jaemes ha scritto:Oggi è uscito questo articolo, lo pubblico (giusto per dovere di cronaca)
articolo originale
Emerge che la donna italiana, col progresso e l’aumento della ricchezza nazionale, è diventata più esigente, senza stare lì ad accontentarsi di ciò che l'uomo "padrone" concede per sua grazia. Le donne dell'Est – riferisce un utente che non sembra perdere tempo – si lasciano conquistare in maniera più veloce rispetto alla donna italiana. Si farebbe, dice, “poche domande e pochi progetti di vita”. Ma è vero? Punti di vista, esperienze di vita sono alla base di ogni risposta e, purtroppo, i luoghi comuni dominano il pensiero di uomini e donne italiane. Secondo l’immaginario collettivo le donne russe, per esempio, sono certamente più forti e più affettuose. Ciascuna ha i propri limiti, per quanto riguarda la pazienza e la tolleranza, ma le russe hanno normalmente una resistenza molto più forte. In Russia le donne sono molto più numerose degli uomini ed è dunque nel dna di ogni donna dell’Est la volontà forte di tenere stretto a sé il proprio uomo. È grande la paura di rimanere senza e ciò comporta nella società russa una notevole riprova sociale: la donna senza uomo è una persona di serie B. Le donne dell’Est odiano il femminismo occidentale. Preferiscono conciliare l’arte di piacere a quella di riuscire. In Europa i giornali femminili si pongono sempre la domanda se per una donna è meglio far carriera, o avere dei figli, mentre le donne dell’Est fanno entrambe le cose, senza porsi domande. Hanno imparato da generazioni ad allevare i figli e adeguarsi al lavoro obbligatorio.
Un capitolo a parte è quello delle donne cubane e brasiliane, altre nazionalità al top nella scelta degli italiani esterofili. Qui giocherebbe il fattore “dolcezza” e “sensualità”.
anche io penso che questo sia offensivo. non per le donne, genere che, come ho già scritto, disprezzo e al quale non mi sento di appartenere, ma per gli uomini, che qua vengono rappresentati bisognosi di una donna che si comporti come una madre e che sono quindi incapaci di vivere senza la suddetta [addirittura vanno a cercare in Russia, pur di trovarne una]. non so voi, ma se io avessi la consapevolezza di non riuscire a vivere senza la presenza di una persona, per di più appartenente a un "tipo" che sostengo di odiare, non me ne vanterei certamente, né scriverei un articolo sull'argomento.