Storia diversa per gente normale, storia comune per gente speciale

Forum di aiuto su Paura e Ansia: Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), Disturbo da attacco di panico (DAP), Disturbo post-traumatico da stress, Disturbi del sonno, Fobie sociali o semplici (omofobia, agorafobia, etc).
Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

Storia diversa per gente normale, storia comune per gente speciale

Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 14:44



Ciao, mi sono iscritta ieri ed ho letto molte delle vostre storie. Ho pensato che adesso tocca a me raccontarmi almeno un pò. In realtà non so bene da dove iniziare perché i pensieri ed ricordi si confondono nella mia mente. Sarà che la mia vita l'ho vissuta intensamente, sarà che, come ogni vita, c'è sempre troppo da raccontare, anche se a volte non ci sembra così.
Inizio con il dire che ho 27 anni e che, mio malgrado, dopo svariati anni, son tornata a vivere con i miei. Non si sta malissimo in casa, adesso, loro son cambiati ed io anche tanto. Frequento l'università e sono già laureata alla triennale, contando solo sulle mie forze, sia economicamente, sia moralmente. I miei, nascondendosi dietro il fatto che sono genitori "moderni" ed "aperti", hanno sempre lasciato a me e mio fratello la possibilità di scelta, ed è bello finché questa possibilità non si trasforma anche nella scelta di sbagliare ripetutamente per poi dover raccogliere i cocci e sistemare tutto, sempre in completa solitudine (che i miei continuano a chiamare libertà). Stranamente nell'ultimo periodo il rapporto è migliorato anche con mio padre, sarà che sono grande, sarà che lui sta invecchiando o sarà il fatto che adesso, finalmente ho accettato il fatto che non stimo questo uomo e non lo stimerò mai. D'altra parte, mica ci possono piacere tutti!! Tornando a me, sono stata definita dal mio terapeuta una "donna guerriera", infatti all'apparenza sono forte, piena di amici, di idee liberali e spessissimo al centro dell'attenzione in molti situazioni, estroversa e, a tratti brillante. Insomma, le persone che mi conoscono all'inizio mi adorano e, a volte, mi stimano. Tuttavia basta osservarmi meglio per capire che sotto questa maschera, si cela un fascio di nervi, pronto ad esplodere nel momento più inaspettato. Solo chi mi conosce bene sa che per anni, questa mia profonda malinconia, questa mia tristezza e questa mia rabbia, mi ha più volte portato a rifugiarmi nell' abuso di alcool e droghe. Ora questa fase sembra passata, l'ho fatto per anni e tutto ciò mi ha portato solo a peggiorare la mia situazione (tendenze masochiste, depressioni seppur brevi etc). Allora, ho chiesto al mio psicologo, la donna guerriera dove è? Esiste davvero? Soffrendo di forti sbalzi di umore e percependomi a volte totalmente in negativo ed altre una super donna, a volte la scorgo e penso che potrei spaccare il mondo. Ma non ora. Non in questo periodo. Sarà che, dopo un periodo di qualche mese vissuto in Germania, son tornata perché non mi andava di avere troppe situazioni in sospeso e volendo finire il prima possibile la magistrale mi son messa sotto con lo studio, ok do un esame e prendo il massimo dei voti e poi, il nulla! Leggo e non capisco, l'esame è interessante, ma dimentico pagina dopo pagina, non esco più (io, che son sempre stata piena di amici e compagnia!), perché non mi va neanche di alzare la cornetta e chiamare una qualsiasi persona(ormai ben poche la maggior parte si sono trasferite altrove), tv, pigiama e libri. Come se non bastasse, sto lentamente allontanando a me anche amicizie forti e salde, lentamente, senza rendermi spesso conto del fatto che passo dopo passo mi avvicino al nulla.
Ultimamente ho tentato di rifugiarmi nella complessa storia che ho avuto per 8 anni con un uomo più grande di me di 10 anni, una storia fatta di passione, addii, lacrime, riconciliazioni, atti di violenza da parte di entrambi, una storia dove comunque lui c'è sempre stato, anche se doveva farsi 70 km in piena notte per me, solo perché ero triste in quel momento. Per la prima volta, dopo 8 anni, lui non c'è, non vuole più esserci. Io non lo biasimo e non sono più innamorata, ammetto anche che mi ha fatto innervosire il fatto che non sia corso da me come sempre ha fatto, ben cosciente di avere, io, una morale ambigua. Tuttavia questo mi ha fatto sentire sola come non mai. In questi anni sono sempre stata io ad entrare e uscire dalla sua vita come volevo(e lui comunque me lo ha permesso), a volte per insoddisfazione, a volte perché diventava insostenibile per entrambi, altre volte per mie passioni momentanee verso altri uomini. E come posso avercela con lui, ora? Comunque ci siamo fatti abbastanza del male a vicenda ed ora dovrei essere solo felice di essermi liberata di questa dolorosa zavorra, eppure, non è così.
E così, sempre più sola e chiusa in casa, mi rifugio nei ricordi, gli anni passati in terapia, quelli passati ad alterare la percezione della realtà, il periodo tedesco, i giorni felici con il mio ex, quelli meno felici, traumi e gioie, scandagliando tutto, senza fare ciò che davvero vorrei e dovrei: vivere appieno il presente.
E così, eccomi qua, questa è una piccolissima parte di me. Un saluto a tutti!
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Ci siamo seduti dalla parte del torto papà, perché tutti gli altri posti erano occupati, e va bene; ci siamo detti "facciamo i cattivi perché i buoni muoiono bambini", e pure questo va bene; ci siamo solo dimenticati di dirci qual è il limite, perché c'è il limite, papà... ma io non lo conosco.
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Messaggioda Richard_Benson » 07/02/2015, 14:56



