce l'abbiano. Vedendo le indicibili sofferenze di una grande fetta dell'umanità direi che non sei l'unico a voltare lo sguardo. L'importante è che tu sappia che qualsiasi sia 'utilità della persona che hai davanti è sbagliato che lei bruci. Anzi, probabilmente è sano non soffrire per le sofferenze delle persone che ci sono indifferenti, altrimenti impazziremmo dal dolore.
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