

Putroppo io mi rendo conto di essere un uomo veramente orribile, dentro e fuori. Probabilmente la mia ex-moglie avrà aperto gli occhi al momento giusto.
rebel61 ha scritto:Ciao assenzio,
mi sembra che sia stato detto tutto nei post precedenti, ed in maniera molto esatta.
Aggiungerei solo che al tuo posto, in questo momento non farei nessun trasferimento
di città perchè perderesti anche questi punti di riferimento: Parenti, genitori, colleghi
ambiente di lavoro conosciuto e casa.
In questo momento di fragilità è essenziale ricostruire la tua persona, e questo lo puoi
fare dovunque ti trovi, ma farlo ora in una città sconosciuta amplificherebbe la tua
solitudine.
Ti ringrazio per la risposta, Rebel. Beh, i parenti nel mio caso non sono di molto aiuto, anzi peggiorano le cose e diventano fin fastidiosi. Tra colleghi non corre buon sangue e l'ambiente di lavoro è quel che è, il tutto aggravato dalla crisi e da superiori incompetenti che ricoprono la loro carica grazie al sistema di raccomandazioni italiota.
Il mio tentativo di trascorrere un periodo di lavoro all'estero nasce dal cercare nuovi stimoli e motivazioni, almeno a livello professionale.
Buona giornata a tutti!