Ciao Sibilla e benvenuta nel forum :hi:

dal nick desumo che abbiamo la stessa età, un'età particolare in cui non si riesce a capire bene se si è adulti o giovani. Capita di sbagliare, lo abbiamo fatto tutti, e certo sarebbe stato meglio avere una guida piuttosto che inseguire il mito assoluto della libertà che poi a conti fatti raramente funziona. Ma pazienza, capisco che il mestiere di genitori è molto difficile, tanto mi sembra che tu abbia capito lo stesso la strada da intraprendere.

Mi dispiace che la tua storia sia finita, ma al tempo stesso mi fa piacere che tu l'abbia presa bene, senza fare troppi drammi (o almeno dalle tue parole io ho capito questo). Se riuscirai a conservare le caratteristiche di un tempo - "forte, piena di amici, di idee liberali e spessissimo al centro dell'attenzione in molti situazioni, estroversa e, a tratti brillante" - non dovrebbe passare molto tempo prima che un ragazzo interessante e giusto si interessi a te.

Tra poco sarai laureata magistrale e completerai il tuo percorso accademico: si aprirà così una fase nuova, con più responsabilità ma anche con più possibilità di riuscire ad ottenere ciò che vuoi. Non te lo dico ora perchè è sempre delicato interrompere un ciclo di studi, però dopo la laurea festeggia! Fai un viaggio, esci, torna a divertirti come un tempo: servirà anche, oltre che a rilassarti, a farti prendere coscienza del traguardo che hai raggiunto. :D

P.S. Scusa la curiosità, in cosa ti laurei? XD
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 15:02



Ciao Richard :hi: ,
hai più o meno colto il punto della mia situazione, a parte il fatto che ci sono altre problematiche più profonde che non ho menzionato, ma la tua risposta mi ha portata su un piano di "normalità", grazie. Quanto al mio ex, niente drammoni, non è nel mio stile e ce ne sono già stati troppi in passato, ora basta! :pazzo: Ammetto, anche che, appena inviato il messaggio qui sul forum me ne ha inviato uno lui per invitarmi a prendere un aperitivo domani, ancora non ho risposto. :facepalm: :facepalm:
Sono del 1987 e studio Antropologia. ;)
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Messaggioda Richard_Benson » 07/02/2015, 15:08



Non hai risposto perchè non sai cosa rispondere o come rispondere?

Anche io 1987. Mi sono laureato in scienze storiche, ma una materia di antropologia l'ho data: antropologia culturale, con programma basato su Morgan, Tylor, Frazer, Malinowski e Levi-Strauss.
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 15:13



In realtà non so cosa rispondere. Vederlo mi farebbe indubbiamente piacere, ma so perfettamente di cadere nel rischio di passare una bella serata per poi rivederci e ricadere infine nel solito dolore, il solito circolo vizioso. Dall'altra, consapevole di questo preferirei stare a casa con tv, libri e pigiama. :(
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Messaggioda ncode » 07/02/2015, 15:17



genitori troppo a aperti che concedono libertà senza porre limiti ai propri figli...
è questo che critichi a tuo padre o c'è altro ?
benvenuta
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Messaggioda Richard_Benson » 07/02/2015, 15:18



Tv, libri e pigiama non danno dolore ma nemmeno piacere: l'ideale sarebbe una via di mezzo, cioè uscire sì ma con amici.
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Messaggioda Mikasa » 07/02/2015, 15:19



Ciao, ottima auto-analisi ;) secondo me la tua forza sta proprio in questo, (sembri) riuscire a comprendere molto bene te stessa, e non è cosa da poco
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 15:24



ncode ha scritto:genitori troppo a aperti che concedono libertà senza porre limiti ai propri figli...
è questo che critichi a tuo padre o c'è altro ?
benvenuta

Ciao ncode e grazie! In realtà a mio padre c'è davvero troppo da rimproverare, avendo avuto lui per primo una vita davvero dura, non è stato molto bravo a fare il genitore. Diciamo che io, da figlia, ho imparato a perdonargli alcune cose, ma altre non riesco proprio e raggiungere la consapevolezza che non lo stimo, mi aiuta almeno a non odiarlo per gli anni bui che mi ha fatto vivere. Calcolando come è cambiato, credo che lo sappia anche lui, non lo ammetterà mai e non è quello che voglio. Ormai il nostro rapporto è compromesso ed un tacito accordo non ci permette né di parlarne né di risolvere né di odiarci più.
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Messaggioda Sibilla87 » 07/02/2015, 15:28



Grazie Mikasa! Immagina che una volta uno psichiatra mi disse che ero affetta da una "lucida follia". Beh, quel periodo ero parecchio folle. :pazzo: :pazzo: :pazzo:
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